E’ stata identificata in Sudafrica una nuova variante (B.1.1.529) del virus SarsCoV2 che desta preoccupazione, non essendo ancora noto il suo impatto in termini di contagiosità ed efficacia di terapie e vaccini. Si sa che presenta nel genoma numerose mutazioni della proteina Spike che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi. La nuova variante del Covid individuata in Africa, la B.1.1.529 – scrive in merito ansa.it- è stata chiamata Omicron dall’Oms.
L’organismo Onu l’ha classificata
come “preoccupante”.
Sulla base delle prove disponibili, la variante sudafricana del virus Covid potrebbe essere associata a una trasmissibilità molto elevata, a un indebolimento dell’azione dei vaccini ma non a un’infezione più grave. Lo scrive l‘Ecdc nel suo rapporto settimanale sulle malattie trasmissibili. Ma, avverte l’Agenzia Ue con sede a Stoccolma, si tratta di informazioni preliminari: un rapporto specifico e con informazioni più aggiornate sulla variante Nu è atteso nelle prossime ore.
“Sulla base delle prove disponibili – si legge nel rapporto settimanale dell’Ecdc – è probabile che questa variante sia associata a una trasmissibilità molto elevata e a una significativa fuga immunitaria. Finora, non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell’infezione”. Per oggi è prevista una riunione del gruppo consultivo tecnico dell’Oms sull’evoluzione del virus per discutere della variante; successivamente l’Ecdc deciderà sulla sua riclassificazione.
E il primo caso in Europa è stato registrato oggi in Belgio: si tratta di una donna tornata da un viaggio in Egitto attraverso la Turchia, ma che non ha avuto alcun contatto con il Sudafrica. E nel Vecchio Continente l’allarme è risuonato altissimo.


