venerdì 29 Marzo 2024
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Oggi per vedere una Chiesa piena, al di fuori dal Covid, ci vorrebbero più funerali, feste patronali e più Natale e Pasqua

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Diceva il buon zio Giulio: sono un ottimo cattolico ma un pessimo cristiano

E tu Chiesa dove sei mentre in tempi di altre pandemie ti facevi compagna di vita e buon samaritana? Perché pensi solo a spostare orari? Forse perchè sei diventata una sorta di ‘acchiappa’ tutti, cristiani, ebrei, atei, miscredenti e concubini?

di Egidio Cerelli


Quando avemmo la fortuna di avere altri calibri di uomini e donne impegnati in quella Politica (la “P” maiuscola non è un errore), dall’alto della loro sagacia ed intelligenza, essi erano capaci di sorprenderci anche con le loro “battute”. Battute, a cavallo tra intelligenza, competenza, navigata esperienza e cultura, sapevano, anche grazie ad esse, sorprenderci, divertirci, edificarci e persino impegnare la nostra memoria per ricordarle. Se accadesse oggi, noi anzianotti, ci sentiremmo quasi derisi.
Andreotti ad Enzo Biagi

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Il nostro grande amico/nemico Giulio Andreotti, tra i tanti aneddoti che ebbe modo di proferire ne ricordo uno nel quale credo con tutta umiltà, molti potremmo riconoscerci: “…Onorevole Andreotti – esordiva un giovane Enzo Biagi -,  ha una parola da dire circa la sua Fede?
“Beh, credo che troverei una sintesi nel risponderle così: mi definisco un ottimo cattolico ma un pessimo cristiano”. Non me ne abbia a male dall’altro mondo il “divo” onorevole, ma forse, per quanto mi possa riguardare, sento di condividere questa apparente e contraddittoria affermazione. Ed è alla luce di questa che ho pensato di scrivere e raggiungervi da dentro un mio diffuso disagio, da dentro uno spazio di riflessione che impegna la mia coscienza e la mia religiosa sensibilità che grazie a Dio, credo di aver avuto in dono dalla più tenera età.

Domina l’incertezza

Il mondo, e con esso la nostra Italia vive momenti che ci segneranno per i prossimi secoli, la assai diffusa incertezza dilaga spavalda dentro le menti e i cuori di milioni di persone, il senso di smarrimento ci fa somigliare a bussole col polo magnetico in tilt. Dibattiti, conferenze, opinioni e ricette che si inseguono sulla stampa e nelle mille reti televisive che da un po’, solo quando non le seguiamo ci sentiamo più sereni. Una classe politica allo sbando, decisioni rimandate a non ben definiti tempi, promesse puntualmente smentite, anche quelle di miracolosi vaccini in arrivo (da distribuire a otto miliardi di persone, a -80 Gradi centigradi, nelle periferie di questo mondo dove non hanno nemmeno una pista per farli arrivare  su aerei – che non hanno – per raggiungere centinaia di milioni di poveri che equivalgono al 75% della popolazione mondiale! Bene – si fa per dire – scopriamo forse che la terza guerra mondiale la faremo per accaparrarci la piccola dose (anzi due !) di colui che ci salverà dal temibile ed invisibile nemico che tutti ben sappiamo pronunciare: il Covid – 19!

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Il focus: Chiesa dove sei?

