domenica 26 Ottobre 2025
B1-970x250-TUNEWS24
HomeIn EvidenzaFrosinone – Cosa nasconde il patto d’acciaio tra Marzi e Mastrangeli, pronto...

Frosinone – Cosa nasconde il patto d’acciaio tra Marzi e Mastrangeli, pronto a tutto per il secondo mandato

La lunga estate bollente della politica starebbe per decretare la forte alleanza che 'partorirà' il prossimo sindaco del capoluogo: i giochi sarebbero pressoché fatti

- Pubblicità - B1-HOMEPAGE-300x250-TUNEWS24

“Per quanto ci riguarda, lei non cadrà mai!” Il tono usato è deciso, la voce alta, l’accento è sul ‘mai’, quasi a sugellare un patto d’acciaio che nessuno potrà neanche provare a sciogliere. Sono le parole che il consigliere comunale Domenico Marzi, ex sindaco di Frosinone, ha rivolto all’attuale primo cittadino, Riccardo Mastrangeli, tra lo stupore di tutti. Sì, perché se finora si era parlato di una sorta di accordo programmatico, ora pare invece che il rapporto tra Memmo e Riccardo si sia trasformato in una sorta di storia d’amore indissolubile. Il suo più acerrimo nemico alle ultime elezioni, con il quale si è dovuto misurare senza esclusione di colpi fino al ballottaggio prima che venisse decretato il ‘vincitore’ della fascia, all’ultimo Consiglio comunale ha voluto difenderlo contro tutto e contro tutti, in una situazione in cui gli attacchi al sindaco sono più che quotidiani. Eppure il ‘capo dell’opposizione’ non ha provato vergogna nell’imbracciare il microfono e affermare che si ‘divertirà’ fino alla fine a sostenerlo lealmente. Ma cosa c’è sotto?

Mastrangeli ha perso tanti dei suoi in questi tre anni di governo cittadino, tanto da andare sotto con i numeri e da riuscire a stare a galla solo grazie ad alcuni componenti dell’opposizione passati in maggioranza e ad altri che, dalla minoranza, gli garantiscono comunque l’appoggio. È il caso di Marzi e di due dei tre consiglieri della sua lista (Gagliardi e Mandarelli). L’ex primo cittadino, però, non si limita più alla presenza quando occorre raggiungere il numero legale (quasi a dispetto dell’opposizione e dei vari dissidenti dell’ex maggioranza). Se, infatti, prima la sua era solamente una presenza ‘numerica’, e anzi ogni tanto non mancava qualche ‘bordata’ al sindaco, probabilmente anche per salvare la faccia di fronte al suo elettorato, negli ultimi giorni l’atteggiamento del principe del foro è mutato: non esistono che elogi, persino pubblici, nei confronti del farmacista. E, dalla sua, il primo cittadino, pur provando a rimanere impassibile di fronte a tali interventi, vista la sua indole in parte vanesia, tradisce comunque sul volto segni di soddisfazione e profonda gratificazione dalle parole dell’avvocato. Ma è un feeling nato casualmente, nel caldo torrido dei primi giorni di agosto tra i banchi del Comune? Decisamente no. Perché al di là della simpatia o della stima che potrebbe esserci (o essere nata in quest’ultimo periodo, chi lo sa) ci sono dei calcoli ben precisi che hanno portato i due a un’unione così forte e indissolubile. Calcoli fatti da entrambi. E utili, sempre, ad entrambi.

- Pubblicità -

Il gradimento sale, la tigna anche

Sì, perché Mastrangeli, nonostante sia stato a lungo braccio destro di Ottaviani, dunque non proprio vicino alla politica attiva e alle strategie politiche, bensì più un amministratore, è comunque una persona scaltra. E ciò è dimostrato dall’impero che è riuscito a creare grazie alla sua laurea in farmacia. Ecco perché, vedendo i suoi numeri pian piano scendere in Consiglio comunale ma, nonostante ciò, l’indice di gradimento dei cittadini crescere (seppure senza clamorose impennate) ha fatto due più due. Capendo, in poche parole, che sarebbe stato un vero peccato cadere da sindaco a causa di errori politici compiuti per la sua poca esperienza, quando invece i sondaggi hanno parlato, appena poche settimane fa, di un gradimento del 56% (Dati Governance Poll). E così, probabilmente, ha pensato che quella che era la sua momentanea scialuppa di salvataggio (il buon Memmo) sarebbe potuta diventare allo stesso tempo la garanzia per il prossimo quinquennio di governo (2027-2032). D’altronde se c’è una caratteristica di Riccardo che spicca, dopo il suo voler piacere a tutti e a qualunque costo, quella è senz’altro la tigna, la testardaggine. La stessa che ha tirato fuori negli ultimi giorni, vedendo che le cose stavano andando sempre peggio. E lui, in risposta a questa situazione cos’ha fatto? Non ha cercato di mediare o di essere ‘democristiano’ come suo solito, ma ha dichiarato a muso duro, quasi in tono di sfida, che nonostante tutto andrà avanti, si ricandiderà. Ed ecco qui svelato che, visto che stupido non è, ha senz’altro un piano. Il suo intento viene fuori da un semplice calcolo matematico: i voti presi dai suoi meno quelli dei consiglieri persi, più i voti di Marzi e della propria squadra, che non sono certo pochi. Tutto ciò unito a un indice di gradimento alto, e il gioco è fatto. Anche se la politica non è solo matematica, è anche matematica.

