Mattinata nel segno dell’integrazione sociale, quella in programma sabato 22 giugno, dalle ore 9 alle 17 presso la sala Teatro Asl di Frosinone, in via Armando Fabi.
La cultura e la pratica della condivisione nelle politiche di salute mentale è lo strumento verso il quale si muove il movimento de “Le Parole Ritrovate”.
L’evento
L’evento è promosso dalle associazioni di volontariato “Ver.Bene” e “Immensa…Mente”, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale de “Le Parole Ritrovate” e il CSV di Frosinone, con il patrocinio dell’Asl di Frosinone e dell’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Frosinone.
Sarà un incontro di notevole interesse scientifico‚ umano e culturale che “Ver.Bene” promuove per rendere visibili e protagoniste persone che spesso nella nostra società non hanno voce.
La salute mentale colloquia e collabora con le realtà del territorio insieme agli operatori sanitari. Inoltre, saranno presenti anche un’associazione di giovani africani “Comunità Africana” che lotta per i diritti di tutti, l’associazione multietnica “Nuovi Cittadini Ciociari” che collabora al buffet, il Comitato Lazio Pride e il Collettivo Ugualmente, che saranno presenti per solidarietà ma attendono il Pride.
Gli obiettivi del movimento de “Le Parole Ritrovate”
Il movimento de “Le Parole Ritrovate” è nato per far incontrare utenti e operatori dei servizi di salute mentale, familiari, cittadini, rappresentanti delle istituzioni pubbliche nell’ottica del “FAREASSIEME”, cioè dell’imparare a lavorare insieme valorizzando la partecipazione e il protagonismo di tutti.
“FAREASSIEME” significa:
• Credere che tutti possediamo un sapere. Per gli operatori deriva da un percorso professionale, per gli utenti e i familiari dall’esperienza acquisita convivendo con il disturbo psichico. Dal rispetto, dal riconoscimento e dall’integrazione di questi due saperi aumenta il sapere collettivo.
• Credere nel valore della responsabilità personale. Per tutti, anche per la persona che vive le più grandi difficoltà, investire in responsabilità significa investire in salute e benessere.
• Credere che il cambiamento sia sempre possibile. La sofferenza psichica è un evento della vita che si può affrontare e superare.
• Credere che ognuno abbia delle risorse e non solo dei problemi. Insieme è possibile scoprirle e imparare a valorizzarle al meglio. Tutto ciò determina quel cambiamento di forma mentis necessario a dar voce e protagonismo a chi lo ha perso e a creare rapporti più pieni, veri e coinvolgenti. La collaborazione tra operatori, utenti e familiari si va sempre più affermando come elemento determinante nella creazione di contesti di cura in cui le persone con disagio mentale partecipano attivamente alle decisioni che le riguardano, favorendo climi positivi in cui la speranza e la fiducia diventano aspetti sempre più riconoscibili.