di Dario Facci
C’era attesa per vedere finalmente il presidente Francesco Rocca all’opera. Ieri il vero esordio con la presentazione delle linee guida del suo mandato. Rocca è apparso saggio, pacato ma, nello stesso tempo, sferzante. Si dirà (e in fatti lo hanno detto in molti) che il discorso d’ingresso alla fine è il solito refrain: “abbiamo trovato un sacco di problemi, pochi soldi, tante incompiute. Questa l’eredità indesiderabile dei nostri predecessori”.
Se di alibi dovesse trattarsi, beh, possiamo rincuorarci col fatto che trascorsi i sei mesi dall’insediamento non regge più. Onestamente non abbiamo avuto però la sensazione che la requisitoria del presidente Rocca fosse strumentale. Oltre ai guai della Sanità che il presidente ha citato a raffica durante la campagna elettorale, tanto grandi che Rocca ha sostenuto di “volerci mettere la faccia” tenendosi la delega, gli argomenti obbligati sono stati quelli delle infrastrutture e del ciclo dei rifiuti. Non solo, la mazzata a Zingaretti e al suo governo da parte del nuovo presidente è arrivata su uno degli argomenti oggettivamente più spinosi: la ricostruzione dei centri terremotati nel cratere del reatino che, a detta del nuovo Governatore, “sta ancora al palo”. Per quanto riguarda le strade Rocca ha preso un impegno su tutti, completare l’anello del Grande Raccordo Autostradale di Roma. Inoltre la realizzazione della Cisterna Valmontone e altre arterie nel nord della regione.
Scelte sagge e a basso impatto per quanto riguarda il completamento del ciclo dei rifiuti in tutte le province e, anche qui, la botta su Roma, dove la raccolta differenziata stenta intorno al 40% e come è noto mancano discariche e impianti. Rocca ha definito le materie frutto della raccolta differenziata delle vere e proprie miniere. La sua Regione lavorerà per renderle una ricchezza anziché (come ha fatto Zingaretti, sottinteso) spendere fiumi di denaro per portare quelle “risorse” fuori regione se non all’estero. L’obiettivo è portare Roma entro la fine del suo mandato almeno al 70% della raccolta differenziata. Per questo avrà presto un incontro con il sindaco Gualtieri.
Altra tendenza che è stata ravvisata nel discorso del Presidente è il ricorso alle nuove tecnologie e, nello specifico, all’intelligenza artificiale per la gestione dei processi. Per esempio nei processi autorizzativi come nei servizi di prenotazione. In generale l’ingresso degli ultimi prodigi tecnologici per essere al passo col mondo: “non è fantascienza – ha sostenuto Rocca – sono cose che già funzionano altrove”.
Il suo è un libro dei sogni? Non c’è modo per scoprirlo se non quello della prova dei fatti. Se il governo Rocca non porterà a casa in tempi congrui almeno i punti cardine della lunga lista della spesa presentata allora sarà legittimo ricordargli le critiche che avanza, oggi, nei confronti dei suoi predecessori. Prima di allora però niente processi alle intenzioni.
