Lo avevamo detto ieri e lo ribadiamo oggi: a Frosinone il problema non era tanto far passare il bilancio, senza il quale naturalmente si sarebbe andati tutti a casa, quindi un’opzione decisamente sconveniente per ognuno. Piuttosto il dopo. Ed oggi, infatti, quel bilancio di cui tanto si parlava da mesi è passato. Con 22 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto. Senz’altro una dimostrazione di forza da parte del sindaco Mastrangeli, che ha voluto dimostrare un po’ a tutti ‘come si fa’, mostrando i muscoli dei numeri che forse in parecchi, onestamente, non si aspettavano.
Certo, senz’altro ha avuto qualche bravo mediatore, che lo ha aiutato in questi giorni appena trascorsi nell’operazione di ricucitura con alcuni degli elementi più difficili da convincere, ormai noti alle cronache come ‘i malpancisti della prima ora’. C’è chi metterebbe la mano sul fuoco, però, sul fatto che, nonostante l’ottima arte oratoria dell’ambasciatore e le sue sensazionali capacità di convincimento, con tali elementi nulla avrebbe potuto neanche lui senza una merce di scambio. Ecco perché le ‘lingue zozze’ avrebbero ardito pensare che il primo cittadino avrebbe riservato, in occasione del prossimo rimpasto di Giunta, un assessorato al gruppetto dei (a questo punto ex) dissidenti. Naturalmente stiamo parlando di Anselmo Pizzutelli e Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Che oggi pomeriggio, durante la votazione del bilancio, non solo si sono espressi favorevolmente all’approvazione, ma hanno addirittura ringraziato per il lavoro svolto. Decisamente troppo per chi, fino ad oggi, è stato contro a prescindere, senza se e senza ma.
Non è sfuggito ai più attenti, poi, come ben quattro consiglieri abbiano deciso di alzarsi e di andare fuori dall’aula durante l’intervento dei tre ‘malpancisti’, probabilmente non gradendo questo cambio di rotta così veloce da indurre a pensare ciò che abbiamo detto prima, e cioè che probabilmente la drastica virata di pensiero non sia stata dovuta a una sorta di folgorazione sulla via di Damasco, bensì a qualcosa di più concreto, come una comoda poltrona in Giunta. I quattro consiglieri che hanno deciso di abbandonare le poltrone sono Francesco Pallone, Teresa Petricca, Giovambattista Martino e Mario Grieco. Di più: da parte loro non c’è stata neanche la dichiarazione di voto.
Se tutto fosse vero, e quindi se arrivasse a breve una delega destinata al gruppetto dei dissidenti primordiali, magari l’altro gruppetto, questa volta di quattro, quindi più numeroso, ironia della sorte potrebbe decidere di chiedere a sua volta un assessorato di riferimento, anche solo per mettere in difficoltà un sindaco che ha voluto premiare dei contestatori cronici con seggio posizionato in maggioranza, piuttosto che, invece, chi ha lavorato a testa bassa appoggiando per quasi due anni l’Amministrazione e il primo cittadino.
Mastrangeli si troverebbe così, qualora realmente dovesse accadere questo, ad aver riconquistato tre voti in Consiglio, perdendone però addirittura quattro. O, forse, anche di più, visto che, nel frattempo, qualche altro consigliere, condividendo tali idee, potrebbe decida di unirsi ed espandere il gruppo dei ‘nuovi dissidenti’.
Insomma, anche stavolta per Riccardo ci sarebbero guai in vista, e la dimostrazione di forza (fine a se stessa a quanto pare, anzi a questo punto dannosa, visto che i numeri per approvare il bilancio ce li avrebbe avuti anche senza alcuna ‘manovra’) sarebbe una magra soddisfazione in confronto a ciò che potrebbe accadere, proprio a causa di quest’attimo di vanità, di qui a poco.
Staremo, come sempre, a vedere le evoluzioni…