All’interno dell’Amministrazione Mastrangeli sicuramente hanno battuto un record. E non è certo quello di chi ha fatto più e meglio per Frosinone. D’altronde non sono molte le occasioni in cui abbiamo potuto vedere uno dei due veramente all’opera per la città, tranne le volte in cui si sono aggregati a progetti altrui. Parliamo dell’ex assessore Valentina Sementilli e del consigliere Christian Alviani, che in questi giorni stanno facendo molto parlare di loro per i continui ‘saltelli’ che stanno facendo da una parte all’altra pur di garantirsi, da quello che si mormora (ne avremo conferma a breve), una poltrona.
Erano molti mesi che si diceva che i due, che erano collocati nella Lista Ottaviani, stessero tramando per passare a Fratelli d’Italia. Queste voci non sono però rimaste riservate ma sono arrivate in Consiglio, forse messe in giro proprio da alcuni componenti di Fdi che non erano d’accordo con i nuovi ingressi. I due ‘fedifraghi’ hanno quindi iniziato a temere ritorsioni politiche da parte della lista in cui si trovavano, visto il colpo basso pianificato senza alcun motivo, probabilmente solo per brama di potere e voglia di entrare un partito grande e strutturato.
E infatti Valentina Sementilli il 4 marzo, giorno dell’arresto del marito (LEGGI: Frodi assicurative, arrestati gli avvocati Alessandro Petricca, Fabio Fascetti e Diego Eugenio Bracaglia) appena un paio d’ore dopo il blitz fatto dalle forze dell’ordine per ammanettare Petricca, cosa fa? Decide di scrivere un comunicato stampa in cui formalizza la sua uscita dalla Lista Ottaviani (sempre insieme al suo consigliere Alviani) ed esprime la volontà di aderire al partito della Meloni. Di più: tra le righe scrive anche che confidano che il gruppo consiliare di FdI possa accogliere celermente la loro richiesta così da mettersi subito al lavoro. In pratica la paura forte che la spinge a questa azione fulminea è quella di decadere da assessore dopo lo scandalo dell’arresto del compagno, poiché il leader della sua lista a questo punto, dopo aver saputo che comunque voleva abbandonare, avrebbe potuto cogliere la palla al balzo per farla revocare da assessore e nominarne qualcun altro.

L’attaccamento alla poltrona
Solamente un attaccamento alla poltrona incredibile e smisurato potrebbe portare una donna a pensare e poi fare tutto questo ad appena 2-3 ore dall’arresto del marito. O ex marito, teniamo a specificare, visto che parrebbe che da oltre un anno, forse proprio in concomitanza con le maglie della giustizia che iniziavano a stringersi attorno agli indagati sull’inchiesta per falsi incidenti e frodi assicurative, sarebbe stato formalizzato un divorzio (o una separazione).
In tutte queste operazioni politiche (e non solo) la Sementilli è seguita passo passo dal ‘compare’, il consigliere Christian Alviani, amico di famiglia da anni oltre che uno degli avvocati di fiducia scelto per il collegio difensivo dal suo collega Alessandro Petricca, ‘parafangaro’ (come si dice in gergo degli avvocati che si occupano di sinistri stradali) numero uno in provincia di Frosinone, con circa diecimila pratiche d’infortunistica stradale attive in pochi anni. Al termine del processo magari capiremo il perché…

Il suicidio politico
Tornando alla politica, dopo la richiesta a mezzo stampa, in Fratelli d’Italia scoppia il caos: di questi ingressi si era parlato a grandi linee settimane prima, ma ora, dopo lo scandalo giudiziario, con la fretta e con queste modalità, i meloniani non si sentono di accettare. Tanto che la richiesta cade nel vuoto. La Sementilli, che con questa operazione estrema di passaggio insieme al suo consigliere in Fdi avrebbe potuto conservare la poltrona di assessore, una volta rifiutata dal partito si trova dunque sola. Per lei non può che arrivare la revoca da assessore. Che puntualmente viene ufficializzata dal sindaco il 6 marzo. Non certo un atto ‘ritorsivo’, come in maniera strumentale si è voluto far credere, perché l’assessorato spettava non a lei ‘in pectore’ ma alla lista di cui faceva parte, che lei ha deciso spontaneamente di abbandonare. Dunque un vero e proprio suicidio politico, un fatale errore di calcolo, probabilmente dovuto alla foga e, magari, alla troppa considerazione di sé.
Fatto sta che la Sementilli decade da assessore. Al suo posto viene nominato Mario Grieco, altro avvocato frusinate. Appena 2 giorni dopo, l’8 marzo, sempre lei annuncia ai ‘seguaci’ la sua uscita di scena con toni molto polemici, dicendo in sostanza di non meritare questo perché aveva preso 611 voti, dimostrando di fatto di non aver capito niente del meccanismo tecnico che l’ha portata a ‘cadere’ da quella sedia, un meccanismo che tra l’altro si è attivato solamente a causa delle sue scelte sbagliate.
Basta con i partiti
Nel suo commiato, però, è interessante sottolineare una frase in particolare: “Preciso per dovere di cronaca che, dopo una attenta riflessione a mente fredda, non aderirò ad alcun partito politico, continuando a tutelare e a sostenere la nostra Frosinone, da cittadina con la semplicità che sempre mi ha contraddistinto, rivendicando esclusivamente quella libertà di pensiero che nessuna potrà mai limitare”. Era l’8 marzo.