D’altronde Memmo, oltre a non avere ambizioni di tornare a fare il sindaco, con un’eventuale candidatura e una non riuscita (vista la solita frammentazione del Centrosinistra) avrebbe sicuramente rischiato una figuraccia. E questa è una cosa che non vuole che accada.

- Pubblicità -

Un trasversalismo estremo e l’addio ai partiti

L’unico modo per ottenere qualcosa è, dunque, quello di essere uniti, sostenersi fino alla fine della consiliatura chiudendo insieme dei cantieri e, magari, presentarsi uniti alle prossime elezioni, con l’intento dichiarato di portare avanti gli importanti progetti per la città. Un trasversalismo estremo che, però, potrebbe portare risultati in cabina elettorale. Soprattutto, l’abbandono di partiti e colori politici, che per un capoluogo di provincia è senz’altro una gran bella novità, se reale, visto che molte volte, quando ciò accade, in realtà i partiti sono nell’ombra ma ci sono. Invece ora si parlerebbe di ‘civismo puro’, oltre che studiato al millimetro.

Una strategia probabilmente subodorata dal vicesindaco Antonio Scaccia, che sta tentando in tutti i modi di portare allo scoperto Mastrangeli, evidenziando la ‘follia’ di questa unione con Marzi. Anche perché, se con una lista civica si deve andare alla vittoria, quella non può che essere la sua, visto che detiene un gran numeri di voti ma anche che è molto tempo che si trova a fare il vice, e dunque si sentirebbe pronto per compiere il ‘grande passo’. E, per prepararsi a questo, aveva già provato a smarcarsi, mesi fa, dall’onorevole Ottaviani, con la sua adesione al movimento di Vannacci. Facendo però, nell’ultimo periodo, un passo indietro, e dichiarando fedeltà assoluta al deputato della Lega in un paio di occasioni, quando sia lui che il consigliere della sua lista Renzi, hanno affermato in pieno Consiglio comunale che Ottaviani è stato il miglior sindaco di Frosinone. D’altronde, qualora Mastrangeli si unisse davvero alla Lista Marzi, l’unico modo per contrastarlo potrebbe essere l’unione della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia con i fedelissimi di Ottaviani. Solo in questo modo potrebbe venire a crearsi un’alternativa forte pronta a contrastare realmente una seconda vittoria dell’attuale sindaco.

- Pubblicità -

Se queste prospettive politiche dovessero realmente venire a configurarsi, significherebbe che Scaccia, che finora ha attaccato frontalmente Mastrangeli senza essere toccato, potrebbe a breve perdere la sua delega di vicesindaco: perché lasciare un ruolo così importante al ‘peggior nemico’? Allo stesso tempo, però, Riccardo potrebbe decidere di fare orecchie da mercante e lasciare dov’è Scaccia, per evitare di dover andare a trovare frettolosamente altri alleati e avere la garanzia numerica.

