L’ascensore in perenne manutenzione e del bike sharing, dopo oltre un anno, neanche l’ombra. A Frosinone solo bus, e anche con il Covid.
Il gestore del Trasporto Pubblico Locale, Cialone Tour Spa, continua ad incassare fior di quattrini pubblici. Ma non si adempie a quanto previsto dal capitolato.
Il bike sharing a Frosinone c’è… ma non si vede. Il servizio, infatti, è stato appaltato ormai oltre un anno fa, e quindi sulla carta esiste. Peccato che delle bici da prendere a noleggio nelle varie stazioni sparse per la città di Frosinone non ce ne sia neanche l’ombra.
Il nuovo gestore del trasporto pubblico locale, Cialone Tour Spa, non avrebbe dunque ottemperato al capitolato di gara del bando dove, oltre al servizio di bus, erano previsti il noleggio bici e la gestione dell’ascensore inclinato, che è diventato una vera barzelletta, visto che è perennemente guasto o in manutenzione. E non ci sembra che il Comune abbia fatto ganché per ottenerlo, e se l’ha fatto sicuramente non è stato abbastanza.
Il nuovo gestore, lo ricordiamo, è subentrato alla Geaf il primo maggio 2020, quindi ormai oltre un anno fa. E da oltre un anno l’unica cosa che funziona in città sono i bus, tranne per le segnalazioni di molti cittadini che lamentano spesso che i mezzi sfrecciano a velocità non consentite, soprattutto nelle piccole stradine di periferia. In pratica il Comune paga tre per prendere solamente… uno. Tutto questo nonostante circa un anno fa il Comune abbia già speso, oltretutto, oltre 25mila euro per i lavori di copertura delle ciclostazioni. Inutilmente, ci viene da pensare, a questo punto.
Proprio a causa del fatto che Cialone sta fornendo solo il servizio di bus, nei giorni scorsi il Comune è stato dunque costretto a ridurre l’abbonamento dai 35 ai 25 euro al mese, attraverso una comunicazione alla cittadinanza in cui venivano esaltate le qualità dei bus utilizzati: “i 21 automezzi della flotta del Tpl sono tutti ecologici (euro 6), dotati di cabina cardioprotetta con defibrillatore, telecamere interne, pedana per accesso persone diversamente abili, geolocalizzazione e app dedicata che, in diretta, comunica all’utenza l’arrivo del mezzo, con i relativi orari di tutte le linee”.
Peccato che in questo periodo, forse, l’utilizzo dei mezzi pubblici è sicuramente più rischioso rispetto agli spostamenti con le proprie auto o magari, vista la bella stagione ormai arrivata, con le bici a noleggio. Che però a Frosinone non esistono più, nonostante le gare d’appalto vinte da chi, dietro elargizione di denaro pubblico, avrebbe dovuto provvedere a farle esistere, ma invece, a quanto pare, non l’ha fatto.
I mezzi pubblici, infatti, troppo spesso sono veicolo di contagio del covid. Quelli di Cialone in primis, forse, vista la certa positività riscontrata poche settimane fa durante alcuni controlli dei Carabinieri del Nas nei bus di Frosinone. Tra i mezzi controllati, infatti, oltre a quelli nazionali e regionali, anche quelli di una ditta locale: in Ciociaria a finire nella rete degli investigatori del Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma sono stati proprio i bus della Cialone Tour Spa, che ha l’appalto per il trasporto pubblico a Frosinone, Ferentino e Fiuggi, ma opera pure in altre città fuori provincia. Nel corso di verifiche sulla rete di trasporto urbano di Frosinone e Latina, gli uomini del capitano Felice Egidio hanno accertato 10 positività al Covi-19, rilevate su parti comuni di 5 autobus: 4 del capoluogo ciociaro e 1 di quello pontino. Tutto ciò è avvenuto a seguito di una serie di tamponi eseguiti unitamente all’Arpa Lazio su vari mezzi operanti per il servizio pubblico di movimentazione passeggeri. Le risultanze hanno determinato l’immediato avvio di operazioni di sanificazione straordinaria sui veicoli impiegati.
