domenica 26 Ottobre 2025
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La Regione modifica il ‘Piano qualità aria’ e Frosinone rischia la paralisi: blocco anche per le auto diesel Euro 5

Il provvedimento, già approvato dalla Giunta Rocca, dovrà ora essere ratificato dal Consiglio regionale

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Rischio paralisi per la circolazione stradale a Frosinone a partire dal prossimo autunno-inverno. Il motivo? L’approvazione, da parte della Giunta della Regione Lazio, di alcune norme che vanno a modificare sensibilmente il Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria 2022. Il testo con le variazioni già apportate nell’esecutivo guidato dal presidente Francesco Rocca dovrà ora passare in Consiglio regionale per la sua definitiva ratifica, ma la notizia ha già provocato reazioni e, soprattutto, forti preoccupazioni nel comune Capoluogo. La ragione è presto spiegata: l’aggiornamento del Piano, avvenuto su proposta dell’assessore all’Ambiente Elena Palazzo, si è reso necessario – come spiegano dall’Ente della Pisana – alla luce dei risultati del monitoraggio effettuato dall’Arpa, che ha evidenziato, pur mostrando nel medio periodo dei miglioramenti, diverse criticità ancora presenti in alcune aree del Lazio, in particolare nell’agglomerato di Roma e nella Valle del Sacco (ed è in questa area che ricade Frosinone).

LE MODIFICHE APPROVATE
DALLA GIUNTA REGIONALE

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“Gli articoli confermano il divieto di circolazione dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno dei veicoli più inquinanti – auto diesel fino a euro 5 e macchine a benzina fino a euro 2 – all’interno dell’attuale Fascia verde di Roma Capitale e nei Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti nella Valle del Sacco, laddove risultano superati i valori limite del particolato (PM10, PM2,5) o del biossido di azoto (NO2)”. In entrambi i casi è stata introdotta nel Piano, rendendola così misura “a regime”, la disposizione normativa che consente a Roma e ai Comuni della Valle del Sacco di prevedere misure compensative tali da evitare i divieti di circolazione.

IL RUOLO-GUIDA
DELLA REGIONE LAZIO

“La Regione Lazio – evidenziano ancora alla Pisana – si riappropria del ruolo di Ente programmatore e lascia ai Comuni la possibilità di calibrare le misure compensative più adatte a ridurre le emissioni, senza che questi interventi gravino economicamente sulle famiglie. L’obiettivo comune, infatti, deve restare quello di ridurre i livelli di inquinamento evitando ulteriori sanzioni da parte dell’Unione Europea”. Fin qui la Regione. In soldoni cosa potrebbe accadere a Frosinone (ma anche in altri importanti comuni ricadenti nella Valle del Sacco quali Ceccano, Ferentino ed Anagni)? L’ipotesi più concreta e foriera delle maggiori preoccupazioni è quella che nelle giornate di sforamento delle Pm10 e delle Pm2,5 (nell’arco temporale preso in considerazione nel Piano è questo infatti il discrimine) all’interno del perimetro urbano ci sarà un innalzamento del divieto di circolazione, che non si fermerà più ai diesel Euro 4 ma andrà a bloccare anche quelli Euro 5. Situazione che, statistiche alla mano, visti i precedenti degli ultimi anni, nel Capoluogo potrebbe verificarsi non meno di 40-45 volte in coincidenza, cioè, delle giornate di sforamento delle polveri sottili (e non dimentichiamo mai che Frosinone è la città più inquinata d’Italia).

SI PROFILANO
TEMPI MOLTO BUI

Uno scenario molto tetro, considerato che un recente studio ha evidenziato come nel parco auto circolante nel Capoluogo i veicoli diesel sotto la soglia Euro 5 e quelli a benzina fino a Euro 2 rappresentano poco meno del 65% del totale. In pratica, nelle giornate di stop alla circolazione dei mezzi più inquinanti, stando al nuovo Piano sulla qualità dell’aria della Regione Lazio, a Frosinone non potrà circolare quasi nessuno. Una ‘città fantasma’ in quelle giornate, tante, tantissime, se dovessero confermarsi gli sforamenti registrati nell’inverno scorso.

LE RIPERCUSSIONI
SUL TESSUTO ECONOMICO

Immaginabili le pesantissime ripercussioni sulla vita cittadina, sulle attività commerciali, sui servizi, sulla popolazione, sull’economia generale. Con disagi di portata già prima notevole e che tra qualche mese potrebbero divenire enormi. D’altra parte, se, come tutto lascia supporre, le modifiche al Piano già approvate in Giunta avranno anche il ‘via libera’ del Consiglio regionale, per i Comuni interessati (fra cui, appunto, Frosinone) ci sarà ben poco da fare: i Sindaci potranno, e dovranno, attuare le nuove regole. Senza alcun’altra possibilità. E le città coinvolte, il Capoluogo su tutte, potrebbero andare incontro ad una vera ‘paralisi’ in ogni campo e, in particolare, ad una terribile mazzata ad un’economia già oggi molto zoppicante.

SOLO UNA STRADA
PER ATTUTIRE L’IMPATTO

L’unico spiraglio di luce potrebbe essere il passaggio del testo approvato in Giunta regionale in cui si parla delle ‘misure compensative tali da evitare i divieti di circolazione’. Al momento, però, di esse non si sa nulla. Né quali potrebbero essere, né la loro natura, i costi, l’attuabilità, l’eventuale discrezionalità in merito dei Comuni, fino a che punto potrebbero attutire la rigidità del nuovo Piano.

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Insomma, buio totale. Tanto è vero che alcuni amministratori, interessati e contattati, su questo punto non si sono assolutamente sbilanciati. Attendono di conoscere nei dettagli il provvedimento, quello che ha avuto l’ok della Giunta e quello, eventuale e futuro, del Consiglio regionale. Intanto, alcune forze politiche (tra cui Fratelli d’Italia) si starebbero muovendo proprio sul terreno delle ‘misure compensative’ per limitare l’impatto del dispositivo sulle popolazioni interessate. Ma anche in merito è tutto nel limbo.

Insomma, non resta che attendere quello che accadrà nel prossimo consiglio regionale. E magari iniziare a guardare con minor negatività e scetticismo a quegli interventi in atto sulla mobilità sostenibile, sulla viabilità, sui parcheggi, sui nuovi mezzi di trasporto più ecologici, alle alternative all’uso, oggi indiscriminato, dei mezzi privati: provvedimenti che, nel medio termine, hanno come obiettivo l’abbattimento dell’inquinamento, minori sforamenti delle Pm10 e delle Pm2,5 e quindi di evitare il più possibile i blocchi e le limitazioni alla circolazione stradale. Del resto, è notorio che l’Unione Europea viaggia spedita verso un progressivo innalzamento dell’asticella in materia ambientale, con ostracismo non solo delle auto già oggi ritenute più inquinanti ma, in tempi molto più rapidi di quanto si possa pensare, anche di quelle che oggi sono considerate al riparo dai blocchi del traffico (per capirci, per i diesel si pensa già di stoppare anche le Euro 6).

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Danilo Del Greco
Danilo Del Greco
Giornalista del quotidiano online “TuNews24.it” e del settimanale cartaceo “Tu News”, iscritto all'Ordine dei Giornalisti Professionisti dal 1997, ha lavorato a lungo presso il quotidiano Ciociaria Oggi, sia nell'edizione cartacea che web. Altre esperienze nel settore televisivo, radiofonico e dei free press. Ha frequentato corsi di specializzazione a Rimini (Web Marketing festival) a Milano presso Il Fatto Quotidiano e a Roma con Salvatore Aranzulla.
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