La scena del film di Massimo Troisi è rimasta un po’ nella mente di tutti. Quando il protagonista, in un momento di massima afflizione, decide di voler ricominciare… da tre. Non da zero ma da tre, “perché tre cose mi sono riuscite nelle vita – spiega – perché devo perdere pure queste?”. E il nostro territorio questo momento difficile l’ha visto e subito, anni fa, per un bel po’ di tempo. Complici la crisi economica e lo spopolamento dei centri storici un po’ generalizzati dappertutto, il fatto che non siamo mai stati a vocazione turistica e di non essere riusciti a valorizzare al meglio quel poco che abbiamo. E poi, la mazzata finale: tanti, troppi mesi consecutivi di Covid, che hanno rallentato ancor di più l’economia, fatto chiudere una miriade di attività commerciali, cambiato le abitudini m a anche la mentalità delle persone, che hanno iniziato a uscire sempre meno e ad acquistare sempre più online, vivendo sempre meno il territorio. Ma la classe dirigente e politica del nostro capoluogo non ha comunque permesso che le cose finissero di crollare. Ha reagito, insieme al popolo notoriamente ‘ferocior ad bellandum’, che ha tirato fuori la tipica tigna ciociara per andare avanti, senza buttarsi troppo giù ma mettendocela tutta per ripartire. E così le attività hanno cominciato a riaprire, il centro storico a ripopolarsi e la popolazione a uscire nuovamente. Il boom si è potuto percepire durante il primo Carnevale ‘da liberi’, che registrò un numero di presenze record, segno della grande voglia da parte di tutti di buttarsi alle spalle il periodaccio, rimboccarsi le maniche e andare avanti più forti di prima, grazie anche a quelle sane tradizioni che da ormai tanti anni fanno da scheletro al nostro territorio, tracciando anche una sorta di linea distintiva di una popolazione che, un po’ come fanno gli alberi, grazie alle proprie radici forti e profonde, riesce ad ergersi sempre più verso l’alto.
In quest’ottica ha lavorato anche uno degli assessorati più importanti del territorio, spesso sottovalutato ma che, invece, traccia in parte il solco della strada che in massa si decide di seguire durante il difficile iter verso la ripartenza. Parliamo dell’assessore Simona Geralico, in carica da tre anni, che ha deciso di puntare su tre cose: identità, sane tradizioni e radici, che ci contraddistinguono e fanno di noi un popolo unico. Anche perché se quelle ‘tre cose’ hanno sempre funzionato, e bene, perché abbandonarle? Troisi docet…
Ci sono tanti modi di fare cultura, spettacoli ed eventi in una città. Ad esempio c’è chi si affida ai palchi facendo salire ‘artisti’ della musica trap: per intenderci, per chi non conosce il genere, sempre più in voga tra i giovanissimi, si tratta di sonorità espressione degli ambienti sottoproletari urbani degradati e caratterizzato da testi violenti e aggressivi, ritmati da una musica elettronica fortemente sincopata. Magari c’è chi si affida, ancora, ad eventi prettamente commerciali, o che lasciano spazio al divertimento di menti ‘poco pensanti’, come schiuma party o cose simili. Insomma, se ne vedono tante. A Frosinone, invece, si è puntato sulla tradizione.
Innanzi tutto l’assessore ha deciso di riqualificare lo spazio più importante, se vogliamo, dove spesso si ospitano eventi, che è la Villa comunale, da sempre il ‘gioiellino’ del nostro capoluogo, all’interno della quale ha anche istituito un Comitato Tecnico Artistico Culturale, composto da personalità scelte per riconosciuta professionalità e competenza, per sostenere le politiche comunali di sviluppo in specifici ambiti culturali: arti visive, musica, letteratura, teatro.
La Geralico si è poi imposta per riportare in città il Cinema sotto le Stelle, bel passatempo estivo, rigorosamente culturale, per chi rimane in città e può godersi un film serale all’aria aperta, sempre presso la Villa comunale, a prezzi calmierati. Una tradizione sana che per anni si era persa, non si sa bene perché.
Il ‘Teatro tra le porte’ è diventato invece un evento itinerante, affinché ogni contrada della città possa avere nel proprio quartiere qualche spettacolo: da quest’estate, infatti, l’appuntamento con la recitazione, oltre che nella parte alta della città, toccherà la zona di Selva Piana, i Cavoni, Corso Lazio e la Villa comunale.
Questo mese di giugno proseguirà poi con i concerti di musica classica all’interno della villa ma anche di quelli in stile ‘candelight’, dunque alla luce soffusa di centinaia di candele, per rendere l’ambiente suggestivo e amplificare le emozioni: esperienza già fatta lo scorso anno a Frosinone, sempre grazie all’organizzazione dell’assessore Geralico.
