Dentro il carcere di Frosinone esiste un tempo che va oltre quello della pena. È il tempo della possibilità, della fiducia e del cambiamento. È questo il cuore del fotolibro “Oltre i 90 minuti… Storie di allenamento, fiducia e riscatto dal Carcere di Frosinone”, presentato nei giorni scorsi presso la Casa Circondariale “Giuseppe Pagliei”.

Il volume racconta il percorso del progetto “A campo libero”, promosso dalla Cooperativa Sociale Diaconia, in collaborazione con la Caritas Diocesana, e finanziato dalla Regione Lazio. La pubblicazione raccoglie gli scatti realizzati da Marco Campagna dell’amichevole di calcio giocata all’interno del carcere con i ragazzi della Casa dell’Amicizia, centro diurno per persone con disabilità di Ceccano, insieme alle lettere scritte dai detenuti. Un’esperienza educativa e riabilitativa che ha coinvolto giovani detenuti, molti alla prima detenzione, utilizzando il calcio come strumento di relazione, interiorizzazione delle regole, responsabilità e crescita personale.
L’incontro si è svolto alla presenza delle istituzioni e dei partner del progetto. Dopo il saluto della Direzione della Casa Circondariale, sono intervenuti rappresentanti della Regione Lazio, del Comune di Frosinone e della Cooperativa Diaconia, insieme al nuovo direttore della Caritas diocesana, don Onofrio Cannato.
-Questo progetto – ha spiegato il direttore della Casa Circondariale di Frosinone, Francesco Cocco – ha indotto noi operatori a puntare in maniera più decisa sulle attività sportive. L’entusiasmo che ne è conseguito ci ha portato a organizzare incontri di calcio con squadre esterne (Valmontone Calcio, Ferentino Calcio, le vecchie glorie del Frosinone Calcio). Questi eventi hanno favorito un dialogo fruttuoso con la comunità esterna e sono stati tra i momenti più gioiosi dell’anno 2025-.
Durante la presentazione sono stati illustrati gli esiti di “A campo libero”: allenamenti settimanali sul campo sportivo dell’istituto, accompagnati da educatori, allenatori e dalla presenza di uno psicologo, con momenti strutturati di confronto e riflessione emotiva prima e dopo le partite. Un lavoro che ha permesso ai partecipanti di sperimentare il carcere come comunità educante, rafforzando il senso di appartenenza e il rispetto reciproco.
La mattinata è stata arricchita dall’esibizione teatrale “La sedia”, interpretata da Daniele Latini, un monologo intenso e partecipato che ha posto al centro il rispetto della diversità e l’importanza di credere nei sogni che possono realizzarsi, anche quando il contesto sembra negare ogni possibilità.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre confermata la volontà condivisa di proseguire il progetto “A campo libero”, riconosciuto come buona pratica di inclusione e rieducazione, capace di produrre effetti positivi non solo sui partecipanti ma sull’intera comunità carceraria e territoriale.
“Oltre i 90 minuti” raccoglie immagini, parole e testimonianze dei detenuti, restituendo uno sguardo autentico su un percorso che mette al centro la persona, non l’errore – ha concluso Luigi Ricciardi, referente della Cooperativa Diaconia – un racconto corale che dimostra come sport e cultura possano diventare strumenti concreti di promozione umana e di speranza”.


