Da quarantott’ore a Frosinone non si parla che di quanto accaduto venerdì sera in Consiglio comunale, quando, una volta arrivati al punto dell’ordine del giorno che riguardava le mozioni sul conflitto Israele-Palestina, sono stati chiesti dieci minuti di pausa per discutere la questione tra gruppi politici prima di procedere al voto. Ma dopo circa un’ora di attesa quasi nessuno è rientrato in aula. Una scena mai accaduta, a memoria d’uomo, nella politica frusinate, un po’ come rimarcato da tutti, consiglieri di minoranza ma anche di maggioranza, che ha lasciato la cittadinanza letteralmente a bocca aperta.
È chiaro che in politica esistono le strategie, e alcune mosse possono essere anche meno ‘pulite’ di altre. Ma il punto è un altro. Per quanto riguarda le tattiche d’azione, a consiglieri e assessori tutto è concesso. Ma il presidente del Consiglio e il sindaco possono permettersi di abbandonare l’aula, tra l’altro senza preavviso alcuno? Due cariche così importanti, che, dunque, hanno delle responsabilità forti anche nei confronti dei propri concittadini, possono decidere di chiedere qualche minuto per parlare e poi fuggire via di nascosto, a testa bassa, dalla porta sul retro, lasciando l’intero Consiglio ad attenderli per oltre un’ora? Il presidente Massimiliano Tagliaferri, dopo questa ennesima sconsiderata azione, può ancora essere considerato una figura di garanzia? E il sindaco Riccardo Mastrangeli può essere ritenuto degno di governare una città, tra l’altro capoluogo? In molti, in queste ore, si stanno ponendo tali domande…
Fortunatamente, a salvare in parte la situazione ci ha pensato il vicesindaco Antonio Scaccia, che è rientrato in aula prendendo in mano la situazione e facendo sì che i lavori riprendessero, grazie anche all’aiuto di Norberto Venturi, vice presidente del Consiglio, che ha provveduto a supplire l’assenza di Tagliaferri con l’ausilio del segretario generale del Comune. Scaccia non ha avuto alcun timore a sedersi su una poltrona che in quel momento era davvero rovente, poiché sotto attacco da parte di svariati gruppi consiliari.
«Le mozioni discusse in Consiglio comunale sul conflitto israelo-palestinese hanno dimostrato tutta la loro inutilità e distanza dai veri bisogni della città. La mozione presentata dal consigliere Anselmo Pizzutelli non solo era fuori tempo massimo, ma totalmente ideologica. Un documento divisivo, retorico e scollegato dall’attualità politica e diplomatica, privo di qualsiasi utilità per la comunità di Frosinone». Queste le parole inviate dal primo cittadino di Frosinone, a caldo, alla redazione di Ciociaria Oggi, per spiegare l’accaduto. Ci chiediamo: invece di inviare una nota alla redazione di un giornale, non sarebbe stato meglio proferirle all’interno dell’assise cittadina, avendo il coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni, invece di fuggire via? Confrontarsi con gli altri gruppi, spiegando le ragioni che lo avrebbero portato, magari, ad astenersi o a votare contro determinate mozioni, magari anche a ragione?
«A rendere il quadro ancora più inaccettabile è stata la scelta di Forza Italia, che ha deciso di restare in aula e di garantire il numero legale, consentendo di fatto alla sinistra di portare avanti la mozione Pizzutelli – si legge ancora tra le colonne del quotidiano diretto da Massimo Pizzuti – Una decisione che ha permesso di dare spazio e legittimità a un dibattito sterile e ideologico, lontano anni luce dalle priorità dei cittadini. Ciò che colpisce maggiormente è la contraddizione: la posizione assunta da Forza Italia a livello comunale non ha nulla a che vedere con quella nazionale del partito. Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha dimostrato in questi mesi grande equilibrio e responsabilità, muovendosi su posizioni nette e credibili in sede europea e internazionale. È dunque incomprensibile come, a Frosinone, Forza Italia possa prestarsi a operazioni che vanno in direzione opposta, cedendo al gioco ideologico della sinistra più radicale». Un pensiero che Mastrangeli ha preferito inviare come nota stampa ad un giornale e che, invece, il vicesindaco Antonio Scaccia ha pronunciato in aula senza alcuna paura, alzando anche i toni con il consigliere Pasquale Cirillo, ma mettendoci sempre e comunque la faccia e il coraggio delle sue opinioni, senza alcun bisogno di doversi nascondersi dietro lo schermo di uno smartphone e un messaggio Whatsapp inviato ad un giornalista.
C’è altro. Perché all’arrivo della stampa al Consiglio Comunale, i vigili urbani hanno accompagnato i giornalisti nella saletta adiacente al Consiglio, assicurandosi che lì rimanessero ‘confinati’, spiegando che non era possibile sostare davanti all’aula per fare foto e video: le direttive impartite dal presidente del Consiglio erano ben precise. Contestualmente, la diretta streaming della seduta (trasmessa come di consueto sul canale Youtube del Comune di Frosinone) è stata trasmessa integralmente senza audio: dunque totalmente inutile qualora da casa qualche cittadino avesse voluto capire cosa stesse accadendo. Una doppia circostanza molto ‘particolare’…
Solamente grazie ai tre video pubblicati sulle pagine social del nostro giornale (che ad oggi hanno complessivamente totalizzato circa 100.000 visualizzazioni e centinaia di reazioni, commenti e condivisioni) i cittadini hanno potuto capire qualcosa di quanto accaduto e, da lì, sono nate la prime polemiche, che hanno portato il Comune, solo poche ore fa, a pubblicare gli audio della seduta, visto che oramai la ‘frittata’ era fatta. Video che abbiamo potuto registrare solamente dopo aver spiegato in maniera piccata ai vigili che ci hanno bloccato che la seduta era stata sospesa, dunque in quegli attimi non valevano le folli, antidemocratiche e anticostituzionali regole imposte dal presidente Tagliaferri. Che, fin da ora, evidenziamo che non rispetteremo nei prossimi Consigli, poiché il diritto all’informazione non può essere impedito: siamo pronti a farci arrestare qualora ci venisse impedito ancora una volta di fare il nostro lavoro di pubblica utilità, dunque Tagliaferri inizi ad avvertire la sua Polizia locale di munirsi di manette per le prossime assisi.
