È uno dei parametri che preoccupano e spaventano maggiormente il calcio italiano, ma che in realtà potrebbe anche a servire a proteggere il nostro campionato e la sua esistenza, oltre che continuità ovviamente. Di cosa stiamo parlando? Il riferimento è all’indice di liquidità.
La corsa scudetto in serie A sta appassionando un po’ tutti, e qui si possono trovare pronostici Serie A di oggi, ma in realtà c’è un altro argomento che sta facendo discutere e non poco i vari club del massimo campionato italiano. Come detto in precedenza, si tratta dell’indice di liquidità. Come è stato definito dal presidente della FIGC, ovvero Gabriele Gravina, si tratta di un vero e proprio punto di riferimento che viene utilizzato come metro di paragone per capire quale compagine si trova nella condizione di dare adeguate garanzie in merito alla continuità aziendale che è necessario per poter affrontare il massimo campionato italiano di calcio.
Che cos’è l’indice di liquidità
Dato che si tratta di un argomento piuttosto delicato e su cui imperversano un gran numero di discussioni, il primo passo è quello di comprendere meglio cos’è l’indice di liquidità. Si tratta di un rapporto che intercorre tra le attività correnti e le passività correnti. Questo indice vuole esprimere il livello di solvibilità di un’impresa, tenendo conto del rischio a breve termine di non essere più in grado di soddisfare tutti i vari impegni di pagamento con le disponibilità finanziarie che ha a disposizione.
Quando si può arrivare a una soglia di equilibrio? Solo ed esclusivamente nel momento in cui il valore è pari a 1. Ebbene, nel mondo del calcio, stando all’ultima decisione che è stata presa dal Consiglio Federale, il valore di tale indice è stato stabilito a 0.6. Cosa vuol dire tale soglia? Significa che una squadra deve essere in grado di coprire i debiti con le risorse che ha a disposizione quantomeno fino al 60% del loro ammontare.
Diventerà un criterio di ammissione alla Serie A?
Nel corso delle ultime settimane, se ne parla con sempre maggiore insistenza. L’indice di liquidità, quindi, potrebbe davvero diventare un criterio di ammissione per l’iscrizione al massimo campionato di calcio italiano.
Quindi, quale potrebbe essere il problema che ostacola l’introduzione di tale requisito, anche in virtù del fatto che si tratta di un parametro con cui le società di calcio sono già abituate a rapportarsi? Il motivo è piuttosto facile da intuire. Nel caso in cui fossero usati effettivamente tali soglie, ecco che diverse società potrebbe riscontrare non poche difficoltà nell’iscrizione alla prossima stagione di serie A.
Da un altro punto di vista, è necessario mettere in evidenza gli aspetti positivi che deriverebbero dall’introduzione di un simile strumento finanziario. È facile notare, infatti, come sia importante controllare l’equilibrio gestionale di ciascuna società come è stato messo in evidenza da parte del presidente Gravina, fattore che sta alla base di qualsiasi principio di continuità aziendale. D’altro canto, però, tramite l’indice di liquidità finanziario si potrebbero svolgere delle analisi molto più approfondite di medio e lungo termine. In questo senso, si potrebbe finalmente toccare un livello molto più alto di tutela circa la sopravvivenza dello stesso campionato di serie A.
Insomma, non ci sono più dubbi che l’ecosistema del calcio, sia in generale che nello specifico quello nostrano, sia ormai in preda ai debiti. Non solo, dal momento che l’emergenza sanitaria legata alla pandemia e tutto quello che ne è conseguito, ha portato ad aggravare ancora di più la situazione, anche se certi giocatori hanno accettato di ridursi lo stipendio per garantire al proprio club i fondi necessari per far quadrare un po’ tutti i conti.
