Dal Comune assicurano di trasmettere settimanalmente, quando non quotidianamente, le opportune segnalazioni ad Engie, la società appaltatrice del servizio d’illuminazione pubblica, su tutte le criticità a Frosinone. Continue pec per descrivere problematiche che, però, puntualmente non vengono risolte, oppure alle quali viene messa solamente la famosa ‘pezza’, per sistemare solo momentaneamente qualcosa che poi torna a non funzionare poco dopo. E per questo ci chiediamo: se realmente la situazione sta come detto, non è il caso che il Comune valuti delle azioni giudiziarie nei confronti del gestore? Non esistono delle penali da poter applicare? Non si può portare in giudizio un concessionario che, a quanto pare, sta facendo male il lavoro per il quale viene pagato, tra l’altro con soldi pubblici?
Di situazioni incresciose se ne potrebbero elencare a decine, così come di strade che quotidianamente rimangono al buio, oppure di zone dove l’intensità luminosa dei lampioni è così fioca da sembrare quasi inesistente. Senza considerare i pali che cadono mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini, ma anche quelli rotti a causa di incidenti, che non vengono quasi mai sostituiti: in pratica ogni incidente che danneggia un palo è meno luce per la città di Frosinone, visto che nessuno va a sistemarlo o a rimetterlo quel palo.
Situazioni vergognose e continue nel tempo, che, a quanto pare, neanche dal Comune riescono a risolvere. Ma se è vero che ci si prova, anche con pec e metodi formali, e il gestore non ne vuole sapere, a questo punto si decidesse una volta per tutte di agire con l’avvocatura comunale nei confronti di chi continua a incassare denaro pubblico senza dare servizi adeguati alla cittadinanza.
Di strade rimaste al buio ne potremmo citare a decine nelle ultime settimane. Senza fare lunghissimi elenchi, però, vogliamo parlare di un caso che abbiamo seguito da vicino e per il quale, dunque, siamo più ‘preparati’ di altri: via Vetiche. Da circa un anno, una parte della via, quella più pericolosa che si trova a ridosso con l’incrocio con la Variante Casilina, è al buio completo.
Un anno ci rendiamo conto di quanto tempo sia? Si segnala il problema al numero di Engie, dopo 24 ore circa le luci vengono riaccese e dopo due giorni al massimo si torna al buio. Quindi si risegnala il problema, torna la luce e dopo 1-2 giorni di nuovo il buio. Così per un lungo anno. Nonostante le segnalazioni dettagliate, sia al servizio tecnico di Engie che al Comune, nessuno si degna di intervenire. Dopo circa un anno serve ancora chi rimane attaccato quasi quotidianamente al telefono per sistemare una cosa che 48 ore dopo torna a rompersi. È una situazione normale? Ma si capisce che una zona, tra l’altro periferica, al buio pesto, mette in difficoltà i cittadini che ci vivono, creando tra l’altro problemi di sicurezza alle abitazioni isolate che vi si trovano? Oltre, naturalmente, ai pericoli per automobilisti e pedoni, quotidianamente a rischio. Si può tollerare che per un anno intero niente venga risolto?
Siamo sicuri che l’assessore competente, Angelo Retrosi, interverrà in maniera incisiva, facendosi portavoce del grave problema anche con il sindaco. In caso contrario le eventuali colpe, che ora ricadono sul gestore, saranno anche del primo cittadino e del suo delegato, che sono i primi responsabili di fronte alla cittadinanza, e dovranno spiegare cosa si sta facendo di concreto per impedire che tutto ciò si verifichi. Non solo inviando pec, però, se queste si è già capito che non bastano.
Siamo sicuri che nel prossimo Consiglio comunale tale tematica, che tocca l’intera cittadinanza, verrà affrontata dagli attenti consiglieri, per richieste di chiarimento da sottoporre a un’Amministrazione che dovrà dare una risposta pubblica e aggiornamenti costanti, fin quando il servizio, che evidenziamo nuovamente, viene pagato con i soldi dei cittadini, torni a funzionare, una volta per tutte, come dovrebbe.


