La strana campagna verso le elezioni comunali di Frosinone passa anche per alcuni punti focali che hanno a che fare più con la politica che con l’amministrazione. Che sia voluto o meno. Dopo aver riflettuto un po’ non credo di eccedere in ottimismo se cedo all’impressione che la campagna per Frosinone sia anziché solo goffa e disordinata nelle sue articolazioni, com’è apparsa alla prima vista di tutti, anche un’emancipazione, un passo avanti. In qualche modo un laboratorio politico. L’impressione, che già mi serpeggiava nella mente, è stata più netta all’uscita dalla conferenza stampa per la candidatura a sindaco del socialista Vincenzo Iacovissi, designato non solo dal suo partito ma anche da altre liste e realtà di certi ambiti progressisti e di sinistra. La platea socialista, alquanto folta, composta da persone decisamente agee e da giovanissimi che si rivelano determinati e molto preparati, l’ho vista come uno spaccato netto del salto generazionale che tutti abbiamo vissuto negli ultimi decenni: un salto vero e proprio, nel senso che la generazione di mezzo, salvo eccezioni molto rare (Iacovissi è una di queste), è stata assalita e annientata dalla disillusione, dal disimpegno e, in sintesi, dal qualunquismo. Una generazione “saltata” dalla storia della costruzione e dal progresso della coscienza politica.
In qualche modo anche l’assemblea del Pd mi ha dato analoghe sensazioni. Pur non essendo un giovanilista ma, anzi, un assertore del grande valore dell’esperienza che quasi sempre è direttamente proporzionale all’età, non ho potuto fare a meno di notare come il sessantottenne Marzi abbia accentuato nel suo discorso che l’assenza di alternative più giovani alla designazione per la gara al massimo scranno cittadino sia un disvalore. “Qualcosa non ha funzionato” ha detto Marzi, chiedendo che il partito s’impegni a formare una lista di giovani per l’imminente agone elettorale. Quella lista di giovani, che già si sono palesati con un’iniziativa sotto l’effige dei Giovani Democratici, non è che la conferma della generazione “saltata” di cui sopra, sempre salvo le teste di ponte, vedi Battisti e Buschini, per esempio.
Insomma, pur non essendo d’accordo con il discorso che giovane sia meglio quando si tratta di amministrare le città, noto che per la prima volta, dopo tante campagne per le comunali di Frosinone, si acceda a un confronto più alto, a una riflessione sulla qualità del personale politico. Discorso che mi pare di aver sentito fare anche nel centrodestra e di constatare già nelle prime mosse. Qui sono in corso le elezioni primarie, le “Primarie per la Città” le ha chiamate Ottaviani. L’ambizione, come nelle passate edizioni, è di considerare tutti i cittadini, non solo quelli che propendono per il centrodestra, la base elettorale per designare il candidato a sindaco. Guardando ai candidati di queste primarie devo dire come la loro qualità sia certamente notevole: tre donne e due uomini, professionisti, grande esperienza amministrativa in due di loro, uno è stato il direttore del Conservatorio, un istituto di istruzione superiore. I pronostici danno come favorito in questa gara il dottor Riccardo Mastrangeli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Frosinone, già parlamentare, assessore e tante altre cose.
Le elezioni, insomma, saranno un confronto molto interessante sperando che anche nella composizione delle liste permanga la stessa voglia di partecipare, di mettersi in gioco, di elementi della società civile (oltre che politica) di Frosinone che avrebbero molto da dire e da fare, per capacità ed esperienza. Un personale politico di buon livello che non manca ma che per tanto tempo si è astenuto dalla “lotta”. D’altro canto si spera di salutare una effettivamente copiosa carica di giovani che abbiano deciso di rinnovare la generazione dell’impegno e far dimenticare quella “saltata”.
Le premesse della campagna sono divertenti: i botta e risposta tra Marzi e il cosiddetto Comitato per le Primarie per la Città, sono assai sapidi. Certamente ne vedremo delle belle.
Sul fronte delle alleanze abbiamo assistito negli ultimi giorni all’ingresso di ArtUno tra le fila della coalizione che supporta Domenico Marzi. Un ingresso non scontato ma che segue, come ha sottolineato in una nota il coordinatore provinciale Gaetano Ambrosiano, la logica della coalizione di governo. C’è da attendere quindi la decisione del Movimento5Stelle che ancora non si è espresso e che andrebbe a perfezionare la logica di cui sopra.
Anche la coalizione del “Nuovo Centrosinistra”, quella che ha espresso la candidatura di Vincenzo Iacovissi, ha annunciato la possibilità di nuovi ingressi nei prossimi giorni. Si parla dell’appoggio di forze come Possibile e Sinistra Italiana. Tutto da confermare.
Una certezza su tutte: alla fine di questo mese, archiviate le primarie del centrodestra (o per la Città) la campagna elettorale, già in atto, mostrerà il suo vero volto. Considerando che le elezioni si svolgeranno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, mancherà un mese o qualcosa di più per presentare le liste, dunque ad oggi sono circa due mesi quelli che restano per confezionarle e per dare ai candidati al Consiglio di il tempo di fare un po’ di campagna elettorale. Poco tempo, molto poco.
