domenica 28 Aprile 2024
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Ambiente – Mal’aria, resta l’emergenza

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Legambiente pubblica un nuovo dossier: a Frosinone calano i valori ma l’allarme è ancora alto. Nel Lazio il capoluogo della Ciociaria fa registrare il livello più elevato per quel che riguarda le Pm 2.5

In Italia l’emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 è stato un anno nero, non solo per via della pandemia ancora in corso, ma anche e soprattutto per la qualità d’aria. Su 102 capoluoghi di provincia analizzati, nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ossia una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc) per il PM10, una media di 5 μg/mc per il PM2.5 e 10 μg/mc per l’N02. A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente “Mal’aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities”, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, in cui si fa il bilancio sulla qualità dell’aria in città confrontando il valore medio annuale di PM10, PM2.5 e NO2 con i parametri suggeriti dall’OMS (ossia una media annuale inferiore a 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc) per il PM10, 5 (μg/mc) per il PM2.5 e 10 μg/mc per l’N02). Il quadro che emerge è nel complesso preoccupante: pochissime le città che rispettano i valori suggeriti dall’Oms per il PM10 (Caltanissetta, La Spezia, L’aquila, Nuoro e Verbania) e il biossido di azoto (Agrigento, Enna, Grosseto, Ragusa e Trapani), nessuna per il PM2.5.

In particolare ben 17 sono le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori OMS per più del doppio con Alessandria che nel 2021 ha registrato una media annuale di PM10 pari a 33 µg/mc rispetto al limite OMS di 15 µg/mc; seguita da Milano con 32 µg/mc, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino con 31 µg/mc. 11 quelle più inquinate da PM2.5 che superano di oltre 4 volte i valori OMS con le criticità maggiori registrate a Cremona e Venezia (media annuale 24 µg/mc contro un valore OMS di 5 µg/mc) e ben 13 le città più inquinate da biossido di azoto – NO2 – ovvero che superano il limite per più di tre volte con Milano e Torino in forte sofferenza. Il capoluogo lombardo nel 2021 ha registrato una media annuale di 39 µg/mc contro un valore OMS di 10 µg/mc, mentre la città di Torino (37 µg/ mc). Frosinone ha una media annuale di PM 10 di 26 µg/mc, in calo rispetto al valore dell’anno scorso che era di 30 µg/mc; Per il PM2.5, la parte più fina delle polveri sottili e quella che desta maggiori preoccupazioni dal punto di vista della salute, il capoluogo della Ciociaria ha una media annuale del 16 µg/mc e dovrà ridurre la concentrazione per il 69%; Per l’NO2 l’obiettivo deve essere del 52%, e Frosinone ha un valore di 26 µg/mc e, pertanto, dovrà diminuire pure la concentrazione del 61%.

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Nel Lazio è proprio Frosinone con i valori più alti di Pm 2.5 (16 µg/mc) e Pm 10 (26 µg/mc), mentre Roma è quella con il valore più alto di No2. La Capitale ha una media annuale di Pm 10 del 25 µg/mc, mentre del Pm 2.5 del 12 µg/mc. Alto come detto il valore del No2 (33 µg/mc). Latina ha una media annuale di Pm 10 del 22 µg/mc, del Pm 2.5 del 12 µg/mc e del No 2 del 22 µg/mc. Rieti ha una media annuale di Pm 10 del 19 µg/mc, di Pm 2.5 del 12 e del No2 del 15 µg/mc. Viterbo è la città meno inquinata del Lazio con una media annuale di Pm 10 del 17 µg/mc, del Pm 2.5 del 9 µg/mc e del No 2 del 19 µg/mc.

“Fondamentale  – evidenzia Legambiente – ridurre del 50-60% le concentrazioni degli inquinanti atmosferici per non incorrere nei prossimi anni in nuove multe europee e per garantire ai cittadini “città pulite” dallo smog. Per farlo servono interventi strutturali messi in campo da governi nazionali e regionali e dai comuni e che abbiano al centro la mobilità sostenibile”.

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Un Lazio più green, Zingaretti e Lombardi: investiamo 3,4 miliardi

Un corposo piano di investimento per la qualità dell’aria della Regione Lazio è stato presentato ieri  mattina in una conferenza stampa dall’assessora regionale alla transizione ecologica e digitale Roberta Lombardi e dal presidente Nicola Zingaretti. Sono 3,4 miliardi complessivamente le risorse stanziate che mirano a superare completamente le procedure di infrazione comminate alla Regione per il superamento dei parametri di PM10 e diossido di azoto, ovvero della qualità dell’aria

 “Si tratta di interventi  davvero importante – ha evidenziato Roberta Lombardi –  perché segna la fine di un percorso ma anche nello stesso tempo una tappa intermedia. Lanciamo oggi una stagione di grandi investimenti che porteranno all’uscita della procedura di infrazione per PM10 e diossido di azoto: procedure del 2014, 2015 e 2017 e che hanno portato a una serie di attività e di investimenti, ovvero sia già a un miglioramento sensibile a miglioramento qualità dell’aria.  Abbiamo lavorato su tre piste: mobilità sostenibile, economia circolare e agricoltura&zootecnia. Nel 2020, grazie anche al percorso iniziato con l’assesora che aveva questa delega prima di me, Enrica Onorati, c’è già stato un risanamento, in quanto sono risorse già arrivate e programmate, per 220 milioni. Ora annunciamo e dettagliamo i i 3,2 miliardi pianificati con risorse europee, del Pnrr e nazionali. E’ importante evidenziare il percorso partecipativo avviato nel 2018, per aggiornare il Piano datato 2019. Sono stati consultati 80 diversi soggetti competenti in materia ambientale ma è stato anche portato avanti un dialogo con i territori e le istituzioni locali. Adesso al via, invece, l’iter in consiglio e l’ascolto delle associazioni. L’obiettivo finale è quello di arrivare al di sotto dei valori limite di inquinamento indicati nel decreto legislativo di riferimento in materia che è del 2010, ma anche l’adesione agli obiettivi europei del pacchetto clima e della strategia ‘Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusivà “, ha aggiunto Lombardi. “Aver già portato questa curva di inquinamento, relativa a PM e diossido di azoto, in decrescita ha comportato un aumento dell’aspettativa di vita media dei cittadini del Lazio di 5,5 mesi ogni anno. Le azioni già messe in campo hanno portato ad un netto aumento dei comuni che rientrano sotto i parametri massimi di inquinamento; cresciuti dal 2016 del 63% quando erano soltanto 167 su 378”, ha concluso Lombardi. Quindi la parola è andata al presidente di Regione Nicola Zingaretti. “E’ chiaro che la transizione ecologica ci spinge a cambiamenti completi e concreti compresa l’aria che respiriamo. Salvare il pianeta e salvare essere umani hanno piani coincidenti. Da adesso parte nel Lazio la rivoluzione green, anche sull’aria. Un totale di 3,4 miliardi per accentuare curve positive su questo tema. Ci saranno incentivi utilizzo mezzo pubblico. L’obiettivo è non lasciare da soli i Comuni per la transizione ecologica. Tutte questo grande patrimonio di risorse viene da Pnrr, risorse europee e nazionali”, ha concluso il Presidente della Regione Lazio.

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