Quanto sta accadendo in provincia di Frosinone a proposito della Zes (Zona Economica Speciale) e della Zls (Zona Logistica Semplificata) ricorda molto da vicino i capponi di manzoniana memoria. Sì, proprio quelli che nei ‘Promessi Sposi’ si beccavano furiosamente mentre venivano portati a… bollire in pentola.
Nel ruolo dei capponi, ci si perdoni l’accostamento, figura la maggior parte dei politici nostrani, con qualche debita eccezione che però non cambia la sostanza. E cioè che la Ciociaria è destinata a finire bollita in pentola. Laddove invece i nostri prodi, sempre i politici di casa nostra intendiamo, in specie ovviamente quelli che siedono nei posti di comando, nelle maggioranze regionali e nazionali, nelle famigerate cabine di regia, da tempo avrebbero dovuto tirare fuori i famosi ‘attributi’ per far sì che il nostro territorio non fosse nuovamente penalizzato. In che modo? Battendosi a tempo debito, ma forse potrebbero farlo anche adesso, affinché la provincia di Frosinone venisse inserita nelle Zes (che prevedono un vero ‘paradiso’ per le imprese che ne fanno parte, con agevolazioni di tutti i tipi e con, udite udite, circa 3 miliardi di euro l’anno di contributi statali).
E di certo senza sbandierare come una ‘grande vittoria’ il pressoché certo inserimento nella Zls (fra l’altro solo per 18 Comuni), che riserva ai territori benefit che impallidiscono al confronto con quelli delle Zes. Insomma, è facile immaginare cosa accadrà quando le imprese ciociare che si sono dovute accontentare della Zls saranno costrette a confrontarsi sui mercati con quelle, peraltro limitrofe (ulteriore aggravante nel già tetro scenario), annoverate nella Zes. Sarà un vero massacro, figlio di una concorrenza ‘sleale’ generata da quella mancanza di ‘attributi’ di chi avrebbe potuto, e dovuto, lottare con il coltello fra i denti per ottenere il primo riconoscimento.
Di fronte a tale funereo e ormai imminente scenario la politica locale, soprattutto in casa del centro destra si è letteralmente spaccata. è andata in frantumi.
La miccia è stata accesa dall’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) che martedì scorso, 14 ottobre, ha diramato una nota stampa con la quale ha pomposamente annunciato la conclusione della fase istruttoria per la costituzione della Zls da parte della Regione Lazio. “Ora – ha affermato Righini – attendiamo solo il decreto del Governo che ne sancirà l’istituzione”. L’annuncio del plenipotenziario assessore è stato seguito da una ridda di applausi da parte dei membri del suo partito che hanno voluto salutare la Zls come una conquista, laddove, per le ragioni descritte, si tratta solo di briciole, o poco più, per la provincia.
Lo hanno ben compreso i vertici di Unindustria. I presidenti di Frosinone e Cassino dell’associazione degli industriali, Corrado Savoriti e Vittorio Celletti, a stretto giro di posta hanno infatti tuonato: “Basta con le attese, subito la Zls (e fin qui ci siamo, ndr) e al lavoro per una Zes Lazio”, che è esattamente quello che abbiamo scritto, quello che andava fatto mesi e mesi fa e, soprattutto, quello che il territorio e le imprese vogliono. “Il sistema delle imprese del Lazio non può più aspettare – hanno rincarato la dose i due – bisogna approvare subito la Zona Logistica Semplificata (ZLS) per dare risposte immediate alle aziende. Dopo un anno dalla proposta della ZLS e il progressivo accerchiamento del Lazio da regioni incluse nella ZES unica del Mezzogiorno il nostro sistema imprenditoriale si trova a scontare un crescente svantaggio competitivo”.
Molto dura Sara Battisti, consigliera regionale del Pd: “Basta balletti del centrodestra sulla pelle del Basso Lazio – ha dichiarato – Frosinone e Latina meritano risposte concrete. Gli esponenti del centrodestra avevano annunciato in pompa magna l’inclusione della provincia nella Zona Economica Speciale. Un trionfalismo che, a distanza di pochi giorni, è stato smentito direttamente dal ministro Foti. Ancora una volta assistiamo a un balletto di dichiarazioni e smentite che evidenzia l’incapacità delle destre di dare risposte serie a un territorio in difficoltà. Le province di Frosinone e Latina sono state escluse dalla ZES, mentre altri territori hanno già ottenuto l’inclusione. Un danno incalcolabile per la nostra economia”.
Durissimo, impegnato come suo solito nella strenue difesa del territorio, Nicola Ottaviani (deputato della Lega) ha affermato senza mezzi termini: “L’esclusione dalla Zes è un attentato alla nostra economia”. E ha spiegato: “Sul mancato allargamento della Zes alle province di Frosinone e Latina si sta consumando un danno, anzi un dramma, senza precedenti per la nostra economia. Escludere le nostre due province inserendo quelle della Campania, del Molise, dell’Abruzzo e addirittura delle Marche e dell’Umbria, significa attentare alla nostra economia, a cui viene sottratta la possibilità di concorrere ad armi pari, in termini di competitività, con le altre imprese localizzate attorno ai nostri territori provinciali. Il gruppo Lega, su richiesta dei nostri parlamentari, ha presentato tre distinti emendamenti in commissione bilancio al Senato, che hanno tutte le caratteristiche dell’ammissibilità e della opportunità” per rimediare a tale situazione.
“Sono tre anni che ci stiamo battendo per il riconoscimento di un diritto, che corrisponde alla parità delle condizioni di mercato. La situazione ora è divenuta inaccettabile e qualcuno sta mettendo la propria firma per alimentare una vera e propria polveriera economica e sociale, difficilmente contenibile. Per non parlare di chi ci vuole rifilare la ZLS in sostituzione della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno. Sarebbe come confondere un’autovettura di Formula 1 con un’utilitaria ingolfata, soltanto perché entrambe hanno quattro ruote”.
Dal canto loro, in una nota congiunta, i deputati di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, Paolo Pulciani e Aldo Mattia hanno tentato di difendere l’inclusione nella Zls “che – hanno affermato – darà respiro e risorse a molte aziende e attività ivi compresi i nuovi insediamenti. Minimizzare, o peggio negare, l’operato della Regione Lazio e del Governo non rende onore all’operato degli eletti nel centrodestra né ai cittadini di questa provincia. Per ciò che concerne, invece, l’istituzione di nuove zone Zes, in modo dà ricomprendere alcune aree industriali di questo territorio, rimaniamo fermamente convinti che sia un obiettivo certamente da raggiungere ma con pragmatismo e serietà. Soprattutto, senza vani proclami e tenendo conto delle ragioni generali che hanno portato a limitare tali interventi unicamente in alcune regioni”.


