Nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale Forense in via cautelare ed inaudita altera parte, ritenendo sussistente il “fumus boni Juris” ed il “periculum in mora” ha accolto i reclami presentati dagli avvocati Maria Minotti, Antonio Roma, Maria Santoro, Maurizio Federico e Jessica Gizzi avverso la loro esclusione dalla competizione elettorale del 25-26 e 27 Gennaio 2023 e contestualmente ha ordinato alla Commissione elettorale la riammissione dei cinque candidati esclusi, previa acquisizione dei rispettivi documenti di identità, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone.
“Nel rispetto della verità formale e sostanziale della vicenda – commentano i legali ricorrenti- ci corre l’obbligo di sottolineare che non si è trattata di nessuna regolarizzazione. Ma più precisamente dell’esecuzione di un ordine nei confronti della commissione elettorale. Un provvedimento contro il quale abbiamo presentato immediatamente ricorso”.
“La decisione del Consiglio Nazionale Forense conferma come la vicenda abbia avuto una chiave di lettura fuorviante – spiegano gli avvocati Minotti, Roma, Santoro, Federico e Gizzi – Si è trattato di un ordine ben preciso, rivolto alla commissione elettorale, di ammettere i cinque colleghi esclusi previa acquisizione del documento di identità. Una cosa ben diversa dal concetto di regolarizzazione che può far pensare ad una incapacità di gestione nelle procedure in fase di presentazione delle candidature. Una differenza non di poco. E quanto ordinato dal Consiglio Nazionale Forense ristabilisce per quanto ci riguarda i contorni netti della verità”.
“Una precisazione che ci corre l’obbligo di sottolineare nella certezza che possa chiudere ulteriori polemiche ed eventuali strumentalizzazioni. Con la stessa nostra certezza – concludono – che da oggi si possa tornare a parlare esclusivamente di progetti capaci di consentire al nostro Ordine di costruire le condizioni professionali per guardare al futuro con maggiore ottimismo”.