Mentre ci si avvicina a grandi passi verso la cruciale seduta consiliare del Bilancio, niente pare muoversi all’interno del Consiglio comunale di Frosinone. I nuovi equilibri venuti a crearsi nel corso dei mesi, ma anche le nuove fratture, sembrano rimanere inalterati. Tutto come se fosse congelato. A partire dal sindaco, che sembra non fare mezzo passo, né in avanti né indietro. Nonostante numericamente si trovi in una situazione di difficoltà, visto che attualmente, a quanto è dato sapere, può contare su 16 voti certi su 33. In una condizione in cui anche il presidente del Consiglio Massimiliano Tagliaferri si sta mettendo pesantemente di traverso. E sembra che siano proprio nelle mani dell’imprenditore alatrense le sorti dell’intera Amministrazione frusinate, poiché ha deciso di fare il suo aut aut nel momento in cui il primo cittadino aveva maggior bisogno di… numeri. Guarda il caso!
Max Tagliaferri continua a dettare legge. Ma nessuno fa niente
Dopo l’ultimatum politico in cui ha chiesto un pesante rimpasto di Giunta (pena le sue dimissioni), il coordinatore d’aula ha infatti iniziato anche a votare sistematicamente contro e a fissare le sedute ordinarie del Consiglio in prima convocazione: così facendo risulta fondamentale avere il numero legale a 17 presenti. Sta cercando in tutti i modi possibili, dunque, di mettere in difficoltà Mastrangeli, attaccando apertamente in Consiglio lui e la sua Giunta. Un comportamento che tiene già da parecchio tempo, con una gestione dei lavori d’aula decisamente sui generis, che ha sollevato nel corso del tempo non poche polemiche e che ha portato la gran parte dei consiglieri a pensare ad una sua sfiducia. Sfiducia che senza dubbi troverebbe motivazioni forti nella poca parzialità utilizzata per ricoprire il suo ruolo, oltre che nello svilimento dell’organo collegiale stesso davanti alla cittadinanza. Tutti motivi, questi, previsti dal regolamento e che, dunque, non potrebbero essere impugnati davanti al Tar, nell’ottica di eventuali ricorsi. Proprio per questo motivi tecnici non ci sarebbero, e a parole neanche numerici, visto che in moltissimi, lungo i corridoi, esprimono lo stesso identico pensiero contrario alla copertura di un ruolo così importante da parte di Max. Niente, però, si concretizza mai, né per mano dei consiglieri, tanto meno per mano del sindaco. E pensare che se ne trarrebbe beneficio anche politicamente, visto che al posto di Tagliaferri entrerebbe Ferrara come ‘supplente’ in attesa della nuova elezione e, dunque, il Consiglio potrebbe ‘beneficiare’ anche di una seconda convocazione, venendo così meno lo ‘spauracchio’ dei numeri.
Tra i ‘Fanelli di turno’ e l’influenza… è una continua incognita
Non si deve dimenticare, anche, che siamo nel periodo di picco dell’influenza e che, quindi, Mastrangeli dovrebbe ‘pregare’ ogni sera (non in qualità di farmacista ma di sindaco) che nessuno dei suoi si ammali.
Senza considerare che ci sono consiglieri che spesso sono assenti e che quindi, anche loro, potrebbero pregiudicare il tutto: a partire dalla Fabrizi, per arrivare al quasi 80enne Fanelli, neodimissionario da assessore e rientrato in Consiglio, ma in attesa di un possibile rinvio a giudizio poiché autore di un investimento mortale avvenuto un paio di mesi fa ad Arce, condizione che di certo non aiuta le sue presenze già poco frequenti, che a questo punto potrebbero essere ancora più sporadiche, mettendo in serie difficoltà il primo cittadino. Sempre che il partito non gli chieda di fare un passo indietro, vista la vicenda giudiziaria nella quale è stato coinvolto; oppure che lui stesso decida di lasciare, voce questa già girata nei giorni scorsi. Nel caso, al suo posto dovrebbe entrare Corrado Falcidia, che potrebbe magari dare qualche garanzia in più al sindaco e all’Amministrazione in generale, che ricordiamo potrebbe rischiare di cadere per problemi legati ai numeri.
Mastrangeli e la poca responsabilità
Mastrangeli, in qualità di primo cittadino, a parte un pizzico di orgoglio, dovrebbe dimostrare responsabilità davanti alla cittadinanza che ha abbracciato il suo programma amministrativo votandolo, ma anche alla sua squadra di governo, che ha fatto quadrato intorno a lui fino ad oggi, invece di fare (ma soprattutto non fare) cose che potrebbero mettere a rischio l’Amministrazione che ad oggi dirige ma di cui non è l’unico appartenente: dovrebbe forse sentirsi più responsabile davanti alla sua Giunta e ai suoi elettori (anzi agli elettori dell’intera maggioranza).
Stadio del Nuoto, tutto tace. Ed è vergognoso
Così come dovrebbe intervenire in prima persona su situazioni che stanno facendo davvero ridere. Come, ad esempio, quella dello Stadio del Nuoto e del misterioso doppio capitolato emerso dopo l’affidamento della gestione dell’impianto comunale. Una vicenda decisamente torbida, finita in questi giorni anche sul tavolo dell’Autorità Anticorruzione. E sulla quale il Comune da oltre 15 giorni non dice una parola. Anche su questo è… stallo completo. Se il dirigente Caringi e l’assessore Retrosi non mettono chiarezza pubblica sulla querelle, come mai il sindaco non prende in mano la situazione e spiega come si sta gestendo il bene pubblico? E, qualora qualcuno avesse sbagliato, faccia pagare quel qualcuno, dimostrando la trasparenza e la lealtà che lo contraddistinguono?
Occorrono altri ‘blitz’ di Nicola Ottaviani per darsi la sveglia?
Non starà mica aspettando, Mastrangeli, che anche sulla piscina del Casaleno debba intervenire l’ex sindaco Ottaviani, come ha dovuto fare sulla questione del caos allo Scalo, scrivendo al prefetto e chiedendo una ‘zona rossa’, scavalcando di fatto il primo cittadino, sua stessa espressione, probabilmente perché sollecitato all’inverosimile per una situazione che ha coinvolto migliaia di pendolari, creando pesanti problematiche. Anche in questo caso, sappiamo perfettamente che il sindaco non può pensare a tutto, per carità, ma non sarebbe stato giusto cercare di arrivare a capire chi sia il responsabile di tutto ciò e dargli una bella strigliata, onde evitare che questo possa riaccadere? Eppure bastava un semplice sopralluogo prima dell’inizio dei lavori, di cui si sapeva già da parecchio tempo, per evitare il disastro…


