Il gestore chiede il saldo dal 2012 al 2015. I due non avevano prole ne’ eredi
di Egidio Cerelli
Con il Rosario che recitavano tutte le sere sicuramente saranno in Paradiso. Sia lei che suo marito. L’Acea che non conosceva questo cambio di residenza ha inviato tre mesi fa ed anche l’altro giorno (17/6/2020) l’ennesimo sollecito di pagamento del canone acqua non pagato nel periodo che va dal 2012 al 2015 all’indirizzo che i due vecchietti hanno lasciato a fine ed inizio secolo. I due coniugi, infatti (F.F. e I.F.) senza prole e senza eredi se ne sono andati da via Contrada Bagno Coperto in via dei Cipressi del vicino camposanto lui nel 1995 e lei nel 2003. Probabilmente non è stata fatta la disdetta. Ma se eredi non esistono chi avrebbe dovuto farla? Eppoi nessuno dei cosiddetti verificatori dei contatori per il consumo dell’acqua si è accorto in tanti anni che i titolari erano morti da quel dì e cercare di rintracciare eventuali parenti?.
Come detto, già qualche mese fa era arrivato un altro sollecito, peraltro con segnalazione agli uffici Acea dei decessi decennali degli interessati. Il contatore venne persino distaccato. Ora ne arriva un altro di sollecito. Ci si chiede… “e dal 2003, anno di decesso della signora al 2012 perché non è arrivato nessun sollecito?”. Sono i paradossi della vita dei computer e della burocrazia che anziché diminuire è vieppiù aumentata. Ora si invita cortesemente il signore che fu (F.F.) di fare un bonifico dal Paradiso all’ACEA per il saldo delle fatture pari a 404,16 euro relative al periodo che va dal 18/7/2012 al 16/7/2015. Nella lettera del 16 giugno si precisa che “…se entro 15 gg dalla data di questo sollecito, in difetto, Acea Ato5 potrà avviare la procedura di costituzione in mora ai sensi… ecc…ecc.”.
Pace all’anima loro!!!