Lo Stadio del Nuoto chiude i battenti. La piscina del Casaleno, gestita dalla Federazione Italiana Nuoto, da lunedì non aprirà: è quanto comunicato oggi dalla direzione a tutti gli iscritti, oltre mille persone del capoluogo ma anche dei paesi limitrofi. La struttura rimarrà chiusa, si legge nell’avviso diramato all’utenza, “per lavori straordinari e urgenti all’impianto termico, che dovrebbero durare circa una settimana”.
Questa è solamente l’anticipazione di quello che accadrà a breve, e non di certo solamente per una settimana, se il Comune di Frosinone non provvederà a velocizzare le pratiche burocratiche, incancrenite ormai da mesi: occorre al più presto pubblicare un bando di gara per trovare un vincitore che possa subentrare nella gestione dell’importante impianto natatorio, oppure prorogare il contratto di gestione alla F.I.N., che secondo gli accordi presi con il Comune nelle scorse settimane, ha avuto una ‘proroga tecnica’ solamente fino alla fine dell’anno, quindi per appena un paio di mesi a partire da oggi.
I problemi delle caldaie venuti a crearsi dovranno essere risolti, in questa settimana, dal Comune di Frosinone. Questo perché la Federazione non può di certo sobbarcarsi le ingenti spese di manutenzione necessarie all’impianto (che ricordiamo essere di proprietà comunale) in cambio di poche settimane ancora di gestione. È chiaro invece che, qualora il contratto fosse stato prorogato per un periodo maggiore, con grande probabilità il gestore avrebbe pensato fin da subito agli interventi tecnici, senza arrivare alle gravi problematiche tecniche riscontrate ad oggi e quindi, verosimilmente, senza neanche dover arrivare alla drastica decisione della chiusura della piscina per manutenzione.
La terza strada possibile, ovvero quella della proposta di project financing presentata dagli attuali gestori dell’impianto del Polivalente, sembra ormai tramontata, visto che dal lontano 2021 (quando venne protocollata) ad oggi, dal Comune non è mai stata ufficialmente accettata, poiché, da quanto si dice, c’erano una serie di questioni tecniche che non andavano bene, per cui l’ufficio tecnico comunale avrebbe più volte fatto delle richieste di cambiamento del progetto, fino ad arrivare ai giorni nostri (dopo ben due anni) in cui tutto è ancora fermo al palo.
Se tale proposta di project non è accoglibile, si mettesse quindi un punto, una volta per tutte, e si andasse avanti percorrendo la strada del nuovo bando, oppure sedendosi a tavolino e concordando una vera e sostanziosa proroga alla Federazione Italiana Nuoto, onde evitare che da gennaio la struttura rimanga chiusa, a discapito dei tanti iscritti e del mondo dello sport e degli sportivi del capoluogo, mondo numeroso e ben attento a quello che viene fatto e deciso dall’Amministrazione.
Al contrario, continuando con queste ‘proroghette’ di poche settimane alla volta, si arriverà, prima o poi, solamente alla chiusura definitiva di un impianto di spicco, che in questi anni ha dato solamente lustro alla città, con gare importanti che hanno ospitato centinaia di persone provenienti da fuori provincia. E quindi anche ad un ‘movimento’ economico non indifferente, considerando appunto gli avventori e l’indotto, oltre al buon nome del capoluogo che per anni ha risuonato nell’ambiente del nuoto. Solamente in questo modo si eviterebbe non solo la chiusura di inizio anno, ma si sarebbe potuta evitare anche quella della prossima settimana. Chiusura che si dice durerà per una sola settimana, ma chissà… Staremo a vedere l’efficienza del Comune, sia dal punto di vita della manutenzione che dal lato amministrativo, per definire una volta e per sempre questa annosa vicenda.