sabato 25 Ottobre 2025
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Il FoMO al volante: una pericolosa ossessione

FoMO, Fear of Missing Out, la paura di restare indietro. Il bisogno ossessivo di essere costantemente aggiornati e di non perdere nulla online può superare la paura di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri

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All’inizio del mese di settembre, ad Alatri, in provincia di Frosinone, un giovane alla guida di un’auto è diventato il protagonista di una tragedia che ha lasciato la comunità sgomenta. Il conducente, risultato anche positivo alla droga e all’alcol, stava condividendo con i suoi follower il suo momento di gloria attraverso un video in diretta su un noto social network mentre sfrecciava per le strade, ignorando completamente le regole della strada. Il risultato è stato devastante: uno schianto contro un’altra auto con a bordo una donna e i suoi due figli, feriti, danni materiali e un’intera comunità sconvolta dalla stupidità dell’azione. La notizia allunga la triste striscia di incidenti della stessa natura.

Possiamo parlare di una deriva allarmante che è emersa con forza negli ultimi anni: grazie ai dispositivi digitali, siamo costantemente bombardati da stimoli, notifiche, e l’incessante flusso di contenuti online. Questa costante connessione ci fa sentire come se dovessimo essere sempre al passo con gli eventi, le tendenze e le notizie. Il risultato è una sorta di ansia da “restare tagliati fuori”, la paura che se non partecipiamo a qualcosa, potremmo essere esclusi o perdere un’opportunità unica. Questo stato mentale spinge molte persone a cercare in modo compulsivo la loro dose di connessione online, anche quando dovrebbero concentrarsi su cose più importanti, come la guida responsabile, il lavoro, il sonno, lo studio o una cena con gli amici.

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L’incidente di Alatri evidenza una tendenza allarmante definita FoMO, Fear of Missing Out, la paura di restare indietro. Questa paura è spesso associata al costante controllo degli smartphone che è solo uno dei modi in cui questo disagio si manifesta. Il bisogno ossessivo di essere costantemente aggiornati e di non perdere nulla online può superare la paura di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.

Il ricercatore di cyberpsicologia Jon Elhai, ha definito il FoMO un potente motivatore di comportamento ed ha studiato il fenomeno del FoMO in relazione all’uso smodato degli smartphone. Lo studio del ricercatore ha evidenziato che questa ossessione può spingere le persone a comportamenti rischiosi, compresa l’indisciplina al volante.

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Altri studi (Elhai et al., 2021) indicano come la componente comportamentale non riguardi solo comportamenti volontari e deliberati come controllare lo smartphone quando se ne ha l’occasione, ma includano l’incapacità di trattenersi dal leggere eventuali notifiche che appaiono a schermo. Sembra, infatti, che tale aspetto impulsivo sia rinforzato dalla costante preoccupazione (paura) di perdere informazioni relative alle proprie conoscenze.

Sul piano cognitivo l’esperienza di FoMO è caratterizzata dal desiderio persistente di essere in contatto con gli altri attraverso i social network e si manifesta con pensieri del tipo: “Non mi risponde al messaggio, forse mi ha risposto e non l’ho visto?”. “Ho la connessione instabile, perderò le storie dei miei amici”. “Ho lasciato il cellulare a casa, non saprò cosa fanno i miei amici”. “Vorrei chiudere la conversazione, ma potrei ferire i sentimenti del mio amico”. “Vorrei dormire, ma potrei perdermi qualcosa di importante”.

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Lo scontro frontale di Alatri conferma la triste e più ampia tendenza. Troppo spesso, infatti, vediamo conducenti di ogni età distratti dal loro smartphone, che parlano e messaggiano durante la guida, persino quando hanno bambini a bordo. Questi comportamenti pericolosi non solo mettono a rischio la loro vita (e quella altrui), ma trasmettono il cattivo esempio ai giovani passeggeri che apprendono sin da piccoli indisciplina e scarso senso civico.

La questione va affrontata con urgenza attraverso una combinazione di educazione pubblica, applicazione delle leggi e cambiamenti culturali. È essenziale che ognuno di noi prenda coscienza del pericolo rappresentato dal FoMO al volante e che iniziamo a considerare la sicurezza stradale come una priorità indiscutibile. Dobbiamo imparare a distogliere lo sguardo dallo schermo del telefono e a concentrarci sulla strada, perché, come dimostra l’incidente di Alatri, la paura di perdere un’opportunità virtuale non dovrebbe mai essere più importante della vita stessa.

Se hai domande o curiosità, se vuoi unirti alla conversazione, scrivimi nei commenti o a dambrosio.miki@gmail.com . Lego tutto e rispondo a tutti.

Alla prossima!

Michele D’Ambrosio

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Michele D'Ambrosio
Michele D'Ambrosio
Laureato in Economia e Giurisprudenza, Michele D’Ambrosio è consulente di direzione e di comunicazione aziendale e per TuNews24.it cura la rubrica settimanale “Marketing, Branding, Comunicazione”. Già dirigente di società in Italia e all’estero, cura per aziende e professionisti la definizione dello stile di Comunicazione e il posizionamento del Brand. Il suo focus è risolvere le esigenze di visibilità di chi intende entrare in connessione con il proprio pubblico con una narrazione di sé originale e distintiva. “Il Brand non è una tattica, è la costruzione di un rapporto di fiducia con la tua audience. Il racconto delle tue unicità ti condurranno al tuo pubblico” (Michele D’Ambrosio)
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