Ad un anno dalla tragica ed improvvisa scomparsa del carabiniere forestale
Rossano Caramadre, la comunità di Picinisco ha voluto ricordarlo con una
cerimonia semplice e toccante.
Rossano Caramadre prestava servizio proprio nella caserma dei Carabinieri di Picinisco, e l’Amministrazione comunale, raccogliendo anche il desiderio dei concittadini, ha voluto ricordarlo con una cerimonia semplice ma toccante e proiettata verso il futuro.
Infatti, nel Parco Montano, è stato messo a dimora un albero che vuole rappresentare la presenza, una sorta di rinascita terrena, del carabiniere che un buon ricordo ha lasciato nella comunità di Picinisco. Un paese che Rossano Caramadre amava e dove, nonostante la tragedia, la moglie Luciana ed i figli Alessandro e Vincenzo hanno deciso di continuare a vivere.
La messa a dimora dell’albero è stata completata da una messa, celebrata dal
parroco don Edmer, alla presenza dell’Amministrazione comunale, della famiglia Caramadre, del Comandante della locale stazione Carabinieri forestali, del comandante della locale stazione carabinieri, delle guardie del PNALM e dei cittadini di Picinisco “Questa cerimonia organizzata in collaborazione con la locale Pro Loco – ha detto il sindaco Marco Scappaticci – vuole essere un doveroso omaggio per ricordare e onorare la memoria di una persona a noi tutti molto cara e che ha lasciato nella nostra comunità un vuoto incolmabile.
Un albero dal significato profondo, per esprimergli la nostra riconoscenza e gratitudine ma anche la nostra stima ed il nostro affetto. Rossano era una persona amata da tutti, ligio al
dovere, svolgeva il suo lavoro di Carabiniere Forestale con amore passione e
professionalità, ma era anche un bravissimo papà e un marito esemplare. Rossano, sappiamo tutti, amava il nostro paese e la nostra comunità e non faceva mai mancare la sua presenza nelle tante iniziative di carattere sociale, culturale, religiose ed istituzionali. Rossano resterà per sempre nel cuore dei piciniscani e continuerà a vivere nelle nostre menti, nei nostri cuori, e negli occhi di chiunque lo abbia conosciuto anche attraverso questo albero con il quale continueremo a sentirlo ancor di più presente tra di noi”.
