Tanti i nomi eccellenti che compaiono nell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone e condotta dalla Squadra Mobile della Questura insieme al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, che ha puntato la lente su un giro di aste ‘truccate’ e superbonus edilizi irregolari.
Dell’ordinanza emessa, su richiesta del P.M., dal GIP del Tribunale di Frosinone, di seguito riportiamo i nominativi dei coinvolti di spicco, anche se gli indagati sono ben 33.
Per Angelo De Santis e Marino Bartoli (imprenditori) è stata chiesta la custodia in carcere.
Arresti domiciliari (o, in via subordinata, misure interdittive) per Rinaldo Scaccia (amministratore delegato della Banca Popolare del Frusinate), Luca Lazzari e Lino Lunghi (funzionari della Banca Popolare del Frusinate), Roberto e Federico Labate (notai di Sora, padre e figlio), Paolo Baldassarra (imprenditore) e Gennaro Cicatiello (avvocato).
Per Nadia L. , inoltre, applicata la misura interdittiva dl divieto di esercizio della professione per 9 mesi, mentre per Gerardo P. il divieto di esercitare imprese ed uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per 9 mesi.
Per tutti e 33 gli indagati, invece, chiesta la misura interdittiva del divieto di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche.
Nell’ordinanza il giudice ha disposto misure cautelari personali e reali a carico di diverse persone fisiche e giuridiche per un gran numero di reati: associazione per delinquere, falsi, truffa per erogazioni pubbliche, riciclaggio, autoriciclaggio, omessa dichiarazione, emissione di documenti e fatturazioni inesistenti ed indebite compensazioni d’imposte, abusivo esercizio di attività di intermediazione finanziaria, infedeltà patrimoniale ed altri ancora.
Gli investigatori delle forze dell’ordine hanno inoltre provveduto al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 10 milioni di euro, oltre a vari immobili. (PER TUTTI I DETTAGLI SULL’OPERAZIONE LEGGI: Blitz Frosinone/Sora, i dettagli: 7 misure di custodia cautelare e oltre 10 milioni di euro sequestrati. Pesanti i reati contestati)
L’indagine, lo ricordiamo, riguarda aste truccate e bonus edilizi 110%, ma è partita grazie ad un’intercettazione delle forze dell’ordine: un uomo, un imprenditore ciociaro, era ‘monitorato’ per traffico di stupefacenti e al telefono avrebbe rivelato come un suo amico stesse facendo soldi grazie alle aste giudiziarie godendo dell’appoggio del direttore generale di una Banca. Da lì è partito tutto, fino a sfociare al blitz di questa mattina all’alba, al quale hanno preso parte ben 150 uomini tra poliziotti e finanzieri.
È bene sottolineare come la ricostruzione che viene effettuata è quella che emerge dall’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Frosinone e che si è ancora in una fase preliminare delle indagini, per cui vige il principio costituzionale della presunzione di innocenza per gli indagati sino a giudizio definitivo. Ai sensi dell’articolo 27 della Costituzione, infatti, la responsabilità o meno degli indagati per i reati in precedenza indicati verrà stabilita solo all’esito di giudizio definitivo della Magistratura, che ora, anche grazie al gran quantitativo di documenti sequestrati, dovrà fare piena luce sui fatti contestati.