È ufficiale. Marco Corsi rinuncia alla sua candidatura a Sindaco e scenderà con una propria lista al fianco del candidato primo cittadino Fabio Giovannone. L’annuncio è arrivato in giornata, sebbene ne avessimo già parlato nei giorni scorsi.
Il gruppo dell’imprenditore fabraterno aumenta il numero di sostenitori che saranno personalmente impegnati alla ricerca di consensi. Che Corsi sia un personaggio di un certo peso politico lo confermano i numeri. Da sempre impegnato attivamente nella politica locale, è un intercettatore di preferenze, vedi le scorse Elezioni Amministrative, dove il candidato ottenne ben 4mila preferenze.
Dunque, alla fine ha scelto di sposare il progetto amministrativo di Fabio Giovannone. Cos’è che l’ha convinta a farlo?
“Sarò sincero. La mancanza di tempo da spendere concretamente per organizzare tutta la macchina burocratica e amministrativa che la scelta di competere in prima persona avrebbe inevitabilmente comportato. Non sarei stato il solito Marco Corsi. Ho pertanto deciso di supportare il progetto civico proposto dall’amico Fabio Giovannone, di cui condivido programma e scelte”.
Quali sono i punti che secondo lei la accomunano più degli altri alla coalizione di Fabio Giovannone?
“È un progetto che ha dei punti salienti che già da tempo avevo sposato. Vedi, ad esempio, la città intercomunale e la democrazia partecipata. Il mio è un percorso continuativo. Non mi sono distaccato molto da quello che è il mio progetto. Il nostro obiettivo è di ridurre al minimo la distanza tra amministratori ed ‘amministrati’, con una programmazione che veda al centro la gente“.
Dunque presenterà una sua lista. Può dirci qualcosa?
“La mia lista conterrà ben 16 nomi dei migliori, scelti con attenzione e meticolosità. Si chiamerà “Lista Marco Corsi per Fabio Giovannone Sindaco – Ceccano Riparte”.
Nel gruppo, dunque, tre ex Presidenti del Consiglio, Fabio Giovannone, Alessandro Savoni e Marco Corsi. Di esperienza amministrativa ce n’è. Occorre ora puntare sui consensi.
Non un velo di polemica nei confronti degli avversari. Né commenti affrettati sul ballottaggio, sebbene il candidato non neghi la possibilità di giocarsi la partita da protagonista.
