Le Elezioni provinciali si avvicinano sempre più a grandi passi e i rumors sulle possibili candidature al Consiglio iniziano a tramutarsi in certezze. Una tornata elettorale di secondo grado, lo ricordiamo, in cui potranno votare solamente sindaci e consiglieri comunali. E proprio per questo saranno una cartina al tornasole delle coalizioni in essere e degli accordi ‘sotto banco’ che si stanno prendendo tra partiti e civiche in vari Comuni della provincia, ma in particolar modo nel capoluogo, dove nonostante manchi ancora più di un anno e mezzo al termine dell’Amministrazione, si è già in piena campagna elettorale.

Fdi, pronti al cambio: Crescenzi in panchina
Tra i più sicuri, come avevamo già scritto mesi fa, c’è sicuramente il candidato di Fratelli d’Italia, Franco Carfagna, capogruppo consiliare a Frosinone, sul quale punta gran parte del suo partito. C’è la quasi certezza, dunque, che i meloniani abbandoneranno definitivamente la figura di Sergio Crescenzi, consigliere provinciale uscente, subentrato neanche un anno fa al sindaco di Ceccano Roberto Caligiore dopo il suo arresto (LEGGI QUI).
Diversi, infatti, gli scontri avuti con il partito nell’ultimo anno, quando Crescenzi si è comportato, di fatto, da ‘consigliere comunale indipendente’, visto che in più occasioni non ha seguito le linee dettate da Fdi, andando anche sui giornali per esprimere i propri pensieri critici sulle scelte dell’Amministrazione sostenuta dai meloniani. Anche per questo si sarebbe giocato l’appoggio per le prossime Provinciali. E quello della sua non ricandidatura potrebbe essere lo strappo finale che potrebbe decretare l’allontanamento definitivo di Cescenzi dal partito: se così accadrà, dunque, Fdi potrebbe dover contare su un consigliere in meno a Frosinone.

Tagliaferri, la solita gran confusione!
Rimane però l’incognita del presidente del consiglio Massimiliano Tagliaferri, che a inizio mese ha deciso di lasciare la lista Ottaviani dopo una Giunta, non andata come voleva, sulla questione del Brt nel capoluogo (LEGGI QUI). Una Giunta alla quale, lo ricordiamo, non si sono presentate le assessore Fdi Simona Geralico e Alessia Turriziani. Fatto, questo, che sottolinea la vicinanza di vedute dei ‘fratelli’ con Max, che prima del vertice, al bar accanto al Comune, stando al racconto di chi ha notato la scena, avrebbe tentato, insieme a Franco Carfagna, di convincere alcuni delegati a cambiare idea sul progetto o a non presentarsi proprio: un’azione di persuasione molto pesante e pressante, durante la quale si sarebbero alzati anche i toni, in particolare con l’assessore Angelo Retrosi, richiamando l’attenzione dei passanti, che si sono addirittura preoccupati che i protagonisti della discussione finissero alle mani.

L’incognita Tagliaferri, dicevamo, è dovuta alla sua vicinanza con Fdi. E proprio questo potrebbe spingerlo, ora che ha le mani libere, a passare nel partito della Meloni, se non ora, anche tra qualche mese. Il passaggio, però, non sarebbe ‘disinteressato’: il presidente del Consiglio, infatti, vorrebbe la garanzia della sua candidatura alle prossime Regionali. Dopo averci già provato con Forza Italia, dunque, ora ci proverebbe insistentemente con Fdi. Non rendendosi conto, però, che non è ancora entrato nel partito (tra l’altro decisamente ‘affollato’) e già inizia a pretendere, senza volersi mettere ‘in fila’ neanche un minuto.

Un atteggiamento che sta facendo saltare i nervi a molti, all’interno della compagine, e in particolar modo al consigliere regionale Daniele Maura, che, a quanto si dice, avrebbe già messo il veto su tale scelta e sul nome dell’alatrense. Fedelissimo del presidente provinciale del partito Massimo Ruspandini nonché vicepresidente del Gruppo Fdi regionale, non avrebbe alcuna intenzione di cedere il suo posto, né di mettere a repentaglio la ricandidatura della sua collega in Regione Alessia Savo.
A gran sorpresa: Francesca Chiappini
Tra i nomi ‘a sorpresa’ che girano nell’ambiente politico per le Provinciali c’è sicuramente quello di Francesca Chiappini, consigliera comunale più votata alle ultime Amministrative di Frosinone con circa mille preferenze, che alle scorse Regionali sfiorò la riuscita, conquistando quasi 4mila voti. Fa parte della Lista per Frosinone del vicesindaco del capoluogo Antonio Scaccia, uno dei raggruppamenti più numerosi. Qualora dovesse concretizzarsi tale scesa in campo, bisognerà capire anche cosa deciderà il deputato Nicola Ottaviani: quale indicazione di voto darà ai consiglieri del suo gruppo e della Lega? Sceglierà di convergere sulla Chiappini, rimarrà fermo sul nome del consigliere provinciale uscente Andrea Amata (sul quale ha puntato, vincendo, alle scorse Provinciali), deciderà di fare un terzo nome, oppure lascerà ‘liberi’ i suoi?

