Anonymous protesta contro le morti sul lavoro
Centri per l’impiego, agenzie interinali e regionali del lavoro, avvocati, periti, e associazioni industriali. A loro si è rivolto l’attacco hacker di “Anonymous”, che tra ieri e oggi ha cambiato l’home page dei siti web, facendo apparire il quadro de Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, modificato per l’occasione con accessori da lavoro, strumenti per medicare e banconote sparse sulle sagome che indicano i lavoratori morti: al centro del quadro uno dei lavoratori con la maschera bianca del celebre film “V per Vendetta”. Tra i siti hackerati anche quello del Centro per l’Impiego di Frosinone: www.frosinonelavoro.info.
Ben 9 morti da inizio anno
L’ultimo attacco informatico appena tre mesi fa, quando finirono nel mirino Camere del lavoro, del sindacato e alcune organizzazioni datoriali. A spiegare meglio la loro azione è un comunicato nel quale gli anonimi “vendicatori” rivolgendosi direttamente ai lavoratori, scrivono: “Sono già 9 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro” riferendosi al numero di decessi da inizio gennaio, aggiungendo che queste morti “spariscono dalle statistiche, non essendo assicurati all’Inail, le forze armate, i vigili del fuoco, innumerevoli partite Iva, lavoratori in nero, tantissimi agricoltori schiacciati dai trattori e tanti altri che fanno sembrare questo fenomeno molto più lieve”.
La maggior parte delle morti bianche giovanissimi e lavoratori sopra i 61 anni
Spiegano, poi, che a morire per infortuni sono quasi tutti lavoratori precari o in appalto, tra cui moltissimi giovani tra i 20 e i 30 anni, e ancora che il 27% di queste morti tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno dai 61 anni in su. Ad indignare i “mascherati” è anche l’assenza di diritti, a cominciare da quello a una giusta retribuzione. Anonymous Italia, LulzSecIta e AntiSecIta, citano anche l’articolo 36 della Costituzione che dice: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
“Moriamo per far sì che i padroni ingrassino”
Sul loro blog dichiarano: “Non crediamo che sia tanto pretendere sicurezza nella vita. La sicurezza di arrivare a fine mese, la sicurezza di riuscire a creare una famiglia, la sicurezza di andare a lavoro e di tornare a casa, e perché no, la sicurezza che i nostri dati privati non vengano svenduti o addirittura venduti ad altri”. Chiosano: “Non basta lavorare per sopravvivere, moriamo per far sì che i padroni (ai quali della nostra salute ben poco importa) ingrassino“. Quindi concludono con un affondo politico: “Non abbiamo mai visto morti sul lavoro in Parlamento, non c’è pericolo nel fare il politico. Millantano di aiutare il popolo con le solite bugie, vivendo nel loro mondo fatto di bambagia”.