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Più che uno spettacolo, una ‘rimpatriata’ tra amici, vecchi e nuovi. Con Maurizio Battista, ieri sera il Teatro Manzoni di Cassino si è trasformato in una chiassosissima festa. Il sold-out era più che annunciato da tempo, ma il calore e l’allegria che il comico e cabarettista ha saputo trasmettere con il suo racconto-fiume “Qualcosa non mi quadra” hanno reso unica e indimenticabile la serata.
Oltre tre ore di gag, ricordi, improvvisazioni con il ‘romano de Roma’ con radici ad Arce (FR) e senza filtri di alcun tipo: lasciar andare via il pubblico è per Battista quasi un distacco intollerabile, potrebbe continuare ad oltranza chissà fino a quando… e nel momento in cui decide che è davvero ora di chiudere, l’abbraccio prosegue con le strette di mano, le foto e gli autografi.
Perché? Perché lui vive con e tra la gente. Sempre. Anche a Cassino ha dimostrato di saper ‘scegliere’ in platea spunti essenziali per poter proseguire ‘a braccio’ quello che in realtà è sempre non il suo spettacolo, ma quello della vita. Con disordine mentale apparente, attinge ai ricordi dell’infanzia con iperboli senza fine e una capacità tutta personale di riuscire a sorridere del peggio di tutti noi. Basta un nome, un viaggio, una disavventura, una malattia, una pietanza. Il conto al ristorante, la nascita dei figli, i matrimoni, le separazioni, il lavoro. E quella vita di borgata, gli amici del quartiere, le battute esilaranti tratte dal quotidiano, da quel romanesco che è un marchio di fabbrica che ti porti dietro per tutta la tua esistenza.
Te lo aspetti che ti ‘metta in mezzo’ e ci stai, perché se vai alle sue serate sai che potrebbe usarti come gag o fare di te un esempio da seguire. È così che la sterminata platea del Manzoni ha applaudito compiaciuta Anna, Lucia, Domenico… e tanti altri ’pescati’ a caso per creare atmosfera con il sorriso. Non per mancare di rispetto, ma sempre per mettere in evidenza che siamo donne e uomini con i nostri pregi e difetti, con le piccole prevaricazioni, le storture, i tic, le passioni e le sfide nelle difficoltà di ogni giorno.
Ma cos’è che ‘non quadra a Maurizio’? Tutto quello che non è e non potrebbe essere più come una volta: il progresso e la tecnologia, ad esempio. Le differenti abitudini che hanno modificato le nostre vite, ad esempio. Lui usa la sua, di esistenza, per metterci di fronte ad uno specchio spietato. Cabaret, sì. Risate, tantissime, tra applausi e coinvolgimento dal basso. C’è chi urla e porge la battuta, suggerisce argomenti che vengono raccolti prontamente dall’attore così poliedrico da poter reinventare una serata a suo piacimento. E nessun riferimento ad alcun partito o esponente politico, perché toglierebbe spazio alla gente comune.
E lui, che è un uomo di spettacolo con incassi record, ci offre la possibilità di ridere delle nostre debolezze insieme, magari per migliorare qualcosa. E avere più sensibilità per chi è un passo indietro.
A rendere ancora più scintillante e rumoroso il tutto, la presenza di quattro giovani ballerine e di Roberto Boribello dei Los Locos per un viaggio nel passato, nella musica degli anni 70, 80 e 90 che scuote e fa ballare il Manzoni. Al completo.
Da segnare in agenda gli spettacoli a venire: venerdì 5 aprile gli Attori per Caso presentano ‘NTIÉMPÖ RË UÈ RRÄ ”, due tempi in lingua dialettale cassinate diretti da Maurizio Sinagoga. Martedì 9 aprile va in scena Il Giocattolaio, regia di Enrico Zaccheo con Francesca Chillemi e Kabir Tavani.
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