Convergere sul nome dell’avvocatessa potrebbe significare, anche, che il ‘gruppone’ per le prossime Amministrative di Frosinone sta prendendo ormai forma. E bisognerà solamente capire, a quel punto, se il sindaco uscente deciderà di aggregarsi ad esso oppure continuerà, in direzione ostinata e contraria, a puntare sul civismo puro, dopo l’accordo trasversale con la squadra dell’ex sindaco Domenico Marzi, suo avversario politico delle scorse Amministrative, con il quale si è scontrato fino al ballottaggio (LEGGI QUI).

Questo matrimonio… s’ha da fare
Converrà al sindaco ‘ad interim’ (come ama definirlo più di qualcuno ultimamente) lasciare la via vecchia per quella nuova, visto che anche l’adesione del consigliere Marco Sordi al raggruppamento di zar Nicola, come abbiamo già anticipato, sarebbe ormai questione di una manciata di settimane?

Azzurra libertà
Poi c’è Forza Italia, con il consigliere comunale di Frosinone Maurizio Scaccia, che in questi giorni entrerà in Consiglio provinciale, subentrando a Gianluca Quadrini, a causa delle recenti e note vicende giudiziarie che lo hanno colpito (LEGGI QUI). Un incarico che gli durerà appena pochi mesi, dunque, visto che le votazioni, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, avranno luogo tra febbraio e marzo. Cosa faranno gli azzurri? Decideranno di puntare nuovamente su Scaccia? Anche perché Quadrini, con molta probabilità, rimarrà tagliato fuori dalla prossima tornata elettorale, visto il provvedimento giudiziario che lo ha colpito, della durata iniziale di 6 mesi (salvo proroghe). Le consultazioni, infatti, dovranno essere celebrate al massimo entro 90 giorni a partire dal 20 dicembre. Dunque il limite massimo scadrà intorno alla ventina di marzo del 2026. Mentre il provvedimento della Procura che lo riguarda, qualora non venga revocato per qualche motivo, decadrà intorno al 27 marzo del prossimo anno.

Il figliol prodigo
Qualche voce parla anche di un possibile coinvolgimento del segretario cittadino degli Azzurri, Pasquale Cirillo, che il suo gruppo potrebbe portare avanti per evitare probabili tentazioni, visto che sarebbe in trattativa per un riavvicinamento alla maggioranza con la sua lista Frosinone capoluogo. Un tentativo che in tanti hanno fatto in questi mesi, senza mai riuscirci. Compreso il sindaco Mastrangeli, che però è lo stesso che lo ha spinto ad allontanarsi, quando fece orecchie da marcante alla richiesta di cambio assessore del capogruppo Cirillo. Non è detto, infatti, che non possa dar retta a qualcun altro che non ha avuto, invece, comportamenti osteggianti.

Pd alla prova del nove
Nel Centrosinistra, invece, pochi i rumors, soprattutto nel capoluogo. L’unico nome che gira è quello di Angelo Pizzutelli. Che poi è lo stesso circolato negli ambienti del Pd come prossimo possibile candidato a sindaco che dovrà provare a contrastare la mira di bissare del Centrodestra. Ma in tanti parlano anche di un nome fatto così presto solamente per essere ‘bruciato’. E Pizzutelli potrebbe decidere di impuntarsi sulla propria candidatura alle Provinciali proprio per capire se il partito, con il quale è in polemica aperta ormai da molti mesi (LEGGI QUI), stia realmente puntando sulla sua figura oppure siano solamente parole al vento. Anche se in parte pare che l’avrebbe già capito…

Memmo, croce e delizia
La lista di Domenico Marzi, invece, non è dato sapere se punterà su qualcuno. Qualora ciò accadesse, questo metterebbe ancora più in crisi Riccardo Mastrangeli. Che si troverebbe a dover scegliere tra il suo attuale (e forse futuro) alleato Memmo, i Fratelli che lo hanno di fatto sostenuto fino ad oggi e la sua ‘famiglia’ di Lega e ‘company’. Il primo cittadino si trova, di fatto, ad un bivio. E, qualunque strada deciderà di prendere, con molta probabilità dovrà fare i conti con delle ripercussioni. Anche pesanti. Una sola cosa è certa: stavolta la sua abilità nel glissare non gli tornerà affatto utile: dovrà esporsi e scegliere da che parte andare.

Provinciali, vera cartina al tornasole e difficile bivio
In ogni caso, dalla scelta che prenderà si capiranno tante cose riguardo le alleanze che ha in mente per il suo prossimo futuro, anche per quanto riguarda le Amministrative di Frosinone e il suo ultimo anno e mezzo di permanenza a Palazzo. Sempre se questa permanenza ci sarà. Tutto dipende, anche, da quello che deciderà in occasione delle sempre più imminenti elezioni provinciali. E, giorno dopo giorno, la camicia di Riccardo si fa sempre più fredda…


