Nel cuore della rivoluzione digitale, i dati sono diventati la “nuova valuta” dell’innovazione, capaci di trasformare radicalmente il panorama economico e tecnologico. Oggi, l’economia dei dati è il motore che alimenta l’innovazione: dall’Intelligenza Artificiale ai servizi digitali, ogni aspetto della nostra vita è permeato da questa realtà.
Eppure, questa rivoluzione si accompagna a sfide cruciali che investono le nostre vite: chi controlla davvero i dati? Quali strategie possono garantire un ecosistema digitale più equo e sostenibile?
Per rispondere a queste e ad altre domande, ho incontrato Chiara Grande, Marketing Manager di Seeweb, azienda italiana dotata di Data Center sostenibili, che da quasi trent’anni opera nel settore del cloud computing, puntando su innovazione, qualità e sostenibilità.

Ad inizio del nostro incontro ho voluto commentare con Chiara il white paper di Seeweb, “L’Economia dei Dati nell’Intelligenza Artificiale” (aprile 2024), il Manifesto con cui l’azienda assume una posizione in uno scenario dinamico e complesso come quello della tecnologia, una realtà, quella dell’infosfera, che ci circonda ma di cui conosciamo poco.
Il documento evidenzia come l’Italia, pur vantando una solida tradizione scientifica e numerose PMI innovative, non abbia ancora sviluppato un ecosistema industriale nel campo dell’AI paragonabile a quello degli Stati Uniti, della Cina o di alcuni Paesi europei. Si sottolinea la necessità di una strategia nazionale che, attraverso incentivi fiscali e investimenti mirati, promuova la ricerca, lo sviluppo e la costruzione di servizi di intelligenza artificiale “privata” basati su infrastrutture fidate e compliant.
In questo panorama, Seeweb si pone come un attore responsabile, calato nell’innovazione ma senza rinunciare a principi di trasparenza ed etica. Con un approccio che favorisce soluzioni localizzate, Seeweb si propone di contribuire a un ecosistema digitale più equo, dove la tecnologia diventa strumento di crescita e inclusione.
Il cambiamento del mercato: oltre i grandi nomi
Negli anni ‘80, IBM era sinonimo di affidabilità assoluta. “Nessuno è mai stato licenziato per aver comprato IBM” era il mantra che guidava le scelte d’acquisto aziendali. Oggi il mercato del cloud computing è radicalmente diverso.
“C’è una crescente consapevolezza tra i decision maker”, mi spiega Chiara. “Non si sceglie più un brand solo perché è il più grande, ma si valutano fattori chiave come flessibilità, qualità/prezzo e capacità di innovazione. Molti clienti preferiscono soluzioni multi-cloud o ibride per evitare il vendor lock-in, favorendo maggiore resilienza e sicurezza”.
Seeweb ha scelto di rispondere a questa esigenza con un modello di business che privilegia la relazione con il cliente prima della vendita. “Il fatturato è una conseguenza della fiducia che siamo capaci di costruire”, sottolinea Chiara. ” Abbiamo scelto l’ascolto e la relazione con il cliente prima dei risultati. Seeweb non è solo – e non intende essere – un provider qualificato di tecnologia. Assistiamo il cliente fin dalla fase di progettazione, ascoltando le sue esigenze ed elaborando una strategia su misura”.

Un brand è una promessa
Nel mondo affollato dell’ICT, distinguersi significa fare una promessa chiara al pubblico.
“Qualità, innovazione e sostenibilità sono i pilastri della nostra promessa”, afferma Chiara. “Ogni tre anni rinnoviamo completamente l’infrastruttura hardware dei nostri clienti per garantire tecnologie all’avanguardia. Ma la qualità del prodotto non basta: ciò che ci distingue è la qualità del servizio.”
L’approccio Seeweb si traduce in un’assistenza rapida ed efficace. “Ti faccio un esempio concreto”, racconta. “Un nostro cliente, dopo anni di servizio senza problemi, ha avuto un’emergenza tecnica. Ha potuto parlare immediatamente con un nostro esperto e risolvere l’inconveniente in tempi rapidissimi. Questo è il momento in cui un brand dimostra il suo valore: quando la fiducia viene messa alla prova.
La responsabilità di un datacenter etico
Essere un brand significa anche avere una visione ampia. “Siamo un datacenter responsabile. Non cediamo i dati dei clienti, non pratichiamo il lock-in tecnologico e garantiamo totale trasparenza nella gestione delle informazioni”, spiega Chiara.
La sostenibilità è un altro pilastro dell’identità Seeweb. “Usiamo solo energie rinnovabili certificate e adottiamo un Report di Sostenibilità per rendere conto del nostro impatto ambientale e sociale. Non lo consideriamo solo un obbligo amministrativo, ma una leva di comunicazione per consolidare la nostra identità aziendale e condividere la nostra missione con i nostri stakeholder.”
L’azienda è attiva anche nella divulgazione e nella valorizzazione del territorio. “Sosteniamo TEDx Frosinone per il suo valore educativo e collaboriamo con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la tutela del patrimonio culturale italiano. Questo mix di impegni definisce la nostra promessa di valore al pubblico”.
Il futuro dell’innovazione in Italia
L’importanza strategica del cloud e dell’IA per il futuro dell’Italia è un tema centrale per il CEO di Seeweb, Antonio Baldassarra, da tempo una figura di riferimento nel dibattito nazionale sull’innovazione digitale, capace di porre questioni rilevanti come gli impatti economici e sociali di tale innovazione nel nostro Paese. Nella sua audizione alla XI Commissione della Camera dei deputati (marzo 2024), ha sottolineato la necessità per l’Italia di investimenti mirati in infrastrutture e politiche che proteggano il capitale umano e le competenze locali. “Dobbiamo evitare il dominio incontrastato dei giganti globali e promuovere un modello di innovazione sostenibile e inclusivo”.
Mentre il mercato evolve e la rivoluzione digitale avanza, la sfida per le aziende italiane non è solo tecnologica, ma anche culturale: costruire fiducia, offrire valore e mantenere una visione etica dell’innovazione. Seeweb ha scelto questa strada, puntando su una tecnologia che non sia solo performante, ma anche responsabile e vicina alle persone.
Ho unito i puntini
La conversazione con Chiara Grande e i documenti prodotti da Seeweb mi hanno permesso di comprendere meglio questo immenso comparto tecnologico che sovrasta le nostre teste, mi ha chiarito le dirette implicazioni sulle nostre vite e, allargando lo sguardo, sulla posizione di una nazione nel contesto internazionale. Ancor più, adesso che gli Stati uniti d’America stanno presentando il conto all’Europa.
Sono grato a Chiara Grande che mi ha aiutato a “unire i puntini”; grazie alla conversazione con lei ho scoperto che dietro la tecnologia ci sono scelte etiche, posizionamenti strategici e un’idea di futuro che riguarda tutti noi. Sarebbe utile a tutti essere informati su questi argomenti.
Seeweb non è solo un’azienda che fornisce infrastrutture digitali: è un brand che racconta una storia di fiducia, responsabilità e innovazione. Penso che, oggi, la differenza tra un semplice fornitore e un vero brand stia nella capacità di offrire al pubblico una visione di azienda che vada oltre il prodotto.


