Quindici minuti e 32 secondi. Tanto è bastato a Paolo Fanelli per rovinare completamente la buona immagine pubblica che duramente si è creato negli ultimi 25 anni indossando a tempo pieno il camice bianco e aiutando i suoi pazienti. L’ex sindaco di Frosinone, infatti, dopo essere nuovamente sceso in politica, nei giorni scorsi, tra le fila di Fratelli d’Italia, oggi ha partecipato a un incontro pubblico promosso dai seguaci di Giorgia Meloni, durante il quale ha parlato pubblicamente. E ne ha dette veramente tante. Una dopo l’altra senza interruzione. Senza neanche accorgersi di come stava, minuto dopo minuto, infangando se stesso e la buona opinione che i frusinati avevano di lui.
Il nuovo presidente onorario del Circolo di Fratelli d’Italia di Frosinone ha esordito dicendo che ha fatto il sacrificio (?) di tornare in politica perché ci sono ancora delle cose da finire a Frosinone. Quindi ha raccontato come si sia convinto ad accettare l’invito di Tagliaferri e Ruspandini: un giorno ha incontrato un’anziana che era alle Poste ed ha capito che faceva la fila lì (invece di pagare la bolletta al più vicino tabaccaio sotto casa) perché voleva risparmiare i due euro di commissione che non poteva permettersi. E la signora l’ha dunque convinto ad aiutare nel suo progetto politico Fabio Tagliaferri, che come tutti sappiamo tanto ha fatto e tanto si è battuto, da vicesindaco, per combattere la povertà a Frosinone… Naturalmente è solo sarcasmo.
Quindi Fanelli si è scagliato contro il green pass e contro il Governo che attraverso di esso vorrebbe controllare i cittadini, avventurandosi così in tematiche complottistiche, che oggi tanto vanno di moda.
Il dottore si è poi addentrato in un ragionamento con cui ha voluto spiegare, in maniera così semplicistica da far cadere le braccia, come occorrerebbe fare per risolvere l’attuale problema del caro-bollette: “Il Governo – ha sentenziato – deve chiamare queste società e dire: ‘guardate che dovete toglier tutto e far pagare ciò che si pagava nel 2019’. Questo significa fare qualcosa per la gente”.
E ancora. Fanelli ha voluto elencare cose che da sindaco ha iniziato ma nessuno ha finito. Tra queste, ha confessato che aveva preso contatti con Mc Donald’s, che doveva prendere in gestione la Villa Comunale e farne un parco per bambini. Quindi ancora una volta dare beni pubblici ai privati, in questo caso ‘svendere’ dunque simboli della nostra città, per di più ad una multinazionale americana: ha rispettato appieno, dunque, i principi nazionalistici che ispirano il partito che oggi rappresenta… bene!
“Quindi – continua il dottor Fanelli nel suo discorso – mettere sotto un parcheggio con un gran numero di negozi”. Certo, perché nella zona bassa del capoluogo il problema è la mancanza di negozi, non il fatto che stiano chiudendo uno dopo l’altro a causa della crisi che morde e di un capoluogo che non risulta essere per niente attrattivo nei confronti dei paesi limitrofi né delle province vicine, e anzi, al contrario, sta subendo un forte calo demografico.
Nel finale strappalacrime il noto ortopedico si è lasciato andare ad una serie di romantici ricordi di un passato nostalgico, di quando era bambino, spiegando che grazie al padre ha respirato la politica sin da piccolo.
Dunque pochi concetti e pure ben confusi, per la new entry di FdI. Tutto il contrario di Fabio Tagliaferri, che invece, ben consigliato, ha sicuramente fatto una mossa azzeccata, mettendo dentro Fanelli e distogliendo così l’attenzione dalle varie querelle che nelle ultime settimane hanno tenuto banco, a Frosinone, all’interno del suo nuovo partito. Non aveva però considerato, l’ex vicesindaco da poco rimosso dall’incarico da Nicola Ottaviani, di come il tempo possa essere ingiurioso e riuscire a creare tanta confusione persino nelle menti più brillanti, trasformando in un lampo un autocelebrativo dibattito politico in una disastrosa e a tratti tragicomica Caporetto.