L’assessore ai Lavori pubblici e all’Impiantistica sportiva, interrogato dal consigliere Marco Ferrara, l’aveva ribadito a chiare note: “Niente più proroghe per nessuno”. Era il 3 settembre scorso e, tra i banchi del Consiglio comunale di Frosinone, Angelo Retrosi spiegava con decisione assoluta: “Non verranno allungati più i tempi di gestione di strutture pubbliche oltre la scadenza: al massimo, per evitare chiusure, si procederà con manifestazioni d’interesse” (LEGGI QUI).
La questione è quella, tanto discussa negli ultimi anni, dello Stadio del Nuoto, l’impianto con annessa palestra che si trova al Casaleno, nella zona bassa del capoluogo. Una struttura d’eccellenza di proprietà, lo ricordiamo, del Comune, che nel corso degli anni ha più volte prorogato la concessione, prima alla Federazione Italiana Nuoto e poi agli attuali gestori. Un po’ come fatto, tra l’altro, per l’altra piscina comunale che si trova nella zona alta della città, quella del Polivalente.
Una gestione della cosa pubblica abbastanza ‘disinvolta’, visto che sono molte le realtà sportive, del territorio e non, che ambiscono ai due impianti, ma in particolare allo Stadio del Nuoto, un vero e proprio fiore all’occhiello della città. Un’ambizione che, però, rimane tale, visto che, invece di procedere a regolari gare, si ricorre continuamente allo strumento della proroga, che in realtà dovrebbe essere utilizzato solamente per emergenze e in casi eccezionali, non ‘a sentimento’ come fanno gli chef in cucina.
Con le proroghe, infatti, non si dà spazio al ‘libero mercato’, tenendo all’angolo coloro i quali vorrebbero partecipare ad una regolare gara per l’affidamento, magari offrendo anche qualcosa di meglio per la cittadinanza, e finendo per favorire i gestori del momento.
Avevamo già subodorato qualche giorno fa quello che stava per accadere. La sera del 31 ottobre scorso, infatti, nonostante visitando l’albo pretorio del Comune di Frosinone non avevamo trovato traccia di proroghe, al tempo stesso nessuna comunicazione di sospensione delle attività era stata fatta agli iscritti, e anzi, visitando i profili social dell’impianto sportivo del Casaleno, era possibili notare locandine che promuovevano eventi in programma addirittura per la seconda metà di novembre. Evidenziammo in un articolo (LEGGI QUI) un modo di fare (a questo punto) non solo disinvolto ma persino sfacciato da parte degli uffici preposti, visto che si tratta di cosa pubblica e non è possibile accordarsi ‘a voce’ con società private che gestiscono i beni collettivi.
“Magari la spaventosa notte di Halloween porterà consiglio – avevamo chiosato – e chissà che domattina, come per magia (nera) comparirà sull’albo pretorio la determina che decide il da farsi”. Il dottor Ivano Petrillo, dirigente del settore comunale, ha però deciso di prendersela più comoda: non il primo o il 2 (sabato e domenica) e neanche il 3 (ieri, lunedì) ma oggi, 4 novembre, è comparsa la determina 3687. Che dispone la proroga della concessione ad una struttura che avrebbe dovuto essere chiusa già dal 31 sera, ma (mistero) ha continuato ad esercitare la propria attività, senza che nessun atto pubblico fosse stato reso… pubblico. Magari era stato inviato via Pec già venerdì scorso, per carità! Ma non è così che si fa nel pubblico, dovrebbe esserci la massima trasparenza e anche nei tempi giusti.
Di più: la proroga risulta decisa fino al 31/07/2026, dunque non per un massimo di 6 mesi (come solitamente prescritto dall’Autorità Anticorruzione) bensì 9 mesi: dunque un’altra stagione sportiva intera. Un vero e proprio parto, questo nuovo bando da pubblicare!
Sconfessato in pieno, quindi, l’operato dell’assessore al ramo Retrosi e dell’Intero Consiglio comunale, democraticamente eletto dai cittadini per rappresentarli: più volte e per bocca di diversi consiglieri (in particolare Marco Ferrara, Angelo Pizzutelli e Anselmo Pizzutelli) erano state richieste rassicurazioni in merito all’annosa questione. E le rassicurazioni erano venute proprio dall’assessore che oggi, pubblicamente, con la determina numero 3687 ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto dal suo stesso dirigente. Un schiaffo, però, preso anche dai cittadini, che hanno visto disattese le richieste dei propri rappresentanti. Per questo siamo convinti che oggi, a Frosinone, muoia un po’ anche la democrazia.
Come mai non è stato possibile procedere con una manifestazione d’interesse, come richiesto dal delegato all’impiantistica sportiva? E come mai, in oltre in un anno, non si è riusciti (per l’ennesima volta) a predisporre il bando di gara in tempi utili? E ancora: come mai, ora che si è già in ritardo, per predisporre questa benedetta gara ci si è voluti prendere ben 9 mesi? Tutte domande, queste, alle quali il dirigente Petrillo dovrà dare precise risposte già domani sera, in occasione del Question Time, durante il quale, ne siamo sicuri, non mancheranno roventi interventi sulla questione, sia da parte dell’opposizione che della stessa maggioranza.
Un po’ come per le soap opere, non resta che dare appuntamento alla prossima puntata, visto che, a quanto pare, si continuerà a parlare a lungo della questione, per la quale anche questa volta non è stato messo alcun punto fermo. Ma solo ‘pezze’, continue pezze, che non fanno altro che lasciare basita l’intera cittadinanza, che con questi modi perde giorno dopo giorno fiducia nella giustezza delle cose, alienandosi sempre più dalla vita pubblica. Di chi sarà la colpa di tutto ciò?


