Esiste da tempo, ma solo di recente è stata oggetto di un’apprezzabile rivalutazione collettiva. Protagonista dell’era digitale, l’università telematica vanta oggi di un vivo interesse da parte della popolazione grazie alla flessibilità di frequenza e alla comodità di fruizione; opportunità che, insieme ai graduali progressi dell’e-Learning, garantisce il diritto allo studio senza gravosi vincoli in termini di spazio, tempo e denaro.
Gli studenti italiani preferiscono l’alternativa telematica
Aumenta il numero di iscritti agli atenei universitari, ma parte di questo incremento arriva direttamente dagli studenti delle università online. L’incremento delle immatricolazioni presso le sedi virtuali è un fenomeno già ben consolidato all’interno della società nel pre pandemia, ma l’intensità di tale tendenza si è considerevolmente acuita specialmente nell’ultimo biennio, dove la digitalizzazione ha rappresentato l’unico appiglio al prosieguo degli studi nel pieno rispetto dell’emergenza sanitaria.
La predilezione verso l’offerta telematica, realtà che è possibile approfondire attraverso la lettura approfondita di domini specifici come Atenei Online, trova conferma nei dati. Le stime ufficiali contano di fatto un numero consistente di studenti favorevoli all’università online, circa 8 su 10; tendenza già affermata 5 anni fa, con almeno 93.000 iscritti contati nell’anno 2017/2018. Nel corso degli anni, anche i discenti più scettici o indifferenti hanno imparato ad apprezzare gli effettivi vantaggi della teledidattica.
Cosa offre l’università telematica?
La teledidattica non solo permette solo di laurearsi a distanza senza troppi sforzi o gravosi sacrifici, ma consente soprattutto di conseguire un titolo ufficiale e certificato a livello nazionale tagliando nettamente spese relative a tasse e materiale didattico, relativamente alti pressi i tradizionali atenei fisici in Italia. In più, la modalità da remoto recide tutti quei costi aggiuntivi relativi a viaggi e trasferimenti, offrendo una formazione flessibile alle attività lavorative e impegni specifici di ogni singolo discente.
Le comode opportunità garantite dall’e-Learning potrebbero rappresentare un valido fattore alla base dell’estensione del segmento di popolazione che decide di affacciarsi all’istruzione universitarie. Non solo giovani, dunque, ma anche studenti di età più avanzata. D’altronde, in Italia aumenta la predilezione verso l’e-Learning e le motivazioni sono essenzialmente di natura pratica: assenza di test d’ingresso, intensità del tutoraggio, disponibilità del materiale didattico, riduzione delle distrazioni ambientali, sicurezza ed economicità.
Quali sono le facoltà più ambite nel nostro Paese?
Sul podio delle università più richieste ci sono gli atenei che garantiscono modalità di frequentazione versatili; i percorsi più interessanti sono quelli che offrono soluzioni ibride, seguiti dalle università completamente in modalità e-learning e solo per ultime troviamo le lezioni in presenza.
Riguardo alla selezione del percorso accademico da parte dell’apprendente, la scelta della facoltà riflette le richieste del mercato del lavoro attuale. Secondo uno studio di previsione della domanda dal 2021 al 2025, le aree di indirizzo rimangono omogenee nel triennio e nel quinquennio. Stando alla classifica di Unioncamere e Anpal, le università più ambite in Italia sono:
- Economia: tra i 36mila e i 40mila di laureati ogni anno;
- Area giuridica: più di 23mila in giurisprudenza e più di 16mila a indirizzo politico-sociale;
- Area medico-sanitaria: tra i 33mila e i 35mila tra medici e infermieri;
- Area informatica: tra i 31mila e i 35mila laureati all’anno a indirizzo industriale e informatico;
- Formazione: circa 25mila laureati l’anno comprendendo anche scienze motorie;
- Lettere e Arte: circa 13mila all’anno;
- Architettura, Lingue, Biotecnologie, Fisica e Matematica: tra i 6mila e 9mila l’anno per ciascuna area