Prosegue la battaglia interna al Consiglio comunale di Frosinone per ridisegnare la mappa degli assessorati. Dopo l’incontro di ieri tra i vertici delle varie componenti interne di Fdi (Mattia, Tagliaferri e Savo) ormai la strada pare segnata: si va verso l’ormai famosa controproposta del vicesindaco Antonio Scaccia, che vede l’attribuzione di un posto in Giunta alla Lista per Frosinone e uno a Fratelli d’Italia, che tanto aveva sostenuto, invece, la battaglia fatta dal Polo Civico, che chiedeva un assessorato per il proprio gruppo cresciuto da 1 a 2 consiglieri ma che si è visto arrivare una serie di no dovuti al fatto che alle scorsa Amministrative non avevano appoggiato l’attuale Amministrazione. E che, comunque, cerca ancora di trovare una strada per giungere a dama, anche tramite incontri e vertici politici mirati alla pianificazione di strategie: ne è la prova la cena di ieri sera andata avanti fino a tarda notte.
Dal libro della Genesi: “Il settimo giorno si riposò”. Speriamo…
Fabio Tagliaferri, dunque, è dovuto tornare sui suoi passi, e venire a miti consigli, visto che in questi giorni, a causa del proprio procedere scellerato (politicamente parlando) è riuscito a far spaccare il gruppo consiliare di Fdi, rafforzando la componente che fa riferimento all’onorevole Mattia, che ora conta due voti nell’assise frusinate: Crescenzi e Ferrara. Considerando che la Campagiorni fa parte dell’area della Savo e che Fanelli si è dimostrato nel tempo un ‘battitore libero’, il potentissimo presidente di Ales è di fatto rimasto solamente con un fedelissimo: il capogruppo Carfagna. D’altronde in appena 72 ore, leggendo i giornali ai quali insieme alla sua segreteria cittadina ha rilasciato dichiarazioni bulimiche e contrastanti, pare aver cambiato ben 3 volte idea, una volta al giorno, dimostrando di avere la testa decisamente confusa. I segretari cittadini di Fdi, infatti, avrebbero fatto sapere il primo giorno di non volere il terzo assessorato. Poi, il secondo giorno, di poterlo volere ma a condizione che andasse a Carfagna, che contestualmente avrebbe dovuto avere anche il ruolo di vicesindaco. Il terzo giorno: ok all’assessorato anche in quota Mattia, a patto che i consiglieri che fanno riferimento all’onorevole appoggino Carfagna per le Provinciali. Oggi, al quarto giorno, ancora non è dato sapere se possa aver cambiato nuovamente idea oppure se stavolta… è definitiva, la accendiamo, come dicono nei quiz televisivi. Attenderemo di leggere cosa scriveranno i suoi giornali di riferimento domattina…
Un Tagliaferri confuso e autolesionista
La cosa che lascia riflettere, però, è che sbagliando ogni mossa che potesse sbagliare in questi giorni, è finito nella situazione in cui ha dovuto proporre una sorta di scambio a Mattia: il terzo assessorato in cambio dei voti alle Provinciali da chi, fino a 3-4 giorni fa, stava già con lui. Ma che è riuscito a far allontanare proprio a causa del fatto che non voleva accettare il terzo assessorato: in sostanza, se quell’assessorato l’avesse accettato fin dal principio, nessun consigliere sarebbe fuggito dal suo gruppo, e anzi avrebbero tutti continuato a seguire le indicazioni, compresa quella del voto per Carfagna alle Provinciali. Dunque oggi si sarebbe trovato più consiglieri nella sua area, il terzo assessorato e persino i voti a Carfagna, oltre che la frangia Mattia più debole. È noto che in politica la poca lucidità dovuta a risentimenti e a megalomanie si pagano. Amaramente. E questo ne è l’esempio lampante.
Stavolta gli assenti rischiano di fare un danno grosso
In tutto questo trambusto il sindaco continua a non prendere decisioni. E per stasera alle 19.30 è stata fissata una nuova assise cittadina, dopo che l’ultima, quello del 24 dicembre scorso, era saltata per mancanza di numero legale. Ben 15 i punti all’ordine del giorno. Ma l’importanza di questo Consiglio è data soprattutto da quelli che riguardano le variazioni di bilancio. Se non approvate entro il 31 dicembre (domani), rischiano infatti di trasformarsi in debiti fuori bilancio, con conseguenze pesanti e la possibilità di finire sotto la lente della Corte dei Conti. Ecco perché la ‘guerra santa’ dovrebbe fermarsi, almeno per questa sera: un saggio armistizio per permettere di avere i numeri per andare avanti con i lavori d’Aula, e dunque per il bene della città. Non c’è dubbio sul fatto che, coloro che oggi non si presenteranno, avranno delle importanti responsabilità su ciò che accadrà e sulle problematiche amministrative che si riverbereranno sull’intero capoluogo.


