venerdì 26 Aprile 2024
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Elezioni Frosinone – Polveriera primarie

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Forti tensioni da sinistra a destra per le candidature a sindaco

di Dario Facci

La settimana politica in provincia di Frosinone, anche questa volta, non ha portato chissà quali novità, anzi. L’unica situazione che offre qualche spunto è il percorso verso le elezioni comunali di Frosinone. Più che altro sono le attività preparatorie alle candidature che tengono banco. Il Pd ha deciso di procedere alla consultazione degli organismi direttivi prendendo atto del fallimento del Tavolo che aveva aperto per cercare di formare una coalizione. Martedì prossimo dunque ci sarà  l’assemblea degli iscritti di Frosinone, convocata dal segretario provinciale Luca Fantini, con all’ordine del giorno le elezioni amministrative della prossima primavera. Da quanto si sente in giro non sarà, forse, una passeggiata di salute perché, con ogni probabilità, farà discutere ancora una volta la faccenda della candidatura o meno di Mauro Vicano (che ha già annunciato di candidarsi autonomamente), la sua partecipazione alle primarie o meno, l’adesione o no al suo progetto di coalizione arlecchina, alla quale cioè parteciperebbero anche due liste civiche notoriamente di centrodestra.

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Sarà interessante sapere se nel corso della riunione di cui sopra verrà fatto il nome di qualche altro candidato, come si vocifera. Per esempio quello di Michele Marini che aleggia su queste elezioni da mesi, ha ottenuto anche qualche significativo consenso ma non ha mai spiccato il volo probabilmente perché lo stesso candidato ha mantenuto un profilo troppo basso, praticamente sotterraneo e non è certo in questo modo che si conquistano i consensi. Rimanendo sul fronte del centrosinistra è da registrare la nota diffusa dal portavoce del tavolo del Nuovo Centrodestra, quello dei socialisti. Ha dipinto l’identikit del candidato a sindaco che presenteranno in autonomia o con una coalizione che si dovesse formare. Sarebbe una personalità con esperienza politica non banale, dunque di una certa notorietà, che rappresenti una netta discontinuità e dunque mai candidato a sindaco. Tutte le indicazioni condurrebbero al vice presidente nazionale del PSI, Vincenzo Iacovissi, giovane e valentissimo esponente socialista. Ci sono anche possibilità, a prescindere dal candidato a sindaco, che la coalizione che vede i socialisti come fulcro vada a rimpolparsi dopo il fallimento del Tavolo del Pd. Potrebbero far parte di quella partita i Cinquestelle, Frosinone in Comune di Stefano Pizzutelli e anche ArtUno, Tutte componenti progressiste che si sono defilate dall’alleanza col Pd per il sospetto che alla fine i Dem volessero fare in modo di far passare la candidatura di Vicano e il suo progetto, opzione che loro non condividono assolutamente, come hanno sempre detto, sin dal principio, i socialisti.

Anche nel centrodestra, dove la situazione appare un po’ più fluida, non mancano i problemi di coesione. Tra e nei partiti. Non è apparso brillante l’esordio in Fratelli d’Italia del dott. Paolo Fanelli, ex sindaco del capoluogo e da una ventina d’anni fuori dalla scena politica. oIl suo intervento alla conferenza stampa organizzata proprio per lui dalla dirigenza provinciale ha raccolto critiche anche piuttosto pesanti  e una nota davvero dura da parte proprio del capogruppo di FdI in consiglio comunale, Domenico Fagiolo che ha giudicato l’incontro privo di contenuti politici e di indicazioni, vista la presenza dei big regionali del partito. Quanto alla relazione del coordinatore cittadino, Fabio Tagliaferri, Fagiolo ha riportato come questi abbia messo in dubbio la partecipazione del partito alle Primarie della Città, cioè quelle del centrodestra, per presentarsi alle urne da soli, cosa con la quale il gruppo consiliare è totalmente in disaccordo come pure l’assessore Pasquale Cirillo. Bizze anche nella Lista per Frosinone, una delle più importanti gambe civiche della maggioranza di Nicola Ottaviani. Qui il consigliere comunale Marco Ferrara ha sbattuto la porta andando ad approdare al gruppo misto in disaccordo, avrebbe dichiarato, con la volontà espressa del leader della lista, l’assessore Antonio Scaccia, di non candidarsi alle elezioni primarie per la scelta del candidato a sindaco. Con una nota successiva lo stesso Scaccia ha aggiustato molto il tiro delle motivazioni di Ferrara il quale, secondo Scaccia, avrebbe voluto essere candidato in persona alle primarie.

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