I giardini di Ninfa si trovano a Cisterna di Latina. Entrando, sembra di varcare una porta spazio temporale. Ci si lascia catapultare in un’atmosfera medievale, come un set cinematografico. Dell’antica città di Ninfa, dall’atmosfera rarefatta, come se fosse nata dalle acque e alle acque sia tornata, lasciando colorate tracce; restano scenari meravigliosi.
I giardini di Ninfa
Oggi si possono visitare alcune rovine inglobate nella vegetazione. Alberi, ruscelli, flora e fauna sembrano lì da sempre; antichi baluardi di una civiltà scomparsa. Il nome “Ninfa”, sembra derivare da un tempio di età classica dedicato appunto alle Ninfe. Si mormora anche di una bella fanciulla, il cui fantasma aleggerebbe ancora in questi luoghi. Anticamente Ninfa era prospera, bella e rigogliosa.

E così passò da una famiglia nobile all’altra, fino al declino per via dell’avanzare della palude, che qui sovrastava prima della bonifica. I Giardini di Ninfa oggi sono “Monumento Naturale Regionale” e si possono visitare in determinati giorni stabiliti. Dobbiamo tornare al lontano 1297, quando Pietro Caetani acquistò Ninfa per 200 mila fiorini d’oro. Iniziò così per Ninfa un periodo di grande prosperità. Il dominio, tra un attacco, un tafferuglio e un saccheggio, giunse al 1381; quando fu completamente distrutta dalle città vicine.
Monumento Naturale Regionale
Ahimè Ninfa non fu più ricostruita, e con l’avanzamento della palude e la malaria costrinsero i pochi residenti a lasciare la zona. Restò una città fantasma, tuttavia, mai del tutto vinta. A ricordo del passato storico rimangono i ruderi di numerose chiese: San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore, che spuntano dietro le siepi, confondendosi con la natura circostante. Donano un aspetto molto romantico e suggestivo a tutto il giardino.
All’interno degli otto ettari si possono ammirare anche a primavera, i ciliegi ornamentali che fioriscono creando un panorama unico nel Lazio. Sembra che dalle acque, questa città abbia preso vita e vigore nei secoli, riuscendo a sopravvivere. Per vedere la nascita dei Giardini di Ninfa pressappoco come sono oggi, dobbiamo aspettare il XVI secolo; quando il cardinale Nicolò III Caetani dà ordine all’architetto Capriani di costruire un giardino nella città scomparsa.
Famiglia Caetani
Tuttavia anche questo giardino cadde in rovina. Dobbiamo arrivare fino al 1921, quando Gelasio Caetani inizia a far letteralmente “sbocciare” di nuovo questa città decaduta. Si decise di piantare diverse specie botaniche che ben si svilupparono a Ninfa per via del clima molto umido, regalato dal fiume omonimo. Ninfa oggi apre le sue porte al pubblico solo in alcuni periodi. Al riguardo, il giardino è visitato da circa settantamila turisti l’anno. E’ stata donna Lelia Caetani, ad essere l’ultima rappresentante della famiglia, a dare vita a una fondazione; alla quale intestò anche il castello di Sermoneta, oltre che il giardino. E’ sempre la fondazione che oggi si occupa del parco, intorno cui c’è un’oasi del WWF. Nel 2000 tutta l’area di Ninfa è stata dichiarata monumento naturalistico e il giardino definito dal The New York Times, come il più bello al mondo.
Oasi WWF a Ninfa
Chi decide di visitare questi luoghi, può trovare un impianto boschivo e un sistema di aree umide per agevolare la sosta e la nidificazione dell’avifauna locale. Al riguardo, qui vivono moltissime specie di volatili. Qui si è voluto proprio ricreare l’antica area per la vegetazione tipica della zona tendenzialmente paludosa; per agevolare la nidificazione. I giardini di Ninfa misurano otto ettari. Ospitano oltre un migliaio di piante, provenienti da tutto il mondo, con molti ruscelli e cascatelle. Tra le specie presenti possiamo ammirare un acero americano, un noce americano, faggio rosso, acero giapponese, e poi ancora roseti, cedri, tillandsia, l’albero della nebbia, e ciliegi penduli. Troviamo un pino dell’Himalaya, un pino messicano, iberis, banani, ortensie rampicanti, noccioli e un albero chiamato “l’albero del tulipano”. Ma anche noccioli, e altre specie rare come il bambù cinese. Ninfa è detta la Pompei medievale.
Cisterna di Latina e i giardini di Ninfa
Come dicevamo, questo giardino incantato, si trova a Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta; ed è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio. La sua fama è internazionale. Davvero sembra di stare in un luogo da fiaba; tra laghetti, fiori colorati e angoli che sembrano rubati al Paradiso Terrestre. Poi fontane e piante tropicali. L’area dei Giardini di Ninfa si trova sul percorso di una delle più importanti rotte migratorie di uccelli che, giungono da paesi africani. Nella zona, infatti, si sono registrati arrivi di alzavole, germani reali, canapiglie, aironi, pavoncelle e rapaci. Ninfa, set naturale più volte per il Cinema, ospitò personalità di spicco del 900 come il poeta D’Annunzio, Boris Leonidovič Pasternak, autore de Il dottor Živago, o, nel 1935, Mussolini in visita all’agro pontino. Per visitare Ninfa, percorrere la Via Provinciale Ninfina 68 04012 Cisterna di Latina – LT. Per la visita: 0696000062 / 3783011859.
Contatti e come arrivare a Ninfa
Nel 2022 si potrà visitare nei seguenti gironi. 19 e 20 marzo, 26 e 27 marzo, 2 e 3 aprile, 9 e 10 aprile,16 e 17 aprile, 23 e 24 aprile, 28 aprile, 30 aprile, 1 maggio, 7 maggio e 8 maggio,14 e 15 maggio, 21 e 22 maggio. 28 e 29 maggio, 2 giugno, 4 e 5 giugno, 11 e 12 giugno, 18 e 19 giugno, 25 e 26 giugno. Poi 2 e 3 luglio, 9 e 10 luglio, 16 e 17 luglio, 23 e 24 luglio. 30 e 31 luglio, 6 e 7 agosto. 13, 14 15 agosto. Inoltre 20 agosto, 27 e 28 agosto, 3 e 4 settembre,10 e 11 settembre. Inoltre 17 e 18 settembre, 24 e 25 settembre, 1 e 3 ottobre, 8 e 9 ottobre. Infine il 15 e 16 ottobre, 22 e 23 ottobre, poi 29 e 30 ottobre e il 2 novembre.
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