Ed eccomi al punto dopo una troppo lunga e stancante premessa : Chiesa  a cui appartengo e che mi appartiene, dove sei, dove vai, che orizzonti mi apri?
In tempi di  passate pandemie, ti facevi compagna di vita e samaritana inchinata sulle piaghe del tuo popolo: San Rocco, Carlo Borromeo, Luigi Gonzaga, Camillo de Lellis, Giovanni di Dio, Madre Teresa di Calcutta! Potrei continuare solcando secoli e volti ancora vivi e cari al mondo – anche a quello non credente ma rispettoso di simili  figure! 
Oggi, troppi tuoi ministri  impegnati ad applicare adesivi distanziatori su banchi (vuoti) o sul pavimento di chiese deserte o quasi (anche senza emergenza covid!). Molti a litigare con complicati attrezzi capaci di far arrivare a casa la ” Messa in streaming”. O, se volete attenendosi alle varie disposizioni ‘laico-ecclesiali’ per le normative antiCovid.
Mentre dilaga la querelle sulla Messa di mezzanotte. E le altre Messe feriali e domenicali o delle feste comandate?

Oggi con la mascherina non riconosciamo i ‘pastori’


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Oggi saremo tutti con mascherina e a debita distanza, impegnati con qualche superstite collaboratore a programmare assai improbabili futuri mesi fatti di  cosiddetta pastorale. E sì perché anche loro, poco pastori non vanno alla ricerca della pecorella smarrita. ‘Pastori che invece con un libro da scrivere o leggere e la famosa ed immancabile  agenda sotto braccio o nella borsa di pelle nera in spalla, non con il breviario come una volta, si agitano su come fare per riportare in chiesa un gregge in via di estinzione perché impegnato a pascolare su prati ormai diventati alternativi o paralleli a quelli di cui cantavamo in tempi cosiddetti passati. Pastori certo in qualche modo impegnati : tra mille e mille affari e restauri, biblioteche e antichità, convegni e aggiornamenti , meeting e conferenze , qualche giorno di vacanza con amici lontani  ed amicizie più simpatiche dei loro parrocchiani, in televisione o sui giornali . E chi sta con noi? Chi ci cerca ed ascolta? Chi viene nelle nostre case a visitarci? Chi troviamo in Chiesa senza essere costretti da qualcuno persino a chiedere telefonico appuntamento? Ed ecco che la risposta la dà ancora una volta quel benedetto ed insieme contraddittorio ed incontentabile popolo santo di Dio di cui sentii parlare negli anni del Concilio Vaticano II: il popolo se ne è andato via! Sento in questi giorni, una diffusa” sacra agitazione ” circa il nuovo Messale (quel librone rosso che serve a celebrare Messa presente su tutti gli altari). A parte il prezzo, non so ancora molto a dire il vero… è davvero questa l’urgenza? In un siffatto momento ci agitiamo per tanto? E’ questo ciò di cui abbiamo davvero bisogno? 

Perché pretendere gli orari ad hoc delle Messe?

La querelle che è nata per i soliti che pur ‘ebrei’ atei, miscredenti, oggi gridano per pretendere un orario decente per la Messa di Natale e che torna di grande attualità lascia intendere che siamo un popolo di cristiani delle feste comandate non della domenica o dei giorni festivi comandati, ma solo del Natale, come fu per la Pasqua e poi tutti a casa a far baldoria a tornare al lavoro usato. Ci riscopriamo cristiani come detto a Natale o a Pasqua o quando per un funerale che si celebra secondo le norme CEI e anti Covid ce la prendiamo con il prete reo di limitare i posti tra i banchi. La Messa, o rito funebre sono una cosa seria. Ma una o due volte all’anno. E poi chi si è visto s’è visto.

L’invito del Vescovo e la fratellanza universale di Papa Francesco

Vale più l’invito come sempre attento e concreto del nostro Vescovo che sa di Chiesa, di preti e di parroci a volerci più bene?
Oppure altra riflessione di mons. Ambrogio Spreafico… ”In questi momenti difficili, si deve cercare l’essenziale, lasciando da parte le cose inutili e superflue a cui spesso attacchiamo il cuore”.
Parole evangeliche di una Chiesa non certo catacombale. Però ecco un’altra domanda: abbiamo reso più teologico e vicino  al popolo (?) il linguaggio della liturgia? In mezzo a tanto smarrimento, nelle nostre Chiese sempre più vuote, in questo ” resto di Israele”, Tu, Chiesa santa  e benedetta – nonostante gli uomini e le donne di chiesa -, questo mi offri? Te ne sono anche grato ma… mentre il Titanic affonda, Tu  – perdonami – mi sembri l’orchestra che continuò a suonare!

