E’ arrivato all’ospedale “Santa Scolastica” in condizioni disperate, tanto che è stato necessario intubarlo e ancora adesso la sua prognosi è riservata. L’ambulanza del 118 lo ha condotto nel nosocomio di Cassino nella mattinata di ieri, dopo che al centralino una telefonata, probabilmente di un familiare o forse di amici, aveva dato l’allarme. Si tratta di un giovane di 23 anni di Cassino (altre indicazioni non sono finora trapelate), che nella notte tra sabato e domenica deve aver esagerato molto nello “sballo” che purtroppo troppo spesso caratterizza le serate dei ragazzi.
E infatti, almeno al momento sembra essere questa l’ipotesi investigativa maggiormente attendibile, i carabinieri starebbero indagando sulla possibilità che il ragazzo abbia partecipato ad un “festino” a base di sostanze stupefacenti e alcol che potrebbe essersi consumato in una casa della Città Martire. Un abuso, forse anche con droghe tagliate male o alcol a fiumi, che avrebbe provocato nel 23enne un gravissimo malore. Tanto che, come detto, chi era con lui ha pensato bene di chiamare subito il 118 per farlo portare in ospedale, dove è giunto praticamente in fin di vita con i medici che lo hanno subito sottoposto a tutte le cure intensive del caso per strapparlo alla morte. E il suo quadro clinico sembra addirittura essere peggiorato.
I carabinieri – allertati dai sanitari del pronto soccorso – si sono messi subito al lavoro per capire cosa realmente sia successo al giovane. Pare, stando al poco che è filtrato dalle strettissime maglie degli investigatori, che il 23enne fosse insieme ad almeno altri 4 o 5 ragazzi, forse anche di più. E su questi particolari si sta indagando a 360 gradi. Una serata finita male tutta da ricostruire, come è da capire se i ragazzi che hanno preso parte al “festino” – tutti dovrebbero essere davvero molto giovani – siano studenti o altro e se possano esserci responsabilità di terze persone, su tutte quelle di chi ha fornito lo stupefacente al gruppo, nel caso venga accertato che alla base del gravissimo malore ci sia appunto la droga, o un eccesso drammatico di alcol, oppure, ancora, un mix fatale. Ma anche di chi ha messo a disposizione l’appartamento.
Sta di fatto che un giovane è in fin di vita in ospedale probabilmente dopo una “notte brava” e che quindi torna a suonare con fragore l’allarme dei giovani e giovanissimi che, lontani dagli occhi di genitori e familiari, trasformano i loro sabato sera in vere “roulette russe”, in cui in gioco è la loro vita. Un fenomeno che, purtroppo, sembra sempre più difficile arginare nonostante il gran prodigarsi delle forze dell’ordine. Ma forse il problema è a monte…


