Veroli elezioni, Deborah Magnante sceglie Papetti: “E’ il Sindaco giusto per portare la città fuori dal buio in cui è caduta”

Avvocato, 55 anni, molto attiva nel campo del sociale e grande appassionata di trekking oltre che di sport e natura in senso ampio. Lei è Deborah Magnante e in vista delle elezioni amministrative di Veroli dei prossimi 8 e 9 giugno ha scelto di scendere in campo al fianco del candidato Sindaco Cristiano Papetti, suo collega ma soprattutto amico da anni. A pochi giorni dalla ufficializzazione delle liste, la professionista ha ritenuto opportuno presentarsi agli elettori e alla popolazione di Veroli.

“E’ doveroso da parte mia – ha esordito – spendere qualche parola per una brevissima descrizione personale che permetta alla cittadinanza di conoscermi meglio. Detto della mia professione di avvocato, della mia età e del mio impegno nel sociale, vorrei aggiungere che in tutto questo sono sostenuta dalla mia grande ed unita famiglia, che amo e che rappresenta per me la gioia più grande.

Partendo da questa fortuna, perché avere una famiglia numerosa, unita, solidale io la considero una grande fortuna, ho organizzato la mia vita cercando di essere aperta e disponibile all’ascolto e all’aiuto, non solo nella vita quotidiana ma anche nella professione e nelle attività sociali.

Ciò da sempre ed ancor prima di decidere di intraprendere questa nuova esperienza politica. Per questo – ha aggiunto Deborah Magnante – posso affermare con sicurezza che i miei interessi personali non andranno mai a gravare o prevalere su quelli collettivi.

Mi sono imbattuta nel corso della mia vita nell’avidità e nella superbia ed ho cercato di tenermene lontana. Per me conta ciò che una persona è, e non come appare, considero gli altri sulla base delle azioni, dei fatti e non su cosa possiedono materialmente.

Pur non essendo una professionista della politica – ha proseguito la neo candidata – ho deciso di mettermi in gioco, affrontando con timore razionale molti candidati con più visibilità; ho preso questa decisione perché sono fermamente convinta, soprattutto grazie al provvidenziale incontro con il mio amico Cristiano Papetti, che ognuno di noi, nel limite delle proprie possibilità, debba rendersi parte attiva nella vita pubblica, soprattutto per una politica del voler fare e dell’agire in cui l’eletto deve essere un portavoce attivo, serio, scrupoloso  delle istanze, delle proposte e degli interessi dei cittadini.

La decisione di dare corso a questo impegno concreto e diretto è scaturita in primo luogo da valutazioni emozionali conseguenti al debito di riconoscenza che ho nei confronti dell’amata Veroli, cittadina in cui sono nata, in cui c’è la gran parte della mia famiglia, che mi ha visto crescere con serenità in una collettività amicale ricca di valori, tradizioni, cultura e dove mi rifugio sempre, perché a Veroli è bello vivere, crescere, divertirsi, fare cultura, rivivere le tradizioni.

Citando Cesare Pavese rammento che “…un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Veroli rappresenta questo per me.

L’altra spinta – ha proseguito Deborah Magnante – l’ho ricevuta da quella che da sempre è una mia priorità, nel lavoro come nella vita personale, ossia mettere a disposizione delle donne la mia esperienza di donna.

Sono membro del Comitato delle Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone, mi occupo di assistenza professionale alle donne in difficoltà, soprattutto nell’ambito delle separazioni e delle violenze domestiche. Ed alle donne voglio rivolgere la mia attenzione, la mia cura, il mio impegno.

Perché noi donne siamo il motore della società, con i nostri salti mortali per conciliare lavoro e famiglia, in una società che ancora oggi ci discrimina e ci mette i bastoni fra le ruote; siamo noi che, sacrificando opportunità di lavoro e di realizzazione personale, suppliamo alle carenze del Sistema in materia di servizi per l’infanzia e di assistenza agli anziani.

Un’amministrazione comunale che si rispetti deve liberare queste energie mettendo a disposizione servizi di assistenza domiciliare e asili nido.

A livello più meditato – ha spiegato ancora – mi ha spinto ad accettare la sfida la consapevolezza che la nostra città sta cambiando profondamente ed è dovere di ognuno di noi adoperarsi affinché il cambiamento non si traduca esclusivamente in un peggioramento delle condizioni di vita. Veroli deve avviarsi verso una nuova stagione di una città medio-piccola in cui debbono integrarsi qualità di lavoro e condizioni di vita, offerta ambientale e servizi avanzati. Aprire la città a nuove economie e a nuove opportunità. Dobbiamo essere consapevoli che per questo centro non può esserci futuro se non riusciamo a fermare l’esodo delle nuove generazioni alle quali abbiamo l’obbligo morale di offrire innanzitutto attenzione e fiducia perché sono i naturali interlocutori per raccogliere il domani.

Veroli ha bisogno di rivivere i suoi vicoli, le piazze, il centro storico, di risentire le grida di bambini che giocano felici nelle strade ricche di negozi.

Veroli è una piccola città, ci si conosce tutti. Quante volte abbiamo detto o sentito questa frase? Ma se la conoscenza diventa occasione di egoismi e contrapposizione, allora la dimensione medio-piccola del paese si trasforma da pregio in difetto. La città ha la necessità di riscoprire la coesione sociale, deve entrare nel “Palazzo”, non per reclamare privilegi, ma per offrire collaborazione e per pretendere trasparenza e legalità. C’è bisogno della collaborazione di ogni singolo cittadino.

E’ un’operazione che richiede tempo e grande impegno. C’è molto da fare e lo faremo. Io metto a disposizione la mia esperienza, il mio tempo ma soprattutto il mio cuore.

I prossimi cinque anni saranno decisivi per delineare un concreto futuro e l’unico in grado di traghettare Veroli fuori da questo periodo buio è l’amico Cristiano Papetti. L’obiettivo è ascoltare tutti, anche chi è deluso dalla politica, chi ha una voce fuori dal coro, chi non crede più che si possa cambiare. La politica è fatta anche da gente onesta.

Abbiate fiducia nei nostri propositi, cercate di cogliere le buone intenzioni e fate in modo di renderle possibili; noi ci impegniamo a realizzarle, a trasformarle da parole in fatti concreti, tangibili.

Il nostro modo di agire e di fare si ispirerà sempre ai valori condivisi ed agli interessi della Città. C’è bisogno di un grande lavoro collettivo, di un’immagine moderna, vivace e di poter cogliere ogni risorsa. Il comune obiettivo è di rispondere con concreto e lungimirante impulso all’immobilismo che la città sta vivendo ormai da troppi anni.

Per concludere – ha chiuso la sua presentazione Deborah Magnante – desidero esprimere la mia fiducia in voi e so che alla fine voterete con il cuore la persona che più riterrete degna.

La società non ha bisogno di eroi o difensori della patria. Io non sono né l’uno né l’altro. La società ha bisogno di cittadini onesti che lavorano tenendo sempre presente quello che è il bene comune. Non disperdete il vostro voto ma usatelo come arma per superare la “politica dei favoritismi e degli interessi personali”.

Non so come andrà a finire questa campagna elettorale, ma nella vita personalmente preferisco fallire che non agire. Preferisco sbagliare che perdere un’occasione”.