Le dichiarazioni rilasciate dal membro del Direttivo locale di FdI, Alessandro Savoni, oggi candidato tra le fila del centrodestra a sostegno di Fabio Giovannone (LEGGI QUI), hanno provocato un trambusto all’interno del partito della Premier. Non si è fatta attendere infatti la replica del Presidente di Circolo, Rino Liburdi, che si dice del tutto perplesso da quanto appreso.
“Noto con stupore – ha dichiarato l’avvocato – che l’amico Savoni, dopo anni di silenzio, nel suo primo intervento ufficiale sceglie di attaccare proprio il suo partito con toni aggressivi e al di fuori di ogni logica”.
Cosa c’è che la infastidisce in merito a quanto dichiarato da Savoni?
“Occorre fare una premessa. Anche se non formalmente sospeso dal Direttivo, si era tuttavia giunti ad un accordo verbale che vedeva lo stesso Savoni autosospeso da tale incarico per la durata della campagna elettorale, proprio perché si era detto ufficialmente in disaccordo con quanto deciso dai vertici locali del partito che hanno trovato una sintesi nel nome di Ugo Di Pofi come candidato Sindaco. Prendo atto delle sue dichiarazioni, evidentemente la parola data non costituisce una valore per tutti”.
Quindi ciò che importuna è la sua appartenenza al partito?
“Esatto! Oggi Savoni si qualifica come membro del Direttivo solo per innescare una polemica aperta con il partito e per avvalorare la connotazione di destra della coalizione di cui fa parte. Come Presidente di FdI non posso consentire che un atto di bon ton e di pacificazione venga utilizzato elettoralmente per danneggiare il nostro gruppo”.
Ma non è solo questo il punto di discussione. L’avvocato rincara la dose quando si comincia a parlare del candidato Sindaco, Ugo Di Pofi.
“Ciò che lascia stupefatti – dichiara – è l’attacco sul metodo di scelta del candidato. Si vaneggia di pseudo imposizioni dall’alto contro ogni evidenza. Il candidato Di Pofi – precisa – è stato scelto dalla gente con le Primarie, tramite una consultazione di popolo, il cui successo di partecipazione è sotto gli occhi di tutti”.
Nota dolente, le vicende giudiziarie che inevitabilmente segneranno la tornata elettorale orami alle porte e che, a quanto pare, dividono non solo l’opinione pubblica, ma anche gli aderenti allo stesso partito.
“Quanto alle illazioni sull’ex Sindaco, Roberto Caligiore, occorre fare due precisazioni. Innanzitutto, il succitato non risulta tesserato nel 2025, pertanto come Presidente di Circolo non posso procedere con una sua espulsione o sospensione. Quanto all’indagine, dov’era Savoni? Chi sarebbe dovuto intervenire se non la più alta carica istituzionale dell’Amministrazione Comunale? Non era forse lui stesso un esponente di spicco del partito? Non mi sembra risultino richieste di intervento ai vertici provinciali, regionali o nazionali. E’ forse il caso che ciascuno cominci ad assumersi le proprie responsabilità in questa campagna elettorale”.
E conclude evidenziando che il gruppo che fa capo a FdI e all’attuale Segreteria esprimerà tre liste: FdI, Grande Ceccano e Ceccano Più Forte. “Con l’obiettivo – dice – di contendere il Governo della città alla sinistra e non certo correre dietro ad un progetto politico che sarà marginale nella competizione elettorale”.
Fuoco e fiamme, insomma, tra due dei maggiori esponenti di spicco della politica fabraterna.