L’incognita Max e i suoi continui bluff

In tutto questo scenario, non è da sottovalutare la posizione del presidente del Consiglio, che potrebbe decidere di riunire le prossime assise comunali in seconda convocazione, in modo tale che i numeri di Mastrangeli, attualmente risicati, potrebbero diventare più che sufficienti, magari anche senza l’apporto della Lista Scaccia. Ricordiamo infatti che dopo una riunione di Giunta sul progetto del Brt, in cui Massimiliano Tagliaferri si è dichiarato in disaccordo, lo stesso ha fatto sapere tramite alcuni giornali che ha deciso di abbandonare la Lista Ottaviani. Ma, nonostante le proprie dichiarazioni, anche virgolettate su ‘Il Messaggero’, parrebbe che non sia ancora seguito un atto formale sulla sua fuoriuscita dalla lista dell’ex sindaco. Ormai ci siamo abituati ai colpi di testa del buon Max, che anche in passato chiese un rimpasto di Giunta, dichiarando che qualora non ci fosse stato si sarebbe dimesso da presidente del Consiglio: non lo fece mai. In questa circostanza, invece, potrebbe esserci un altro gioco da parte sua. Il presidente, infatti, negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà numeriche dell’Amministrazione, ha sempre deciso di riunire il Consiglio in prima convocazione: questo per rimarcare l’importanza del suo ruolo e per far pesare, probabilmente, il valore delle proprie scelte. Ma, al tempo stesso, dando la possibilità a Marzi di fare le sue arringhe, talvolta molto pesanti contro il sindaco, che però non poteva ‘reagire’ adeguatamente proprio per mancanza di numeri, e permettendo così a Memmo di fare politica in Consiglio, sottolineando intrinsecamente a Riccardo quanto potesse bastare un gesto da parte sua per cambiare le cose e chiedere una seconda convocazione. E invece, probabilmente, proprio questo modo di fare ha spinto il sindaco ad avvicinarsi sempre più al suo ‘carnefice’ Memmo. Una cosa sicuramente non prevista da Tagliaferri, che si è trovato a questo punto ad essere poco utile al sindaco, dunque poco ‘valorizzato’ dallo stesso. E ad avvicinarsi sempre più a Fratelli d’Italia, magari con la promessa/speranza di una sua candidatura alle prossime Regionali, promettendo forse, a sua volta, un aiuto al capogruppo Carfagna per le Provinciali di inizio anno. Ora, però, subodorando quello che sta accadendo, e vedendo che, come stanno oggi le carte, FdI sarebbe ‘fuori dai giochi’, avrebbe deciso di rallentare e di non ufficializzare il suo ingresso nel partito della Meloni, attendendo novità per prendere una decisione più ponderata.

Fratelli d’Italia: il primo partito è… spalle al muro

Il gruppo di Fratelli d’Italia, infatti, che inizialmente ha fatto parte dello ‘zoccolo duro’ dell’Amministrazione Mastrangeli, nelle ultime settimane ha avuto diverse frizioni con il sindaco, tanto da non presentarsi proprio all’ultima Giunta sul Brt. E proprio lì sarebbe sceso il gelo, dopo che Mastrangeli e la sua Giunta hanno deciso di mandare comunque avanti la delibera sul progetto di mobilità, anche senza l’accordo con Fdi. Una delibera che, di fatto, dava semplicemente mandato al dirigente del settore di fare delle verifiche e successivamente riferire, dunque niente di trascendentale né di definitivo. E questo dà la misura del difficile momento politico. Come mai, dunque, questa frattura sul niente? Certamente si tratta di un segnale politico. Al sindaco o al vicesindaco Scaccia, visto che è anche l’assessore alla Mobilità? Probabilmente ad entrambi, visto che non sarebbero stati tenuti in considerazione nelle alleanze per le prossime elezioni, né dall’una né dall’altra parte. E questo per i meloniani potrebbe essere un bel problema, visto che, ad oggi, non avrebbero ancora un candidato importante da lanciare e far crescere in vista delle prossime elezioni del 2027. L’unico che ambiva realmente alla carica da sindaco, Fabio Tagliaferri, ha visto solo alcune settimane fa il rinnovo triennale del proprio contratto d’oro all’Ales Spa, dunque in questa partita è decisamente fuori dai giochi. Ma come mai il primo partito sarebbe stato fatto fuori da queste trattative ‘sommerse’? Proprio perché si tratta di un partito, e dunque si vuole evitare di coinvolgerlo per evitare di andare sui tavoli regionali e poi dover subire le pesanti pressioni da Roma, che inevitabilmente metteranno i propri veti e le proprie condizioni su una candidatura così importante? Forse.

Zar Nicola non perde pezzi: pronta l’operazione su Sordi

Quello che è certo è che Nicola Ottaviani, invece, farà parte della partita. In fondo l’onorevole, nonostante in molti provino a farlo passare come depotenziato per aver perso 3 consiglieri negli ultimi mesi, in realtà è tutt’altro che debole, e lo ha dimostrato finora. Non solo: anche dal punto di vista numerico, ha ‘recuperato’ il consigliere Cinzia Fabrizi (passata con la sua lista), con il cambio di assessore (da Valentina Sementilli a Mario Grieco) ha messo dentro il consigliere Gianpiero Fabrizi (suo fedelissimo poiché ex componente della sua Giunta) e si appresta, da ciò che si mormora, a concludere un’operazione che vedrebbe anche il consigliere Marco Sordi (ex lista Vicano) passare con lui o, comunque, sottoscrivere un patto federativo. Dunque non avrebbe affatto problemi numerici, anzi.

Di più: qualora si arrivasse alla sintesi tra gli asset ‘Ottaviani-Scaccia’ e ‘Mastrangeli-Marzi’, dunque costituendo una sola squadra per andare uniti alle elezioni, a quel punto con molta probabilità non ce ne sarebbe per nessuno. E anche Fratelli d’Italia e i vari piccoli gruppi sparsi sarebbero obbligati, per evitare di rimanere tagliati fuori, ad unirsi alla vera e propria macchina da guerra formata per vincere.

