Ieri sera è tornato a riunirsi il Consiglio comunale di Frosinone. Primi due punti all’ordine del giorno: le mozioni pro Palestina dei consiglieri Domenico Marzi e Anselmo Pizzutelli. Dopo il ‘fuggi-fuggi’ dell’ultimo Consiglio di Ottobre, nel quale è mancato il numero legale per andare avanti, questa volta le cose sono andate diversamente.
Chi va e chi resta
Alla prima mozione si è registrato l’allontanamento dei consiglieri della ‘galassia Lega’, dunque i gruppi Lega, Lista Ottaviani, Lista per Frosinone e Lista Vicano, che si sono dimostrati compatti tra loro e coerenti con quanto fatto nell’ultima Assise. In aula sono invece rimasti, seduti ai loro posti, il sindaco Riccardo Mastrangeli e il presidente del Consiglio Massimiliano Tagliaferri, che all’ultimo Consiglio avevano calamitato non poche critiche abbandonando l’aula e lasciando tutti disorientati per decine di minuti, senza che i lavori potessero andare avanti: l’importante ruolo istituzionale che ricoprono non può e non deve contemplare simili colpi di testa. Le due poltrone più alte questa volta si sono astenute. Lo stesso ha fatto il gruppo di Fratelli d’Italia. Dopo aver rimarcato, durante la precedente dichiarazione di voto, che sono rimasti in aula per rispetto “all’umiltà e al senso di responsabilità del consigliere Marzi”, ha evidenziato il capogruppo Carfagna, poiché il testo della mozione è stato modificato per ‘addolcirne’ il contenuto e, in sostanza, renderlo magari votabile anche al Centrodestra.
Fdi si spacca
C’è un ma. Voci di corridoio parlano di accordi pre-Consiglio non rispettati: in pratica la segreteria cittadina di Fdi aveva deciso di abbandonare l’aula, così come fatto dagli altri consiglieri di maggioranza. Ciò, però, all’ultimo momento non sarebbe avvenuto. Cos’è che ha fatto cambiare idea ai consiglieri? Il dietrofront è stato deciso dal capogruppo Franco Carfagna, che poi ha anche motivato questa decisione? E perché proprio all’ultimo momento? Dissidi interni al partito? Oppure una sorta d’imboscata tesa a chi quella mozione non voleva approvarla, e invece così facendo è andata avanti, proprio grazie ai numeri garantiti da Fdi? Di più: che sia un occhio strizzato a Memmo Marzi, magari per favorire accordi futuri, visto il tanto parlare, nelle ultime settimane, di una possibile candidatura a sindaco dell’ex segretario cittadino del partito, Fabio Tagliaferri?

Marzi sempre più solo
Un occhio che, però, di certo non hanno strizzato, all’avvocato, i membri della sua stessa lista, visto che lo hanno lasciato solo, senza neanche presentarsi, proprio nel giorno in cui, forse ne aveva più bisogno: assenti, infatti, sia Alessandra Mandarelli che Carlo Gagliardi. Presente solamente Armando Papetti, che però ormai non fa più parte della ‘galassia Marzi’, visto che compare già tra le liste messe in campo dal futuro candidato sindaco del Psi, Vincenzo Iacovissi.
L’incognita Crescenzi
Con 12 voti favorevoli e 8 astenuti, la mozione Marzi è dunque passata. Anche grazie ai tre consiglieri di Fratelli d’Italia rimasti in aula a garantire il numero legale: Franco Carfagna, Francesca Campagiorni e Marco Ferrara. Come mai solo tre? Paolo Fanelli è praticamente sempre assente e dunque non fa testo. Sergio Crescenzi, però, ieri era presente in aula. Ma l’ha abbandonata pochi secondi prima della votazione. Come mai? Il solito solista, oppure starebbe orbitando anche lui in qualche altra… galassia? Questo non è dato sapere. Eppure per lui, stando a quanto si mormora, sarebbe arrivato anche l’ok alla candidatura alle ormai imminenti Provinciali da parte del partito. E magari potrebbe essere proprio questo il motivo: che abbia scoperto, iniziando a fare la sua ‘campagna elettorale’, che i meloniani ciociari sono intenzionati ad appoggiare in blocco Carfagna, nonostante lui sia il consigliere provinciale uscente, e questo lo abbia mandato su tutte le furie, sentendosi preso in giro? Chissà…
Il banco di prova delle Provinciali
Quel che è certo è che in tanti sono in attesa delle mosse che verranno fatte alle Provinciali per valutare le successive ‘manovre’. Non solo i consiglieri candidati, ma anche e, anzi, in particolar modo, i leader dei vari schieramenti. Sarà una vera e propria cartina al tornasole, la cui analisi dei risultati, se ben fatta, tirerà fuori tanti ‘altarini’ e rivelerà, una volta per tutte, chi sta con chi. Una sorta di banco di prova per le prossime Amministrative: da lì scaturiranno, con molta probabilità, le posizioni, definitive o quasi, che verranno prese in vista della ormai sempre più vicine consultazioni comunali del 2027.
Due pesi, due misure
Il Consiglio si è sciolto pochi minuti dopo che l’emendamento di Marzi è passato. Durata totale: appena 25 minuti. Sono stati gli stessi tre consiglieri Fdi, infatti, insieme al ‘confederato’ Andrea Turriziani, a far vernir meno il numero legale, andando via prima della discussione del secondo punto all’ordine del giorno: un’altra mozione sempre pro Palestina, questa volta proposta dal consigliere ‘malpancista’ Anselmo Pizzutelli. In sostanza: due pesi, due misure.
A breve di nuovo in aula
Ora il Consiglio andrà riconvocato a breve, probabilmente già in settimana: a causa del numero legale venuto meno, infatti, non si sono potuti trattare anche altri punti in programma. In particolare:
- Adesione alla Fondazione “Istituto Tecnologico Superiore Meccatronico del Lazio (ITS Meccatronico del Lazio Academy)” in qualità di Socio Partecipante;
- Riconoscimento del debito fuori bilancio ex art. 194, comma 1, lett. a), del D. Lgs. 267/2000: Sentenza del Giudice di Pace di Frosinone n° 377 del 11.04.2025 – T. M. G. c/Comune di Frosinone.
- Variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027. Ratifica della deliberazione di Giunta Comunale n. 288 del 15.09.2025 adottata ai sensi dell’art. 175, comma 4 del D.Lgs. n. 267/2000. Programma P.I.P.P.I., Centro Famiglia Regionale Accoglienza Mamma/Bambino, Contributo Regionale per attivazione progetti di vita per persone con disabilità.
- Approvazione modifiche ed integrazioni all’art. 2 della Convenzione ex art. 30 TUEL per la gestione associata dei servizi sociali nel Distretto Sociale B.
Quest’ultimo punto, d’interesse soprattutto di uno dei tre consiglieri andati via, Francesca Campagiorni, attuale presidente del Distretto Sociale B.