Tre settimane dopo entra in Forza Italia
Il 30 marzo, dopo appena 3 settimane, non 3 anni dopo, ecco il suo annuncio, sempre tramite i canali social: “Con sincera emozione ed immensa gratitudine, ufficializzo il mio ingresso in Forza Italia, ringraziando preliminarmente il direttivo nella persona della Dott.ssa Rossella Chiusaroli e dell’Avv. Pasquale Cirillo, per la gratificante considerazione dimostratami”.
Unico obiettivo la poltrona?
Come direbbe qualcuno: poche idee ed anche ben confuse. Ma come mai questo ingresso così veloce in Forza Italia, al punto da smentire le sue stesse affermazioni fatte neanche 20 giorni prima? Possono venire in mente altre ragioni, al di fuori di quelle legate all’attaccamento alla poltrona?

Un momento ottimo, tra l’altro, per fare ingresso nel partito, viste le manovre di riavvicinamento, da parte degli azzurri, all’Amministrazione Mastrangeli, alla quale hanno fatto mesi di ‘opposizione interna’. Un’operazione che avrebbe anche il benestare di Fratelli d’Italia, che nell’ultimo Consiglio comunale ha lanciato il suo monito al primo cittadino tramite il coordinatore cittadino Franco Carfagna: è palese che in questi giorni si stia cercando il modo di ricompattare il Centrodestra consiliare a Frosinone. E per farlo occorrerà anche un riappacificamento di Forza Italia, che nei mesi scorsi pur di avere le mani libere aveva deciso di rinunciare agli assessorati. Ma che ora, se in queste settimane dovesse chiudersi l’accordo, tornerebbe a prendere una delega. Ecco qui la motivazione dell’ingresso della Sementilli, che con i fatti ha smentito anche le sue dichiarazioni pur di farsi trovare ‘al posto giusto al momento giusto’. E, con i suoi 611 voti, si farà forza per ripretendere, anche all’interno di Fi, il ‘suo’ assessorato. Se ciò non può definirsi premeditazione e attaccamento alla poltrona…
In tutto questo il fido Christian Alviani, da qualche metro più dietro, nei momenti di pausa dallo studio delle sudate carte processuali per la difesa dell’arrestato Alessandro Petricca, continua a seguire la scia politica dettata dalla Sementilli e del capofamiglia, che in questo caso indica la ‘direzione azzurra’. E dunque ieri mattina è salito in macchina alla volta del Palazzo dei Congressi di Roma, dove ha avuto luogo il Consiglio Nazionale di Forza Italia, e in quell’occasione, facendosi fotografare insieme ai coordinatori cittadino, provinciale e regionale (Cirillo, Chiusaroli e Fazzone) ha aderito anche lui al partito.

Conti fatti… ma senza l’oste
Mentre Forza Italia si riavvicina a grandi passi alla linea di Mastrangeli, e dunque cresce l’acquolina nella bocca della Sementilli che già riassapora il ‘suo’ assessorato, si sta facendo i conti senza uno dei pezzi più importanti del partito di Berlusconi a Frosinone. Probabilmente il più importante. Perché nel capoluogo Forza Italia è Adriano Piacentini. Bistrattato, allontanato, attaccato, solo perché aveva deciso di seguire la linea della fedeltà al sindaco con il quale si era candidato, rispettando appieno il mandato conferito dai suoi elettori. Ma non era più la linea di partito, imposta dall’allora neo segretaria provinciale Rossella Chiusaroli, l’ombra ciociara del potentissimo Fazzone, sicuramente più interessato alla sua Latina che alla Ciociaria e, dunque, alla crescita del partito qui da noi.
Anche alle ultime Amministrative, infatti, Piacentini risultò il più votato della lista di Forza Italia, con ben 459 preferenze. Ma i vertici decisero di chiedere la sua testa perché non si era allineato; così, dopo tantissimi anni, lasciò il partito. Mastrangeli, nonostante ciò, decise comunque di tenerlo come assessore tecnico, dunque non espressione di Forza Italia ma solo del primo cittadino, premiandolo per il lavoro prestato alla città sempre nel migliore dei modi: a lui le deleghe di Bilancio e Tributi, che anche nell’ultimo Consiglio comunale, in cui si è arrivati all’approvazione a maggioranza del documento contabile, ha dimostrato di saper padroneggiare (LEGGI: Dopo 12 anni ‘lacrime e sangue’ approvato il primo ‘vero’ bilancio).
È chiaro che, qualora Forza Italia dovesse tornare sulle posizioni di Mastrangeli come si mormora sempre più insistentemente, chiedere la nomina della Sementilli senza neanche fare un passaggio con Piacentini sarebbe l’ennesimo affronto a lui ma soprattutto una figuraccia nei confronti dell’elettorato, che potrebbero pagare aspramente alle urne, durante la prossima tornata. Ma anche, ripetiamo, la conferma di un’operazione fatta dalla ex assessora, con la sola finalità di riconquistare il suo scranno.

Che voce ha Alviani?
D’altronde l’intervento (più unico che raro) del consigliere Alviani nell’ultimo Consiglio comunale, volto unicamente a ‘fare giustizia’ nei confronti della sua ex assessora di riferimento, Valentina Sementilli, davanti al sindaco Mastrangeli (dimostrando anche lui di non aver capito granché su come tecnicamente siano andate le cose), non fa che rafforzare il quadro secondo il quale ci si sta preparando, e anzi si sta facendo di tutto, per far rientrare in Giunta la signora Petricca. Che dopo i suoi ‘voli’ tra un partito e un altro sarebbe pronta per ‘atterrare’ sulla sua comoda poltrona. Sconvolgendo di fatto anche gli equilibri del suo nuovo partito, visto che da ultima arrivata si troverebbe a fare l’assessora, saltando ‘la fila’ dei militanti che da anni sono tra quelle file. Saranno contenti tutti gli altri azzurri di questo? Qualora non dovessero dire niente, il famoso maligno potrebbe pensare, magari a ragione, che siano già stati ristorati in altri modi o in differenti ambiti…


