Dalle 8 alle 20 di domani, 5 le schede elettorali divise per fasce di popolazione, 90 sindaci e 1.043 consiglieri chiamati al voto nella sede di palazzo Jacobucci, 2 sfidanti: il presidente uscente, Antonio Pompeo, al secondo mandato da sindaco di Ferentino ed espressione del centrosinistra e Tommaso Ciccone, primo cittadino di Pofi sostenuto dal centrodestra.
È questo lo scenario alla vigilia del rinnovo del presidente della Provincia di Frosinone, inserita tra le 34 italiane che domani andranno alle urne solo per eleggere il massimo rappresentante dell’ente: per il Consiglio, infatti, bisognerà attendere il prossimo 8 gennaio 2019.
ECCO I COLORI DEL VOTO
Le schede elettorali saranno di 5 colori diversi, a seconda della popolazione di ciascun comune rappresentato da sindaco e consiglieri. Frosinone e Cassino, che superano i 30.000 abitanti, voteranno su una scheda verde: oltre ai due sindaci, Nicola Ottaviani e Carlo Maria D’Alessandro, sarà consegnat a 56 consiglieri comunali. Il voto ponderato di ciascuno di loro ha un valore di 288.
Scheda rossa, invece, per i 9 Comuni che hanno una popolazione compresa tra i 10.000 e i 30.000 abitanti: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora, Veroli. Il voto di 9 sindaci e 143 consiglieri vale 230.
Sono 12 i Comuni che ricadono nella terza fascia (scheda grigia), quella che comprende realtà con densità demografica dai 10.000 ai 5.000 abitanti: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca e Sant’Elia Fiumerapido. L’indice di ponderazione è di 115.
Le ultime due schede sono arancione (16 Comuni dai 5.000 ai 3.000 abitanti – voto ponderato pari a 62) e azzurra per i 51 Comuni fino ai 3.000 abitanti, il cui voto ponderato è pari a 30.
GLI ULTIMI APPELLI: 50 SINDACI CON POMPEO
Sono 50 i primi cittadini che hanno sottoscritto l’appello a favore di Antonio Pompeo e che ora rilanciano l’invito a votare per l’attuale presidente.
Si tratta dei sindaci di Alatri, Amaseno, Aquino, Arce, Arpino, Belmonte Castello, Boville Ernica, Broccostella, Campoli Appennino, Casalattico, Castelliri, Castelnuovo Parano, Castro dei Volsci, Castrocielo, Ceprano, Colfelice, Collepardo, Esperia, Falvaterra, Ferentino, Fontana Liri, Fontechiari, Fumone, Gallinaro, Giuliano di Roma, Guarcino, Isola del Liri, Morolo, Paliano, Patrica, Piglio, Pignataro Interamna, Posta Fibreno, Ripi, S. Ambrogio, S. Andrea del Garigliano, San Donato .V.C, S. Giovanni Incarico, Sant’Apollinare, Sora, Supino, Terelle, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vallecorsa, Vallemaio, Veroli, Vico nel Lazio, Villa Latina, Torre Cajetani.
“La Provincia di Frosinone guidata da Antonio Pompeo – spiegano in una nota che si traduce in un vero e proprio endorsement per l’avvocato di Ferentino – ha costruito un nuovo modo di governare il territorio, fatto di attenzione, condivisione, serietà e programmazione. È stato sempre messo al centro il territorio e valorizzati gli amministratori, andando al di là degli schieramenti e delle appartenenze. E questo modello ha garantito risultati sulla viabilità, sulle scuole, sull’ambiente e sulle tematiche di maggiore interesse dei nostri cittadini, a partire dal lavoro e dai servizi. Abbiamo bisogno di un Ente al servizio dei Comuni, per supportarci e sostenerci nello sforzo quotidiano di amministrare il territorio, così come è accaduto in questi quattro anni. Sono le risposte delle quali hanno bisogno gli amministratori e per le quali è fondamentale confermare Antonio Pompeo”.
CICCONE: RIPRENDIAMOCI IL FUTURO. BASTA IMMOBILISMO
Lo sfidante di Pompeo, il sindaco Tommaso Ciccone, traccia un bilancio di quanto fatto in questi anni dal suo avversario e parla di “minimo indispensabile”.
“Non c’è stata una iniziativa o una decisione volta al reale rilancio del territorio o, quantomeno, alla risoluzione delle criticità che i cittadini di questa Provincia sono costretti ad affrontare ogni giorno. Parlo di infrastrutture, di sanità, di viabilità ma anche di scuola, di imprese, cultura e turismo. Questa è stata la Provincia dell’immobilismo fatta eccezione per qualche raro caso in cui l’intervento della presidenza era imprescindibile. Questo Ente è stato amministrato senza slancio o lungimiranza come se a farlo fosse stato un commissario straordinario, un burocrate messo a fare un lavoro e non un uomo scelto dagli amministratori locali per rappresentare le loro istanze. Il presidente uscente non è stato in grado di fare rete con i sindaci della provincia, non ha realizzato un legame virtuoso per il rilancio del nostro territorio. Se ci guardiamo alle spalle agli anni della sua gestione non ci viene in mente niente, progetto o decisione, che abbia fatto la differenza per la crescita della Provincia di Frosinone. E se non è riuscito a farlo in questi anni non credo che sarà in grado di farlo restando ancora alla guida dell’Ente. Quello che ora si deve fare – conlcude Ciccone – è riprendere in mano le redini della situazione catastrofica di questo territorio che ha ancora molto da dare, tanto da valorizzare e da scoprire. La Provincia deve diventare un’opportunità Comune”.