Se oggi il videogaming è il più remunerativo settore dell’intrattenimento, con proiezioni di crescita che continuano a mantenersi costanti soprattutto grazie al videogaming mobile, buona parte del merito va riconosciuto alle varie innovazioni tecnologiche. È infatti grazie ai costanti progressi in campo tech che il videogaming può continuare a prosperare, con sviluppatori che possono contare su innovazioni costanti da inserire nei loro titoli e continuare, in questo modo, un processo di miglioramento che va avanti in maniera eccezionalmente rapida. Anche solo a guardare il comparto grafico, per esempio, le differenze tra due titoli separati da un lasso di tempo relativamente breve appaiono evidenti ad occhio nudo: basti pensare alla velocità con la quale si susseguono le schede video per computer e le relative tecnologie come ray tracing, DLSS e così via. Le innovazioni in ambito tech che trovano spazio nel contesto videoludico, comunque, non si riducono a sempre più fedeli rese visive: in molti casi, nuove tecnologie hanno reso possibili vere e proprie rivoluzioni videoludiche, tanto di gameplay che di approccio al videogaming.
Un ottimo esempio viene dalla realtà aumentata, AR dall’acronimo dell’inglese Augmented Reality. L’idea alla base, già teorizzata nel 1968, è tanto semplice quanto affascinante: sovrapporre immagini digitali alla realtà normalmente percepita. I primi esempi sono stati vari tipi di occhiali, per permettere la normale visione attraverso lenti sulle quali sovrapporre, allo stesso tempo, elementi digitalizzati. Tecnologia ancora oggi in enorme sviluppo, come dimostrano le applicazioni in ambito di parabrezza intelligenti, nel contesto videoludico ha potuto prosperare sugli smartphone: dispositivi con incorporata una fotocamera, capaci quindi di “filtrare” la realtà attraverso un dispositivo elettronico e mostrarla arricchita di altri elementi. Nel caso di specie, elementi ludici: basti pensare a Pokémon GO o Harry Potter Wizards Unite, due titoli basati su franchise di successo approdati su smartphone in realtà aumentata.
Altra tecnologia che ha trovato ampia applicazione in ambito videoludico è rappresentata dagli algoritmi RNG, sigla per l’inglese Random Number Generator o generatore di numeri casuali. Si tratta di un programma che, tramite codice o tramite un valore esterno, è in grado di generare a ogni esecuzione un numero totalmente casuale. Le applicazioni sono evidenti in special modo per le versioni digitali di tutti i più famosi passatempi da casinò, come per esempio nel blackjack online: la riproduzione dell’aleatorietà, implicita in questi giochi, può essere affidabile solo se basata su specifici accorgimenti tecnologici, in assenza dei quali si assisterebbe alla ciclica riproposizione di una sequenza numerica astrattamente prevedibile. Basti tra l’altro pensare anche ad altri esempi di casualità, dalle loot boxes alle percentuali di successo di un’azione in un gioco di ruolo: il caso è fondamentale in numerosi contesti ludici, e in digitale esiste solo grazie ai RNG.
Anche lo streaming, tecnologia alla base delle moderne piattaforme di contenuti audio e video on demand e in live, ha oggi un ruolo molto importante nel contesto videoludico. Non solo la trasmissione di contenuti via Internet rappresenta oggi il più importante canale attraverso il quale seguire eventi e tornei di eSport, ma è alla base del cloud gaming, non a caso definito anche videogaming in streaming. Il videogioco, esattamente come nel caso di una serie TV o un film, non è infatti presente nel dispositivo utilizzato, ma viene eseguito su un server remoto: il dispositivo rappresenta soltanto il punto di arrivo della riproduzione. Di fatto, il videogaming in streaming è un videogioco senza console: gli input dell’utente vengono trasmessi al server, che li esegue da remoto riproducendone gli effetti sul dispositivo utilizzato. Il più importante progetto, Google Stadia, ha proprio negli scorsi giorni dismesso le sue attività; tuttavia, nel periodo di esercizio, ha dimostrato che una connessione performante è perfettamente in grado di supportare il videogaming in streaming, che rappresenta quindi una realtà dalle potenzialità ancora importanti. Ultimo esempio, anche se non certo per importanza, può essere visto nella tecnologia VoIP, acronimo dell’inglese per Voice over Internet Protocol. Come suggerito già dal nome, si tratta della tecnologia che permette di sfruttare la rete per trasferire chiamate vocali, sia verso altri dispositivi connessi che verso apparecchi tradizionali: da diversi anni le maggiori applicazioni di messaggistica istantanea, come Telegram e WhatsApp, hanno introdotto tra le tante innovazioni anche le chiamate tramite VoIP. Anche a livello locale è stata adottata questa tecnologia in grado di poter agevolare alcuni servizi dedicati al cittadino. Per quanto riguarda il videogaming, la tecnologia in questione ha permesso il salto di qualità dalle chat testuali a quelle vocali: sia che siano interne al gioco, come chat di prossimità e così via, sia che siano basate su software appositi, come Discord o Mumble, la possibilità di comunicare vocalmente e in tempo reale con gli altri videogiocatori rappresenta una componente essenziale soprattutto nel videogaming competitivo. Un’altra innovazione tecnologica che, nel videogioco, ha trovato spazio per prosperare finendo per rivoluzionarlo.
