Carissimi lettori,
Ci apprestiamo a salutare il 2023 ma non è un buon motivo per un articolo sul solito resoconto “banalotto” dell’anno.
Preferisco, invece, cogliere il momento per una riflessione sull’anno che volge al termine e dirvi cosa mi ha lasciato.
Questo è stato un anno ricco di sfide, ma anche di significativi momenti di crescita, nuove collaborazioni e risultati gratificanti.
Le sfide non sono mancate: cambiamenti nel panorama economico, incertezza e la costante necessità di adattamento. Resto convinto che sono proprio le sfide a definire il nostro percorso e a plasmarci come persone e come professionisti.
Gli impegni sono stati numerosi ma altrettanto stimolanti. Collaborazioni che si sono rivelate proficue e la possibilità di lavorare con profili brillanti hanno contribuito a rendere questo anno un capitolo importante nella mia professione. È stato un onore e un privilegio lavorare con tante aziende di cui condivido la visione di un mondo degli affari etico e sostenibile.
I risultati sono la somma (forse, non esattamente algebrica) degli sforzi profusi. La realizzazione di progetti di successo e il raggiungimento di obiettivi professionali sono la gratificazione di un lavoro ben fatto. Ma, in mezzo a tutto questo, è stato il “perché” a emergere come una guida preziosa nei momenti più difficili.
Il “perché” è la bussola interna quando le avversità minacciano di farci deviare. Nei momenti di incertezza, quando le sfide sembrano insormontabili, il richiamo al nostro scopo ci dà la forza necessaria per perseverare. È il motore che ci spinge oltre gli ostacoli, la motivazione intrinseca che supera le difficoltà.
Ricordo distintamente un periodo critico in cui la situazione sembrava davvero difficile. Il ricorso al mio “perché” mi ha permesso di rimanere concentrato sugli obiettivi a lungo termine, ricordandomi quale fosse la mia missione e la direzione che dovevo prendere. È stato il faro che ha dissipato l’oscurità e ha dato senso alle sfide momentanee.
Non prendetelo come un concetto astratto, ma come un potente strumento pratico che può guidarci attraverso le avversità. Nella frenesia del “tutto e subito”, mantenere salda la comprensione del “perché” ci offre un ancoraggio forte.
Mentre ci dirigiamo verso il nuovo anno, vi invito a riflettere sul proprio “perché”. Qual è la vostra motivazione profonda? Qual è la missione che guida le vostre azioni? Ricordate il vostro “perché” e fatelo diventare il vostro compagno di viaggio nel 2024.
Buon anno nuovo!
Se hai domande o curiosità, se vuoi unirti alla conversazione, scrivimi nei commenti o a dambrosio.miki@gmail.com
Lego tutto e rispondo a tutti.
Alla prossima!
Michele D’Ambrosio