Ma il vero grande evento di giugno, che ha avuto luogo lo scorso weekend, è stato Ballaciò, che non ha solamente registrato un gran numero di presenze, ma anche un alto coinvolgimento, ben superiore a quello medio degli eventi di simile tipologia, con un gran numero di persone sotto i palchi a ballare o a tenere i ritmi con gli applausi, oltre che tanti bambini fortemente coinvolti dalle sonorità della tradizione ma anche resi protagonisti dalle scuole con le poesie dialettali. Una manifestazione nata ‘ex novo’ tre anni fa proprio con l’arrivo di Simona Geralico, che l’ha portata avanti fino alla terza edizione, quest’anno, rendendola ormai un appuntamento fisso nel panorama culturale ciociaro: una sorta di firma distintiva dell’assessorato, punta di diamante tra tutto quello che porta avanti, che in questi tre anni ha avuto un crescendo di consensi.

Un evento che ha visto, tra l’altro, anche la ‘sfilata’ dei massimi rappresentati del partito dell’assessore, Fratelli d’Italia, segno del forte sostegno e della grande considerazione che i meloniani hanno di Simona Geralico, militanti della prima ora in Fdi e per questo rispettata e a tratti anche temuta, visti i forti e antichi legami con i tanti componenti del direttivo. Il primo a farsi vedere, già durante l’allestimento della Villa, è stato l’onorevole Massimo Ruspandini, presidente provinciale di Fratelli d’Italia. Poi, durante la prima serata, si sono visti l’ex coordinatore cittadino Fabio Tagliaferri, ora a capo di Ales, ma anche l’attuale coordinatrice (oltre che assessore frusinate ai Servizi Sociali) Alessia Turriziani; tra i presenti anche il capogruppo Fdi in Consiglio comunale, Franco Carfagna. Durante la seconda serata, quella di domenica, non è invece passata inosservata la presenza del consigliere regionale Daniele Maura, che ha deciso di improvvisare anche qualche balletto, sotto le note dei Trillanti, con la Geralico. Oltra a loro un gran numeri di dirigenti di partito, segno di una vicinanza che garantisce all’assessore frusinate una gran forza che le consente di operare con tranquillità e politicamente con le ‘spalle coperte’. Anche perché pure con il sindaco Riccardo Mastrangeli il rapporto è ottimo: il primo cittadino lascia spesso campo libero alla sua delegata nell’organizzazione di eventi, senza stare troppo a controllare ogni virgola, data la fiducia che ripone nell’assessore.
Tra i tanti progetti degni di nota, partiti sempre grazie all’impegno dell’assessore Geralico, c’è senz’altro quello delle Officine Municipali, un vero e proprio ‘microcosmo’ che viaggia su un binario parallelo e per il quale il Comune ha ottenuto anche una cifra cospicua di fondi regionali. All’interno di questa realtà sono tanti i servizi offerti al cittadino, quasi tutti completamente gratuiti: si parte da corsi di ogni tipo, si passa per consulenze da parte di professionisti e si arriva a spazi di coworking, aree in cui viene offerto il servizio di baby parking e, dulcis in fundo, organizzazione di gite e viaggi turistici nei vari paesi ciociari.
Tra le novità a breve termine, invece, possiamo annoverare l’apertura, nel prossimo mese di settembre, di una nuova ala della biblioteca comunale, intitolata ad Agnese Sperduti e al padre, già preside dell’Istituto Magistrale di Frosinone, che hanno donato circa mille volumi alla struttura.
Ma in cantiere ci sono anche novità con la Banda Romagnoli della città di Frosinone, o anche la nuova edizione del Festival degli Artisti di Strada, una sorta di Fasti Verolani all’interno della Villa, anche questi nati dalla ferma volontà dell’assessore Geralico. Senza dimenticare il trekking urbano, che in questo periodo storico va tanto di moda, poiché è una forma di turismo sostenibile che mira, nel contempo, a valorizzare il patrimonio e le bellezze del nostro territorio. Oppure, sul finale dell’anno, la Casa di Babbo Natale per la gioia dei bambini, che ogni mese di dicembre viene riallestita all’interno della Villa con costi vicino allo zero, risparmiando tanti denari pubblici rispetto alle precedenti edizioni, in cui veniva data in appalto ai privati a fronte di decine di migliaia di euro di contributi comunali.
Insomma, di lavoro fatto finora ce n’è stato parecchio e parecchio se ne deve ancora fare, visti i vari progetti in cantiere, molti dei quali non sono ancora stati resi noti. Auguriamo pertanto un buon lavoro all’assessore Geralico, consci che la nobile missione della custodia del patrimonio culturale del nostro territorio non può che essere una ricchezza e un regalo meraviglioso che ogni Comune dovrebbe fare per il bene delle generazioni a venire, che solo così potranno sentire forte le proprie radici e riappropriarsi della propria identità.