mercoledì 15 Maggio 2024
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LA SETTIMANA DI VEROLI – Mercato settimanale, ha vinto la logica

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Il centro era un via vai di avventori, anche i commercianti contenti. Quello fuori le mura sta prendendo piede

di Egidio Cerelli

Martedì scorso, giorno del mercato settimanale, di proposito siamo arrivati in centro di buon mattino per sentire odore di pecorino oppure il profumo dei fiori e finanche ammirare il verde campagnolo dei vivai. Prima uno sguardo verso Porta Romana dove si svolgeva quello che mostrava abbigliamento senza naftalina con gonne, mutandine, calzini e reggiseni di tutte le misure. Abbiamo accettato la gentile proposta di due amici al bar di Annamaria per sorseggiare un buon caffè abbassandoci la mascherina. Poi una passeggiata lungo le piazze centrali della cittadina ernica sbirciando tra i banchi aperti degli ambulanti. Il saluto con i numerosi amici incontrati è stato spontaneo, anche se in qualche caso con quel volto coperto riusciva difficile riconoscere subito chi incrociavi e ti salutava. Il mercato degli alimentaristi e dei vivaisti da tre settimane spinto da qualcuno e di proposito verso una crisi ricercata a tutti i costi, quel mercato dicevamo ,si svolgeva regolarmente con clienti il doppio delle precedenti edizioni. Tanti infatti se ne uscivano con le buste piene di mercanzie. Contenti anche i commercianti del centro i quali però non possono vivere solamente dei pochi spiccioli del solo mercato settimanale.

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PER I COMMERCIANTI DEL CENTRO CI VUOLE ALTRO, PERO’

Ci vuole altro per attirarne di più di clienti. Sì, è vero, ci si potrebbe inventare che ne so più di un appuntamento, in modo particolare nei week end. Ed allora perché non ripensare a riportare nella terra che fu la prima ad inventarsi tale evento (parliamo dell’antiquariato) nel centro storico? E’ vero, i tempi sono cambiati rispetto a 20/30 anni fa. Tentar non nuoce. In tanti ci chiedevano infatti del perché del non ritorno all’antica. Di banchi, allora, ce ne erano tantissimi. La Pro Loco dovrebbe battersi il petto recitando il ‘mea culpa’ per aver mandato in letargo coatto quei 40/50 espositori dell’antico.

PERCHE’ NON PIU’ L’ANTIQUARIATO

Non sarà così facile come parrebbe, ma ripetiamo, tentar non nuoce. Soprattutto ricontattando quanti arrivavano in centro storico per mostrare i cimeli antichi. Ricordo che con i due presidenti, Giuseppe Scaccia, padre dell’attuale Gianluca e Bruno Fraja l’antiquariato a Veroli era di casa, grazie all’intuizione dell’avv. Bruno Iannarilli allora amministratore lungimirante. Ci provò anche l’altro presidente LucianoTrulli a tentare di organizzarne chiamandolo “Antiquaria” ma rimase a galla per poco tempo sino a quando i ‘marocchini’ non presero il posto dei veri antiquari. Chi non ricorda i mobilieri che il buon Struglia portava, perché suoi amici, a Veroli? O anche quando anziché la sola domenica anche il sabato era l’appuntamento dell’ultimo week end del mese? Assessore al Commercio e colleghi volenterosi con la Pro Loco perché non ritentare per ritrovare una strategia persa per strada? Erano appuntamenti che ad esempio i due professori Palma e Carinci aprivano di buon mattino le piazze che li ospitavano sino all’ora di pranzo.

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Ma i tanti amanti dell’antico e non del vecchio da scartare impazzivano alla ricerca di un francobollo, di un ‘baiocco’, di un libro, di un vinile o dei primi dischi ‘Net’. Inizialmente la novità, peculiarità verolana in un centro antico che non ha eguali, era persino spalmata, come dicevamo sopra, sulle due giornate del week end della quarta settimana del mese. Ci fu una sorta di convenzione con l’albergo di Miravalle e con il ristorante la Lega Ernica e persino con Pio Pasta all’uovo con il vicino Pub The Cat per preparare un menù di veri prodotti tipici, che con diecimila lire era appetito da tutti quale lauto pasto. Cari miei, bisogna farsi girare il cervelletto se si vuole riportare in centro gente per gli stessi commercianti, i quali, però, anche loro non devono aspettare i soli clienti amici della sera che si contano sulla punta delle dita per poi andare in letargo gli altri giorni piangendo e minacciando di riconsegnare le chiavi. A chi però non è dato sapere.


Perché non consorziarsi mentalmente tra le vari forze sociali ed istituzionali e ritrovare quell’aplomb che sia foriero di ipotesi di speranze e non già di solo stravaganze contingenti a Natale oppure in qualche altro giorno di festa comandata. Ricordatevi che a Veroli parlano persino le pietre. Noi facciamo parlare le nostre bocche per ritrovare quel bene comune che possa ridare a tutti un senso di vita.

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I COMMERCIANTI NON PAGANO GLI SPAZI PER IL 2020

Ora che ai commercianti è stata offerta l’opportunità di poter avere spazi davanti ai loro punti commerciali, peraltro senza pagare ‘affitto’ per il suolo pubblico, muoviamoci e non fossilizziamoci sul dovuto che mai arriverà se non provocato. Lasciamo perdere il cosiddetto chiacchiericcio della ‘loja’, l’agorà, ovvero la piazza centrale dove si svolgeva la vita politico-commerciale della città. Erano altri i tempi che si ricordano in quel porticato dove una lapide permette di leggere ad esempio del ‘baiocco’. Ora ci vuole un po’ di concretezza in più. Cari commercianti, non piangiamo sempre, diamoci una mossa perché uniti si possa uscire da questo tunnel permettendo di togliere quella tabella che recita ‘chiusi per chiusura, riapriremo all’apertura’. Simpatica provocazione che invita alla riflessione. Ed allora il mercato di martedì scorso è stato un primo tassello che va confortato ed ampliato per il futuro, ma gli altri giorni i commercianti devono adoperarsi affinchè le loro casse, con o senza mascherina, possano ricevere qualche obolo in più per tirare a campare. Altrimenti l’alternativa è andare a ricoltivare l’orticello. Dura lex sed lex, amici. Non piangiamo sul latte versato ma ricominciamo a ricostruire un futuro che ci appartiene e che ci può permettere di vivere decentemente.

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Egidio Cerelli
Egidio Cerellihttps://www.tunews24.it
Giornalista del quotidiano online "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News", inizia a collaborare con il Messaggero il 29 aprile 1973, quindi con il Corriere di Frosinone, Radio Frosinone, TeleUniverso e Itr, per le telecronache del Frosinone Calcio e del Basket Veroli. Quindi Extra Tv, Ciociaria Oggi, La Provincia Quotidiano e Tg24. Organizzatore di numerosi eventi tra cui la Biennale del Ferro Battuto, Premio Veroli con Mogol, Premio Valente con Gaetano Castelli.
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