Ultima chiamata per Forza Italia

E Forza Italia? Si è provato in vari modi a recuperarla, ma senza riuscirci. Gli accoliti di Fazzone, però, avrebbero dettato sempre troppe condizioni per il rientro. Pasquale Cirillo vorrebbe garanzie di deleghe anche per la sua lista Frosinone Capoluogo oltre che per quella degli Azzurri, Christian Alviani sarebbe contro a prescindere poiché ancora offeso per la cacciata dell’ex assessore di riferimento, mentre Maurizio Scaccia, che sotto sotto avrebbe anche potuto accettare un assessorato, in realtà è ‘bloccato’ per la vicenda del presidente del Consiglio provinciale Gianluca Quadrini, per il quale un paio di settimane fa c’è stata una richiesta di arresto: qualora dovesse decadere da consigliere provinciale, infatti, sarebbe proprio lui a subentrare come primo dei non eletti; tutto si vanificherebbe, però, se accettasse un posto da assessore, in quanto la legge prevede che solamente i consiglieri comunali possano ricoprire la carica di consigliere provinciale. Ultima chiamata, dunque, per FI: i giochi si stanno facendo ora, già entro settembre probabilmente tutto sarà deciso, e chi troppo vuole, nulla stringe.

La lunga estate bollente della politica frusinate sta per terminare. Al rientro dalle vacanze, a settembre, con molta probabilità, sembra assurdo ma non lo è fino in fondo, si potrebbe conoscere già il nome del prossimo sindaco di Frosinone. E di gran parte della sua squadra. Fantapolitica? Chissà…

- Pubblicità -
Marco Ceccarelli
Marco Ceccarellihttps://www.tunews24.it
Marco Ceccarelli è giornalista e fotoreporter, attualmente Direttore Responsabile di TuNews24.it. La sua carriera inizia nel 2004 presso il quotidiano Ciociaria Oggi, occupandosi prima di cultura e spettacolo come collaboratore e passando successivamente alla cronaca come redattore, quindi diventando responsabile della cronaca nera provinciale fino al 2014. Nel frattempo ricopre anche il ruolo di Direttore Responsabile di alcune riviste locali, come Beautycase, ed è corrispondente del quotidiano nazionale Il Giornale per le province di Frosinone e Latina. Quindi, dopo aver fondato nel 2013 la società di Comunicazione e Marketing Globalpress S.r.l., entra a far parte del Gruppo Editoriale Perté, ricoprendo in un primo momento il ruolo di Direttore Editoriale del mensile Perté Magazine e di Radio Perté, successivamente anche del settimanale cartaceo Perté Week e del quotidiano web Perté Online. Sempre nell’ambito di tale progetto, presta servizio presso l’emittente Lazio Tv, dove idea diverse trasmissioni televisive e radiotelevisive. Dopo tali esperienze, nel 2015 decide, con l’avvento del Frosinone Calcio in serie A, di fondare il settimanale Tu Sport di cui è Direttore Responsabile e, pochi mesi dopo, dà vita anche al settimanale generalista Tu News. Nel frattempo accetta l’incarico di Direttore Responsabile della rivista mensile Frosinone In Vetrina e in seguito anche di Ciociaria & Cucina Excellence". Quindi dà vita al quindicinale cartaceo Non Solo Annunci,  alla rivista mensile pocket patinata Ciociaria da Vivere e ai quotidiani online TuNews24.it e Il Corriere della Provincia. Negli anni 2019 e 2020 intraprende la gestione del canale provinciale di Frosinone di Lazio Tv, accetta l'incarico di Direttore Responsabile del mensile web nazionale Valori e Cultura e riporta in vita lo storico marchio dell'informazione ciociara La Provincia Quotidiano.  E ancora: accetta la direzione della testata culinaria Il Pappamondo e del magazine di salute e benessere Medical Group. Da ultimo (ma solo per ora) fonda e dirige i quotidiani online LaProvinciaFrosinone.it, LaProvinciaLatina.it, LaProvinciaViterbo.it e LaProvinciaRieti.it.
- Pubblicità - B4-300x250-TUNEWS24
- Pubblicità - B5-HOMEPAGE-300x250-TUNEWS24
- Pubblicità - B5-300x250-TUNEWS24

ARTICOLI CORRELATI

- Pubblicità - B6-300x250-TUNEWS24

Più LETTE

- Pubblicità - B2-HOMEPAGE-300x250-TUNEWS24
- Pubblicità - B3-HOMEPAGE-300x250-TUNEWS24