Sul ‘caos piscine’ a Frosinone ora arriva anche il ‘corvo’ a dire la sua. Con un esposto anonimo indirizzato alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza di Frosinone per far sì che vengano attivate le indagini, oltre alla Corte dei Conti affinché possa valutare possibili danni erariali, e alla redazione del nostro giornale, che fin dall’inizio ha seguito la vicenda rivelando tutto ciò che non quadrava.

Una raccomandata di ben 32 pagine molto circostanziate alla quale sono allegate anche le determine comunali ‘incriminate’. Nel dossier si parla della piscina comunale del Polivalente, gestita dalla stessa società concessionaria dello Stadio del Nuoto, l’altra piscina del Casaleno sulla quale negli ultimi mesi si è aperta un’infinita querelle che ha portato il Comune ad attivare una verifica di legittimità degli atti e l’Anticorruzione a mettere sotto la lente tutta la documentazione per capire se sussistano profili di non liceità.
In sostanza, dall’esposto è possibile apprendere come, anche nel caso del capitolato riguardante la piscina del Polivalente, la manutenzione ordinaria ma anche straordinaria dell’impianto fosse compito del gestore e non del Comune. In una determina di gennaio 2023, però, il dirigente del Settore Lavori Pubblici e Patrimonio Benito Caringi, sottolineando che il gestore è debitore nei confronti del Comune di quasi 157mila euro a titolo di canoni concessori non corrisposti, e che il Comune sarebbe a propria volta ‘debitore’ della società sportiva per circa 153mila euro visti gli interventi manutentivi fatti, ha così deciso di compensare le cifre, permettendo al gestore di ‘mettersi in pari’ con le cifre sborsando poco più di 3mila euro. Peccato che l’ente di Palazzo Munari, da quanto si legge sui documenti, non era debitore di un bel niente, visto che le spese per la manutenzione dell’impianto sarebbero spettate, secondo capitolato, al gestore. Che dunque avrebbe dovuto sborsare per intero i canoni, senza poter scorporare l’importo dei lavori fatti.
Di più: i lavori svolti dalla concessionaria, in assenza di autorizzazione preventiva dell’Amministrazione, sarebbero stati causa di decadenza della concessione, come stabilito sempre dal capitolato di gestione.
Il ‘corvo’ sottolinea anche delle gravi contraddizioni nelle determine del dirigente Caringi, che proiettano molte ombre su questa storia: il 19/01/2023 Caringi evidenzia che la società ha proceduto ai lavori non avendo riscontro dal Comune, mentre il 31/07/2024, parlando di lavori di manutenzione, scrive “autorizzati dall’ente”, dichiarazione quest’ultima ritenuta non veritiera dall’anonimo segnalatore. Un modo per ‘regolarizzare’ una situazione tutt’altro che regolare, visto che tanto in un anno e mezzo nessuno aveva mosso contestazioni? Chissà… Ora starà agli organi preposti ai quali è stata indirizzata la raccomandata dover trarre le corrette conclusioni dopo aver approfondito la documentazione messa in evidenza dal corvo.
Intanto anche sulla vicenda Stadio del Nuoto ancora si attendono i chiarimenti da parte del Comune, oltre che i responsi della procedura di controllo avviata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione: anche in quel caso, lo ricordiamo, uno dei più importanti nodi del contendere riguardava proprio la manutenzione straordinaria dell’impianto, che, stando al capitolato di gestione utilizzato dalla Stazione appaltante della Provincia per procedere alla gara per l’affidamento della piscina, spettava al gestore. Peccato che alcune settimane fa il Comune abbia fatto una determina per commissionare tali lavori ad un’impresa, pagata dallo stesso ente pubblico e non certo dal concessionario. Qual è la società che gestisce lo Stadio del Nuoto? La stessa che ha in concessione anche la piscina del Polivalente. E chi ha firmato la determina per affidare i lavori a spese del Comune? Sempre lo stesso dirigente: Benito Caringi. Ora ‘promosso’ a lavorare in Regione.


