È tutto pronto per la conquista di Palazzo Antonelli. Questa mattina, già alle 12.00, i candidati in corsa per le Elezioni Amministrative dei prossimi 25 e 26 Maggio hanno protocollato negli uffici del Comune i nomi di tutti i concorrenti in gara.
Per il centrosinistra non ci sono state sorprese: il candidato a Sindaco Andrea Querqui ha presentato, come promesso, i nomi di otto diverse liste a suo sostegno. “Partito Democratico”, “Partito Socialista Italiano”, “Alleanza Verdi e Sinistra”, “Lista Civica Nuova Vita”, “Progresso Fabraterno”, “Ceccano in Comune” e “Movimento 5 Stelle”.
Tre le liste presentate invece dall’avvocato Manuela Maliziola, anche lei candidata a Sindaco: “Ceccano al Centro”, “Vivere Ceccano”, e “Progetto in Comune”. Anche Luigi Mingarelli ha confermato le sue due liste: “Ceccano per l’acqua pubblica” e “Ceccano a Sinistra”.
Il centrodestra invece ha optato per una modifica dell’ultimo momento. Gli stessi candidati hanno tuttavia confermato che si sarebbe trattato di una scelta strategica che dovrebbe tutelare lo zoccolo duro degli esponenti in gara.
Fabio Giovannone ha presentato tre delle quattro liste annunciate: “Noi con Ceccano”, “Savoni per Giovannone Sindaco” e “Marco Corsi per Giovannone Sindaco, Ceccano Riparte”. Non si è costituita la lista civica “L’altro centrodestra”: alcuni dei nomi “forti” sarebbero stati dirottati a sostegno delle altre tre.
Anche il candidato Sindaco Ugo Di Pofi ha dovuto rinunciare ad una delle sei liste annunciate durante la presentazione ufficiale. “Forza Ceccano” non si è costituita. Cinque sono quelle ufficializzate, di cui una composta da 13 persone, anziché 16. “Fratelli d’Italia”, “Lega”, “Sempre con Ceccano”, “Grande Ceccano” e “Ceccano Più Forte”.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste è domani mattina alle 12.00. Ma i giochi sono ormai fatti.
Un mese esatto, 30 giorni precisi, per convincere l’elettorato ad esprimere il proprio consenso. Una campagna elettorale che, sin dall’inizio, si è rivelata decisamente sottotono. Quasi come se i candidati si scrutassero alla finestra in attesa di un passo falso dei rispettivi avversari.
Sono decisamente lontani i tempi in cui le battaglie elettorali erano al vetriolo. Chissà che, nei trenta giorni che separano la città dal verdetto delle urne, i candidati non si mostrino un po’ più incisivi.