Pur confusi e pieni di domande, siamo stati presi  dai recenti scandali finanziari interni al cuore stesso della Chiesa, smarriti davanti al rumore creato dall’ultima Enciclica che ha definito tutti fratelli e ricca di  temi social a sfondo global- ecologista in nome di una ” fratellanza universale ” sulle orme di San Francesco davanti al Sultano che mostra il suo cuore senza confine. Da qui l’annunciato il primo viaggio in Iraq, e cosi la il coraggio della “misericordia”  usata ad ex cardinali ridotti allo stato laicale ed avviati all’abbraccio con sorella morte corporale. E con ancora la polvere sull’anima, le dichiarazioni circa presunti diritti civili da riconoscere alla libertà di alcuni tipi di coppie che ha fatto drizzare i capelli persino ai calvi.  Ma… ecco il nuovo Messale  e tutto è risolto  e sistemato!

Chiesa dove vai?


Sono anche io un buon cattolico, ma un pessimo cristiano. Ecco che non mi smentisco! Come ho avuto modo di scrivere la parresia fa parte del mio DNA. Come sempre, vi scrivo amici lettori, ciò che penso e magari quello che pensano davvero in tanti. Ma siamo in tempo di Covid, abbiamo altro a cui pensare! E presto  un assai certo nuovo  loockdown  nazionale, ci sarà servito come il panettone da tecnici ed esperti, politici confusi e timorosi che navigano a vista, virologi di grido da alti stipendi per le loro comparse in TV. Tra bonus vacanze – con virus incluso e riportato a casa insieme ai bagagli  e bonus monopattini, tra discoteche aperte e  spritz su litorali azzurri di cielo, eccoci pronti – anzi, non pronti! al secondo atto (tragico) di questa nostra bella Italia :

Tu scendi dalle stelle o Re del cielo

Ma qui nessuno più lo guarda questo cielo, noi facciamo accademia. Abbiamo gli occhi gonfi come quelli della talpa che vedono poco mentre scavano nel buio  i loro tunnel! Toccherebbe porre un freno a queste folli deregulation celebrali, ma più provo ad immaginare antidoti, e più temo abbiano come unico risultato una perdita di democrazia e di libertà d’espressione. Ed è proprio questo il punto, credo: ché da troppo tempo questa sbornia di libertà autoreferenziali dovute al crollo delle ideologie e alle bambagie consumiste, hanno reso evanescenti anche i pensieri, le leggi universali del buon senso, e quei pochi caposaldi che hanno guidato il nostro procedere attraverso le oscurità della Storia. Ma ogni volta che s’equipara il sapere – magari accumulato attraverso millenni di ricerche e di sofferenze – alla convinzione scaturita dal ghiribizzo di un idiota o di un’opportunista, s’uccide un pezzo di civiltà e ci si avvicina di un altro passo verso l’abisso di un’inedita barbarie.
Anche io un po’ confuso ma, sempre vostro cronista con un pizzico di ironia che non guasta in una sorta di ‘castigat ridendo mores’

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Egidio Cerelli
Egidio Cerellihttps://www.tunews24.it
Giornalista del quotidiano online "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News", inizia a collaborare con il Messaggero il 29 aprile 1973, quindi con il Corriere di Frosinone, Radio Frosinone, TeleUniverso e Itr, per le telecronache del Frosinone Calcio e del Basket Veroli. Quindi Extra Tv, Ciociaria Oggi, La Provincia Quotidiano e Tg24. Organizzatore di numerosi eventi tra cui la Biennale del Ferro Battuto, Premio Veroli con Mogol, Premio Valente con Gaetano Castelli.
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