A Supino il Natale quest’anno è stato all’insegna della comunità e della solidarietà, grazie al gruppo “La Gazzetta ripiena”. Testimonianza è stato l’albero di Natale posizionato all’ingresso del paese, in Piazza Kennedy, insieme al presepe davanti la chiesa di San Sebastiano, rigorosamente realizzati a mano, all’uncinetto, frutto del lavoro certosino di tante volontarie che a titolo gratuito hanno speso il loro tempo per realizzare tante “mattonelle” in lana colorata. E ce ne sono volute davvero tante.
Si tratta di circa 1300 pezzi, ciascuno dei quali ha dietro di sé una mano e una passione. Ogni quadrato infatti è stato sapientemente intrecciato, pezzo dopo pezzo, per dare vita a delle strutture che rappresentano il calore dell’artigianato e la magia della tradizione.
Tutto il paese è stato coinvolto, chiunque, dal più piccolo al più grande, ha contribuito: sono state realizzate in tutto 2000 “mattonelle”. Quelle non impiegate nella realizzazione dei simboli del Natale sono state adoperate per comporre delle coperte granny devolute agli ospiti del Piccolo Rifugio di Ferentino.
Tutto si deve, come detto, al gruppo di signore della “Gazzetta Ripiena”, appassionate di uncinetto e lavori a maglia. Un ‘idea che parte a metà ottobre del 2019. I lavori avrebbero dovuto concretizzarsi l’anno successivo, nel 2020, l’anno del Covid. Impossibile, viste le difficoltà riscontrate all’epoca e le limitazioni allo stare insieme. Sebbene, a causa della pandemia, al gruppo non sia stato possibile incontrarsi fisicamente, le volontarie non si sono scoraggiate, ma hanno pensato di creare un gruppo whatsapp che si è adoperato anche per realizzare mascherine che all’epoca, come ricorderete, erano introvabili.
Con il ritorno alla normalità, si sono susseguiti incontri, una volta a settimana presso l’Oratorio della Chiesa del paese, dove insieme, le donne ricamano e fanno lavori a maglia, come un tempo. Quest’anno si è deciso di reinventare il simbolo del Natale per eccellenza, l’Albero appunto, e di ideare le figure del presepe rigorosamente all’uncinetto.
Un albero di Natale speciale, quindi, che in un’epoca di velocità e frenesia è servito per riportare l’attenzione sui rapporti tra le persone e sulla magia che può nascere dall’incontro e dalla socializzazione.
L’uncinetto è proprio questo, è arte di pazienza, costanza e calma, abilità silenziosa, ma fatta apposta per essere socializzata, insegnata, tramandata.
È grazie a tutte queste persone se questo progetto è diventato corale e coinvolgente ed ha animato tutta la comunità, con un risvolto solidale. Le mattonelle avanzate, sono state assemblate in trenta coperte e donate agli ospiti del Piccolo Rifugio di Ferentino. Ieri la consegna, da parte dell’assessore ai servizi sociali del comune di Supino, Anna Iacobucci e di una rappresentanza de “La Gazzetta Ripiena”.
Questi ultimi hanno ricambiato donando a loro volta creazioni artigianali. Tra queste un cuore in pannolenci (utile per appuntare gli spilli) su cui campeggia la scritta, che racchiude bene il significato di questa esperienza: “L’amicizia è un filo che ci lega”.
<Un’ora al Piccolo Rifugio – ha dichiarato l’assessora Anna Iacobucci – è stata un’emozione unica, il cuore si è riempito ed è diventato leggero. Ripeteremo questa esperienza che ha saputo trasformare una tradizione antica, come quella dell’uncinetto in un afflato corale, in cui si sono stretti rapporti di vicinanza e di amicizia e si sono compiuti grandi gesti per nobilitare lo scorso Natale, che è sicuramente da ricordare>.
Da Ferentino è partito un altro progetto: le volontarie di Supino si recheranno saltuariamente sul posto per insegnare agli ospiti l’arte dell’uncinetto.
Ma non sarà l’unico. La “Gazzetta ripiena” è stata contattata dall’Unicef e a breve partirà un laboratorio per la realizzazione di Pigotte che avranno vestitini realizzati a mano. Ed ancora le donne si stanno adoperando per il prossimo Carnevale, il Corpus Domini, con un occhio proiettato al prossimo Natale.

