Legambiente Frosinone scrive una lettera aperta per denunciare quanto accaduto qualche giorno fa ad Anagni. Lo scorso 30 agosto, infatti, la nostra provincia ha ospitato la visita dell’ambasciatore israeliano, accolto nella città dei papi dai vertici istituzionali civili e religiosi.
“Come cittadine e cittadini consapevoli e partecipi – si legge nella lettera di Legambiente – riteniamo inaccettabile che, di fronte a una catastrofe umanitaria di tale portata, chi è stato eletto per rappresentarci e per tutelare i valori di solidarietà e giustizia, fondamento della Repubblica Italiana, rimanga inerte senza assumersi la responsabilità di palesare una posizione chiara e pubblica.
La crisi di Gaza non è una questione lontana o estranea: è una questione di diritti umani, di pace e di dignità che riguarda tutti noi, senza distinzioni. Il nostro territorio, che da sempre si è distinto per la promozione della cultura della solidarietà e del dialogo, non può rimanere spettatore passivo di una tragedia così profonda. Per questo crediamo che sia indispensabile che i rappresentanti politici della nostra provincia – dal livello locale al nazionale – alzino la voce, mettendo da parte convenienze e opportunismi, e si facciano portavoce di un impegno concreto per una pace duratura, per la tutela dei civili e per la condanna di ogni violenza e ingiustizia.
Invitiamo, pertanto, il sindaco di Anagni, unitamente ai sindaci e ai consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia, i parlamentari eletti in provincia di Frosinone, le autorità ecclesiastiche e tutte le realtà sociali e culturali del territorio a pronunciarsi pubblicamente, ad adoperarsi per iniziative di sensibilizzazione e a promuovere atti concreti di solidarietà verso le popolazioni coinvolte.
Il silenzio oggi non è più accettabile. La nostra comunità e il nostro futuro meritano un impegno chiaro, forte e coraggioso” si legge nella lettera aperta.