Di più: nella replica al nostro articolo, in cui la direzione dell’azienda Cialone, pur confermando la notizia, tiene a fare delle precisazioni, specificando in particolar modo che, nonostante quanto accaduto, loro si sono sempre adoperati a rispettare i protocolli sanitari predisposti dalla legge, si legge anche altro. E cioè che ci sono stati casi di covid anche tra i loro autisti. Insomma, i bus in questo periodo paiono non essere proprio i mezzi più sicuri e salubri per spostarsi.
Diversi gli interventi fatti, anche in sede di Consiglio comunale, per sottolineare queste tematiche e cercare una qualche risoluzione ai problemi, ad oggi mai arrivata. In particolare, a sentirsi vicino a questi temi a difesa dei cittadini, è stato il consigliere Angelo Pizzutelli. Il 7 aprile del 2020, ad esempio, nel corso dell’assise civica fece un’interrogazione per chiedere lo stato dei lavori riguardo al completamento delle ciclostazioni per il bike sharing. Un mese dopo, il 5 maggio, in un intervento spiegò: “Con la graduale riapertura delle attività, riteniamo che vi possa essere il rischio concreto di un aumento motivato del flusso veicolare ancora di più rispetto al recente passato. La paura di nuovi contagi da parte dei cittadini, porterà gli stessi ad evitare di accalcarsi e, quindi, ad utilizzare meno i mezzi pubblici preferendo di ricorrere all’utilizzo della propria autovettura anche laddove si potrebbe evitare. Pertanto occorrerebbe ridisegnare la città con azioni finalizzate all’avvio di una mobilità sostenibile e più espressamente attraverso la realizzazione di piste ciclabili, il servizio bike sharing, car sharing e moto sharing”.
E ancora, l’8 ottobre 2020, sempre Pizzutelli: “A seguito dell’ottima nota dei Giovani Democratici di Frosinone, in Consiglio comunale ho chiesto lumi interrogando il Sindaco sul perdurante non funzionamento dell’ascensore inclinato e sull’altro servizio ancora al palo (bike sharing) previsto nel capitolato di gara del bando dove era incluso il servizio di trasporto pubblico locale. Quindi ad oggi, dei 3 servizi oggetto del nuovo bando sui trasporti, poi aggiudicato dal nuovo gestore la Ditta Cialone subentrata alla Geaf a partire dal primo maggio 2020, ne è in funzione soltanto uno, quello del Tpl”.
Il 7 aprile scorso, poi, dopo il blitz dei carabinieri del Nas che portò all’individuazione di un bus di Cialone “positivo” al Covid a Frosinone, lo stesso Pizzutelli spiegò come avesse “sollecitato lo scorso autunno con un’interrogazione comunale ad hoc di vigilare in tal senso. Mi è stato risposto che andava tutto bene. Il Comune di Frosinone intervenga sul gestore del TPL e tuteli i nostri figli”.
Nessuno di questi interventi, però, portò a capirci qualcosa di più sui motivi per cui alcuni servizi siano ancora fermi al palo: dall’Amministrazione Ottaviani nessuna risposta chiara.
E intanto Cialone continua ad incassare mensilmente fior di quattrini dal Comune: basta vedere i documenti di liquidazione fatture degli ultimi mesi. Anche se sulla sezione Trasparenza del Sito internet del Comune, ad oggi, c’è traccia solamente dei pagamenti eseguiti nel 2020 e ancora non c’è niente del nuovo anno: con molta probabilità perché dal Comune la digitalizzazione delle determinazioni dirigenziali di pagamento vanno molto a rilento. Basta, comunque, vedere qualche saldo fattura effettuato negli ultimi mesi dello scorso anno per capire di che cifre si parla: circa 124mila euro a giugno, circa 170mila euro a luglio, circa 610mila euro a settembre e circa 45mila euro ad agosto.
I cittadini rimangono quindi in attesa delle bici e delle dovute spiegazioni su tutta questa vicenda, decisamente poco chiara.