Il web non è sempre stato lo spazio “accogliente” e partecipativo che conosciamo oggi. Anzi, a dirla tutta, il web è uno spazio in continuo cambiamento, che se da una parte risente dei mutamenti sociali e tecnologici, dall’altra contribuisce esso stesso a plasmare le nostre abitudini e il nostro modo di vivere e di relazionarci con le persone e con le cose.
L’unica costante che possiamo osservare nella storia dell’evoluzione di Internet è il suo si muoversi in una direzione precisa, che è quella dell’assottigliamento dei confini tra reale e virtuale.
WEB 1.0 – La “preistoria” di Internet
Era il 1991 quando l’informatico inglese Tim Berners Lees fondò il linguaggio HTML. Da qui nacque ufficialmente il World Wide Web: un sistema di documenti elettronici che comunicano tra loro attraverso ipertesti (che possono essere immagini o testi). Grazie alla presenza di un browser e di un’interfaccia utente questi documenti possono essere letti da chiunque abbia un accesso a Internet.
Questa forma “ancestrale” di Internet non conosceva ancora l’interattività. L’utente usufruiva dei contenuti web in maniera del tutto passiva, inserendosi in un flusso di comunicazione unidirezionale.
WEB 2.0 – Internet e il fenomeno partecipativo
Bisogna attendere la fine del 2004 e l’inizio del 2005 per iniziare a vedere il web trasformarsi in una piattaforma caratterizzata da un flusso di comunicazione bidirezionale, in cui l’utente non è più soltanto un consumatore passivo, ma partecipa attivamente alla produzione dei contenuti. Sono questi gli anni in cui prendono piede i primi forum e soprattutto i primi blog.
L’intera struttura del web 2.0 sembra essere stata concepita con il preciso intento di coinvolgere gli utenti: è facile da utilizzare, facilita la socialità, mette a disposizione degli utenti piattaforme gratuite per la produzione e la pubblicazione di contenuti.
Già nel 1997 aveva fatto la sua comparsa il primo Social Network in assoluto nella storia di Internet SixDegrees.com, nato appunto con l’obiettivo di connettere le persone, facilitando le loro interazioni attraverso strumenti di messaggistica, generare profili attraverso cui farsi conoscere e gestire i propri contatti. Un esperimento che si dimostrò prematuro rispetto ai tempi in cui nasceva e si dimostrò pertanto fallimentare, chiudendo definitivamente nel 2000.
Più tardi iniziarono a comparire sulla scena alcuni tra i più noti Social Network, attualmente attivi: Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Pinterest, Google Plus (chiuso nel –), che si distinguono tra loro in base alla tipologia di contenuti e al pubblico a cui si rivolgono.
L’avvento dei Social Network e di Facebook in particolare incide sul tessuto sociale in maniera profonda, tanto da arrivare a plasmare abitudini e comportamenti delle persone, determinando a tutti gli effetti l’insorgere di una nuova forma di socialità: virtuale sì, ma che ricalca e condiziona quella reale.
WEB 3.0 – L’ Internet delle cose
Quella del web 3.0 si configura dunque come l’era in cui Internet espande il suo “raggio d’azione” permeando gli oggetti di uso quotidiano: è il cosiddetto Intenet delle cose (IoT – Internet of things). Un’era in cui il mondo fisico e quello virtuale si fondono per dare vita ad ambienti “intelligenti”.
Gli oggetti diventano smart, si aprono nuove sfide tencologiche, ma come rovescio della medaglia insorgono nuove implicazioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati. È questa l’era della Blockchain, dell’ Intelligenza Artificiale, del 3D e della crittografia avanzata.
Con il web 3.0 i contenuti diventano comprensibili da qualsiasi programma, grazie a un linguaggio condiviso. Si realizza così quello che Tim Berners Lees aveva definito in una sua previsione sulle implicazioni future di Internet Web semantico.
WEB 4.0 – Si aprono le porte del Metaverso
Il panorama attuale in fatto di tecnologie digitali e web è quantomai complesso e ricco di novità. Sentiamo sempre più parlare di Metaverso, un termine tutt’altro che nuovo, conosciuto già nel 1992 nel mondo cyberpunk e tornato alla ribalta nell’ultimo periodo, quando la holding del Gruppo che controlla Facebook, Whatsapp e Instagram ha cambiato il suo nome in Meta.
Il concetto di metaverso non è facile da definire, ma l’immagine che possiamo trarne è quella di un insieme di mondi reali e virtuali interconnessi e popolati da avatar. Quello che è certo è che il metaverso si configura come un’evoluzione del processo di convergenza digitale intrapresa nell’ultimo decennio del secolo scorso.
È in questo contesto che si inserisce il web 4.0: un ulteriore stadio dell’evoluzione di Internet, in cui un ruolo di fondamentale importanza è costituito dai Big Data e dalle tecnologie di realtà aumentata.
Cosa aspettarci per il futuro?
Come abbiamo visto all’inizio di questo articolo, la tendenza nell’evoluzione del web, è quella di procedere verso il progressivo dissolvimento dei confini tra reale e virtuale. È quindi abbastanza verosimile immaginare che nel futuro di Internet le informazioni, che raggiungeranno una mole enorme, saranno agglomerate verso un unico database; le interfacce saranno sempre più user friendly e probabilmente ognuno di noi avrà un alter ego virtuale, attraverso il quale compierà azioni che avranno un riscontro reale.
Microsoft, non a caso, ha annunciato che dal 2022 introdurrà nella sua piattaforma Teams una nuova funzionalità chiamata Mash, che permetterà agli utenti di creare un proprio avatar con cui partecipare alle riunioni di lavoro. Un passo decisivo per la Multinazionale che segna il suo ingresso nel Metaverso.
Sono in molti a sostenere che il cambiamento verso cui sta procedendo il web 4.0 sarà ben più profondo e significativo di quello generato con il passaggio al web 2.0, che aveva introdotto il concetto di interattività nello spazio digitale.
Le macchine, le case e gran parte degli oggetti che oggi fanno parte della nostra quotidianità, saran no in qualche modo dotati di una propria “intelligenza” e dialogheranno con noi attraverso nuove e interfacce e design responsive.