Eravamo rimasti alla conferma, da parte dell’Anticorruzione, che le spese per la sistemazione del tetto dello Stadio del Nuoto, pagate dal Comune di Frosinone per un importo totale di quasi 40mila euro, spettavano in realtà agli attuali gestori, come più volte aveva sottolineato anche il nostro giornale, sia prima di effettuarli quei lavori, che mentre venivano portati a termine. Con la Pec dell’Anac, però, è stato finalmente messo nero su bianco che quei soldi pubblici ora vanno restituiti all’ente. E il Comune, seguendo le indicazioni dell’Anticorruzione, ha dovuto fare una richiesta formale per riavere indietro quel denaro che, non si sa come mai, sia stato ‘momentaneamente donato’ ai gestori.
Nell’attesa di avere la certezza che sia stato restituito, visto che appartiene alla collettività, arriva un’altra tegola. In questi giorni, infatti, al Comune di Frosinone è arrivata una Pec da parte di una delle società escluse dall’affidamento dello scorso anno ma in graduatoria. In sostanza dà un ultimatum: chiede infatti il rispetto del capitolato e, dunque, di ‘liquidare’ gli attuali gestori.
Secondo l’articolo 33 del capitolato, infatti, tra le varie motivazioni che possono prevedere la revoca della concessione, al punto “p” si legge: “la mancata effettuazione della manutenzione ordinaria e straordinaria che rechi pregiudizio allo stato di funzionalità degli impianti, alla conservazione degli immobili e alla sicurezza degli utenti”. La struttura, infatti, per mesi ha continuato ad accogliere la propria utenza con i soffitti gocciolanti di acqua e i secchioni posizionati per terra e raccogliere le ingenti infiltrazioni che scendevano dal tetto e finivano all’interno della struttura, in particolar modo negli spogliatoi. Una condizione, questa, che si è protratta fin quando è stato lo stesso Comune ad effettuare i lavori, motivandoli proprio con l’ugenza di doverli fare onde evitare problematiche di sicurezza e salubrità per l’utenza ma anche per la struttura. Dunque è stato lo stesso ente di palazzo Munari a certificare per iscritto la situazione vergognosa in cui versava l’impianto, situazione che corrispondeva esattamente al punto “p” del capitolato, che prevede, qualora accadesse ciò, l’immediata revoca del concessionario.
Ora starà al Comune provvedere alla revoca e a scorrere la graduatoria per ufficializzare un nuovo affidamento: in caso contrario, la Pec si trasformerà in ‘qualcosa di più’ e all’ente potrebbe venire imposto in sede giudiziaria, così come accaduto anche per il denaro del tetto: sarebbe l’ennesima figuraccia.
Proseguono, quindi, le polemiche e i colpi di scena su un impianto che, in poco meno di 8 mesi di gestione, ne ha viste già moltissime. Cosa di certo non accaduta quando c’era la Federazione Italiana Nuoto a condurre la struttura: per molti anni tutte queste problematiche non ci sono mai state.
Intanto dall’Amministrazione non arrivano neanche novità sulla predisposizione di un nuovo bando per l’affidamento, questa volta pluriennale. Un bando europeo che dovrà, in quanto tale, essere redatto in maniera molto più scrupolosa e precisa del precedente, oltre ad avere delle tempistiche più lunghe di pubblicazione. Essendo arrivati ormai a giugno, e considerando che ci sono anche le vacanze estive di mezzo, con molta probabilità si è già in ritardo per la predisposizione di tale bando di gara. Come mai non si è ancora iniziato a lavoraci su? Non si osi pensare fin da ora alle solite proroghe al limite della legalità, soprattutto quando non ci sono motivi ostativi di nessun genere e c’è chi da mesi, anche in Consiglio comunale, ricorda che è il caso di muoversi!


