Oggi ci soffermeremo raccontandovi, amici lettori, alcune cosette lasciateci dall’estate che sta finendo. Terminati gli ozi augustei, si torna al lavoro usato. Chi il lavoro ce l’ha e non certo quelli che avendo il reddito di cittadinanza prolungano le vacanze. Alla faccia di è costretto di nuovo a sgobbare per prendere qualcosa in più di lorsignori nullafacenti. Lorsignori che non vedono l’ora che arrivi quel salario ‘sudato, si fa per dire, sotto il solleone’, ma non certo a ‘corpo a sole’. E’ la legge del… menga.
Reddito di cittadinanza… carneade chi era costui?
Rimaniamo sempre dell’avviso che quei prediletti ‘parassiti’ nel gergo più comune così come da legge dello Stato, avrebbero dovuto quantomeno essere impiegati dai Comuni, che ne so, per bonificare e per pulire il territorio, i fossati che le piogge invernali respingeranno, diversamente, le acque non solo reflue. La legge non lo permette, dicono coloro che comandano seduti su una comoda cadrega. E si arrabbiano persino quei cittadini che essendo invalidi non percepiscono nemmeno un terzo della loro ‘paga’. Per costoro è una ‘paghetta’ da far ridere. Anzi da far piangere. A Veroli però per i nullafacenti ci pensa il servizio sociale molto attento a coloro che sedendo sotto la loja di giorno raccontano le loro disavventure che compiono di notte, sorseggiando boccali di birra o qualche buon caffè. Dipende dall’orario del ‘meritato’ riposo. Alla faccia di chi per prendere un caffè deve sudare le sette camicie. Dura lex, sed lex. Eppure il Comune di Veroli di personale ne ha tre volte di meno di quello previsto nella pianta organica. Epperò te ne vai al cimitero e i poveretti che vi lavorano, 2/3 non sanno dove battere la testa per ciò che dovrebbero fare e che non possono. Ed allora perché non inviare un buon gruppo di nullafacenti ma con il salario minimo assicurato anche nel nostro camposanto?
Cimitero e cipressi
Ed a proposito del cimitero vogliamo evidenziare un incidente che ha visto una partoriente che forse distratta da quei pezzi di ferro staccati da un cipresso non accorgendosi della loro sporgenza ha fatto ‘bingo’ in negativo andando a urtare il fusto di quell’albero e spezzando il resto della gabbietta in ferro. Noi da anni scriviamo che sono un rischio sia per pedoni che per automobilisti quei pezzi di ferro sporgenti. Da ani scriviamo che è necessario un intervento manutentivo sia a livello di potatura, del rinnovo di targhette con la scritta dei nostri padri deceduti in guerra e sia per le stesse gabbiette ormai fatiscenti. Tra l’altro (lo abbiamo segnalato tante volte a chi purtroppo fa orecchie da mercante) ce ne sono di cipressi che sono stati tagliati oppure secchi dovuto al fatto che si è usato tanto gasolio per la loro lenta agonia. Ma chissenefrega! Ed allora cari sindaco ed assessore al ramo perché non chiedete un buon rapporto sullo status quo di quell’unico filare di alberi se voi non passate da quelle parti se non quando vi recate al cimitero? E’ una vergogna e di certo i nostri cari deceduti in guerra che pur ricordiamo con tanto di fanfara il 24 maggio o il 2 giugno, di certo dicevamo si stanno rigirando dentro la loro tomba. E’ una vergogna egregi signori amministratori. Di fondi dalla Regione ve ne arrivano tanti e fate anche per loro una sorta di ‘fasti e non nefasti’ di vergogna.
Ciao Peppe!
Se ne è andato l’ex sindaco Giuseppe Mignardi. Era solo in casa riverso a terra con la sola presenza del suo caro figliolo. Per questo dal suo rinvenimento sarebbero passati un paio di giorni prima che carabinieri e Vigili del fuoco entrassero nel suo appartamento per rendersi conto del suo decesso. Veroli lo ricorda sempre affabile e sorridente e sempre vicino alla gente con quei faldoni di carte e scartoffie dei suoi ‘clienti’ cittadini sotto il braccio. Ieri i funerali nella Concattedrale dove in tanti hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto all’amico amministratore. Ciao Peppe che la terra ti sia lieve.
Tappa Tirreno Adriatico a Prato di Campoli?
Qualche rumors strano, ma non tanto, sta facendo il giro con la sua eco nelle piazze verolane. Sembra che Veroli e nella fattispecie Prato di Campoli potrebbe essere una tappa della Tirreno-Adriatico. Lassù con sindaco Marcoccia ed assessore Augusto Pigliacelli ci fu la tappa del Giro giovanile con tanto di Rai a riprendere l’evento. Noi eravamo lì e scrivemmo quel 19 giugno del 2001 ‘Lo svedese Emil Arnel (Podenzano-Italfine) si è aggiudicato la 7a tappa del Giro d’Italia Elite, la Anagni-Veroli Prato di Campoli di 154 km. Questa è storia… L’idea dell’assessore allo Sport per quanto interessante non è suffragata da quei 150/200 mila euro necessari all’uopo. Fantascienza oppure il sogno di mezza estate dell’assessore allo Sport?
Ad maiora colonnello Argirò
Un saluto al Colonnello Argirò comandante della Compagnia dei Carabinieri di Alatri che l’altro giorno è stato ricevuto dal sindaco con non si sa perché il presidente dell’Albero grande nonché dell’Altetico Veroli per il saluto di commiato oltre che per i ringraziamenti di rito. E guarda caso lo stesso patron caro al sindaco Cretaro ha donato al Colonnello la solita maglietta dell’Atletico Veroli così come accadde per il festival dello sport tenutosi a Veroli. Nessun invito per i giornalisti che sempre hanno avuto un feeling con il comandante della Compagnia di Alatri per il buon uso delle notizie di cronaca. Nemmeno il brindisi di rito con foto . Solo un comunicato successivo dell’addetto stampa. E’ questo un vero rapporto deontologico oppure un riconoscimento solo per chi fa il porta-borsa in campagna elettorale? Aspettate e vedrete a chi il sindaco affiderà il Cereate dopo l’inaugurazione che però tarda ad arrivare.
Grazie amici lettori perché condividete sempre i nostri articoli
Ed infine ringrazio i 20.383 e i 21.120 che hanno postato visualizzando i nostri articoli su Prato di Campoli, dove anche ‘le mucche non possono andare ai bagni pubblici perché alcuni chiusi da tempo e gli altri spesso inagibili’. Grazie anche a quanti amici, 4998, che hanno trovato un attimo di tempo per gli auguri di rito (compleanno ed onomastico) per il sottoscritto.
Bollicine e Pantasema
Per oggi può bastare in attesa di un brindisi con ‘Le bollicine’ e con un piatto di penne all’arrabbiata con la Pantasema. Ed a proposito della stravecchia ma sempre valida festa dell’addio alle vacanze per far ritorno a scuola dopo l’accessione del famoso cartoccio della Pantasema, qualcuno si è chiesto se si farà quel corteo nato nella cantina di Cicci (che Iddio lo abbia in gloria). La risposta del maligno…’ si stanno aspettando i risultati del tampone fatto dal fantoccio e poi si può partire’. E con la Pantasema scriviamo… e chi male ce vò, peste lo colga!